Interventi |
"Variante parziale n. 301 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17, comma 5 della L.U.R., concernente adeguamenti di semplificazione normativa, recepimento indirizzi per la tutela delle aree agricole e criteri per la localizzazione delle Sale del commiato. Approvazione" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201601330/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 22 marzo 2016, avente per oggetto: "Variante parziale n. 301 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17, comma 5 della L.U.R., concernente adeguamenti di semplificazione normativa, recepimento indirizzi per la tutela delle aree agricole e criteri per la localizzazione delle Sale del commiato. Approvazione". PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 1/04/2016 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Ovviamente chiedo all'Assessore l'illustrazione della proposta di deliberazione. Quindi, chiedo al Presidente di non considerare, se è possibile, questo come un intervento, che seguirà l'illustrazione della proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) L'Assessore non intende intervenire, Consigliere. La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Mi spiace che l'Assessore non intenda intervenire, ma con questo dimostra la propria poca serietà. L'Assessore lascia anche l'Aula perché evidentemente non è in grado di mantenere il confronto dialettico e politico. Ma, d'altro lato, questo stesso ignobile spettacolo lo si è già visto in alcune Commissioni, in questo anno e mezzo, dove l'Assessore posto in difficoltà ha abbandonato, una volta la Commissione, altre volte si è alzato, ha insultato. Quindi, questo dimostra la totale situazione dell'Assessore che non è all'altezza di svolgere il proprio compito e il proprio mandato che gli è stato conferito dal Sindaco. Pazienza, ciascuno di noi se ne farà una ragione dello spettacolo che anche oggi l'Assessore Lo Russo ha ritento di recitare. Detto questo, questa è una proposta di deliberazione significativa ed importante, composta da tre parti, una prima che riguarda le aree agricole, una seconda che riguarda una semplificazione del Regolamento dell'edilizia privata e una terza che riguarda le Sale del commiato. Come Consiglio Comunale avevamo già avuto modo, non molti mesi or sono, di discutere di un atto deliberativo che era precedente a questo nel procedimento di Variante, nel procedimento normativo. Erano stati approvati degli emendamenti, che erano evidentemente stati condivisi da parte dell'Aula, dopodiché non è praticamente successo nulla. Di questo ovviamente se ne assume la responsabilità chi doveva dare attuazione a questi emendamenti. In particolar modo ricordo che questa Amministrazione si era impegnata a re-istituire una Commissione sulle aree agricole, tra l'altro Commissione che risultava essere patrocinata, sostenuta e richiesta anche da parte delle organizzazioni dei coltivatori, e questo non è avvenuto. L'Assessore ha ritenuto in Commissione di affermare di non avere una diretta competenza sull'argomento, che probabilmente è vero trattandosi di attività produttive e quindi rientranti nella delega di altro Assessore, però è anche vero che gli Assessori dovrebbero dialogare e comunicare tra loro, anche in considerazione del fatto che l'Assessore all'Urbanistica è l'unico proponente di questo atto deliberativo. Ricordo che vi era stata tutta una discussione allora sugli allegati cartografici di queste aree, erano stati presi degli impegni, che al momento non sono stati ottemperati, se non attraverso il rinvio, all'interno della proposta di questo atto deliberativo che discutiamo oggi, ad una successiva deliberazione che dovrà essere assunta. Per quanto riguarda, invece, la parte relativa alla semplificazione del Regolamento dell'edilizia privata, nulla quaestio, così come anche per le sale del commiato, se non il dispiacere del fatto che, almeno al momento, speriamo nella futura Amministrazione, speriamo con un governo completamente diverso dall'attuale, si decida anche l'istituzione, come era stato indicato da alcuni componenti di questa maggioranza, di una sala del commiato pubblica. Detto questo, non posso che confermare, al di là dell'intervento nel merito, la non partecipazione al voto, anche perché quest'oggi è stato annunciato un nuovo provvedimento deliberativo, che andrà in Commissione e poi in Consiglio, per un ulteriore intervento per la costruzione di una nuova piattaforma commerciale. Questa è una delle ragioni, e non certo l'unica nel merito, perché poi gli aspetti caratteriali e comportamentali dell'Assessore Lo Russo sono poca cosa, banale, ma i problemi sono sul merito delle proposte. L'Assessore Lo Russo porta, ovviamente non da solo, la responsabilità di una politica che vede una costruzione o perlomeno la creazione delle condizioni affinché poi vi sia la costruzione di tutta una serie di piattaforme commerciali, di media e grande dimensione, all'interno di questa Città, che va a stravolgere completamente l'assetto commerciale della Città d Torino. È una responsabilità grave, a questo punto, reiterata, continuata anche con un nuovo provvedimento deliberativo che è stato annunciato quest'oggi. Si sta stravolgendo il tessuto commerciale di questa Città, non si ha evidentemente la consapevolezza, o se la si ha si vuol fare finta di non averla, di creare delle situazioni future probabilmente - nessuno di noi ha la certezza, sono opinioni politiche diverse tra loro che si confrontano - che attueranno in qualche modo un grave nocumento all'assetto produttivo complessivo e occupazionale di questa Città. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Prima di venire alla sostanza del mio intervento, volevo dire che, al di là delle questioni politiche forse ormai personali tra l'Assessore Lo Russo e il Consigliere Trombotto e al di là della difficoltà di capire se Sinistra Ecologia Libertà faccia o non faccia parte della maggioranza, visto che a seconda di a chi lo si chieda, al Consigliere Trombotto o al Consigliere Curto, al momento si ottengono risposte diverse, però direi che è la prima volta che di fronte alla richiesta dell'Aula di illustrare una deliberazione non si proceda all'illustrazione. Siamo alla fine del mandato, però chiederei almeno di rispettare il resto dell'Aula che può giustamente avere l'esigenza, in particolare per chi non è membro della II Commissione, di conoscere i contenuti delle deliberazioni. Venendo invece alla questione di merito, la prima parte di questa deliberazione conclude in parte un iter di cosiddetta tutela della aree agricole iniziato molto tempo fa, anche su richiesta, persino dal basso, di associazioni ambientaliste, che chiedevano giustamente di sanare una delle grandi dimenticanze del nostro Piano Regolatore, ovvero il fatto che non fosse prevista una forma di indicazione e tutela specifica delle aree agricole, che nel nostro Piano Regolatore sono semplicemente indicate come normali aree a parco, come parti del verde pubblico. All'inizio quindi questo procedimento era partito con grandi speranze, perché tutti a parole condividevano l'esigenza di tutelare le poche aree agricole che ancora restano, evitandone la cementificazione, garantendo che non venissero toccate per il futuro. In realtà, poi devo dire, ancora con l'ulteriore revisione di questo nuovo passaggio - la montagna ha partorito un topolino, nel senso che molto dell'entusiasmo iniziale è un po' scemato -, paradossalmente l'unica forma di tutela che facciamo permette alle aziende agricole esistenti di costruire qualcosa laddove prima di questa variante non si poteva. È vero e condivido il ragionamento, cioè per permettere la sopravvivenza delle aree agricole bisogna dare la possibilità alle aziende agricole di sopravvivere, e quindi anche di effettuare piccoli interventi edilizi che gli permettano di portare avanti la propria attività. Questo va sicuramente bene, però l'idea più generale di una tutela stretta di tutte le aree non costruite o comunque agricole o destinabili ad attività agricole si è un po' perduta; lo fanno rilevare non soltanto i Consiglieri, ma anche le stesse associazioni ambientaliste che avevano chiesto con gran forza questo tipo di attività del Consiglio. Oltretutto anche i nostri organi sovraordinati, sia la Città Metropolitana tramite osservazione, sia la Regione tramite il Piano Paesaggistico Regionale, avevano anche segnalato questa situazione e hanno presentato delle osservazioni al primo passaggio della deliberazione che sostanzialmente non sono state recepite, sono state liquidate in qualche caso senza nemmeno controdedurle. A questo punto prendiamo ovviamente quello che viene fatto, però sicuramente questa è un'occasione persa per fare una tutela vera delle aree agricole che risiedono nella Città e, in generale, per combattere il consumo di suolo, cosa che spesso anche la maggioranza dice a parole di condividere, ma che poi peraltro non fa, come si vede da tutta la pioggia di varianti che vanno a costruire anche su terreni vergini. Riguardo invece alla seconda parte, quella delle sale del commiato, c'è stata una discussione più approfondita in Commissione. Certamente siamo in una fase sperimentale, nel senso che questo è un nuovo tipo di infrastruttura urbana che sta nascendo in questo periodo e si può anche capire una certa cautela nel dare le autorizzazioni, anche se poi alla fine, pur capendo l'impatto che va gestito con altri strumenti, l'impatto sul tessuto urbano di una struttura di questo genere, in realtà così anche come per gli spazi per i funerali religiosi, ovvero le chiese, che sono sparsi in mezzo alle case e ad ogni angolo della Città, personalmente non vedo perché non possano stare più o meno dappertutto anche le Sale del Commiato, purché ci sia una compatibilità in termini operativi, di traffico, di parcheggi e di dignità dello spazio assegnato. Paradossalmente, quindi, mi sembra un po' controproducente quanto stabilito in questa deliberazione, cioè riservare di base questo tipo di struttura all'interno delle aree industriali, che sicuramente eliminano problemi di potenziale convivenza con abitazioni e così via, però forse non sono proprio le zone più dignitose in cui porre uno spazio di omaggio ai morti; sarebbe stato preferibile un diverso approccio, anche se posso capire il contro argomento, cioè il fatto di riservare al Consiglio Comunale la possibilità di deroga rispetto ad inserimenti più consoni, però trattandosi anche comunque di nuove iniziative che nascono nel privato in maniera imprenditoriale, quindi hanno anche, pur considerando la specialità dell'argomento, un aspetto imprenditoriale di concorrenza, forse sarebbe stato meglio non sottoporre chi vuole investire in questo settore semplicemente ad una richiesta di deroga che può richiedere anni, ma definire fin dal principio esattamente quali potessero essere le aree da utilizzare al di fuori di quelle industriali. Questo avrebbe senz'altro messo in condizioni, chi vuole intraprendere e realizzare strutture di questo tipo, di pianificare un investimento, di avere un po' più di disponibilità a realizzare queste strutture, senza avere la paura di infilarsi in un provvedimento urbanistico che richiede la formulazione di una deliberazione del Consiglio Comunale, a meno che uno non lo vada a mettere nelle fabbriche abbandonate, creando quindi un elemento di incertezza e di rallentamento dell'investimento e dell'iniziativa del privato. Forse quindi sarebbe stato più opportuno cercare di capire fin dal principio in quali aree, anche non industriali, poter inserire queste strutture e stabilirlo in maniera chiara già nella nostra nuova regolamentazione del Piano Regolatore. La Giunta ha scelto questa linea, vedremo nei prossimi anni, quando arriveranno le prime richieste, le prime implementazioni, oltre a quella arrivata e passata al Consiglio Comunale, se poi funzionerà. Nel complesso, comunque, riteniamo positivo sia che si facciano le Sale del Commiato, sia che si introduca un minimo di attenzione in più per le aree agricole, però in sostanza questa deliberazione ci sembra un'occasione persa per raggiungere appieno entrambi gli obiettivi. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento sulla deliberazione, chiudiamo il dibattito. Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 69, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 69: Presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 69 è respinto. |