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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Aprile 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2016-00112
"QUANDO RIAPRE LA BIBLIOTECA D'ANNUNZIO DI VIA SACCARELLI 18?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ALUNNO IN DATA 15 GENNAIO 2016.
Interventi
"Quando riapre la Biblioteca D'Annunzio di via Saccarelli 18?"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201600112/002, presentata in data
15 gennaio 2016, avente per oggetto:

"Quando riapre la Biblioteca D'Annunzio di via Saccarelli 18?"

PORCINO Giovanni (Presidente)
In luogo dell'Assessore Braccialarghe, risponde l'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Parto subito dalla fine, quindi dalla sostanza della risposta, perché ne sono a
conoscenza, ovviamente, in via indiretta. In una riunione abbiamo già parlato con la
Dirigente Scolastica interessata e anche con il Presidente della Circoscrizione e a questo
scopo saranno destinati una parte dei locali della scuola di via Zumaglia, dove c'è un
ingresso separato, quindi questo renderà possibile utilizzare i locali anche in condizioni
di sicurezza rispetto alla destinazione scolastica.
La lunga risposta all'interpellanza era più sulle lungaggini che hanno portato al
trascorrere di un considerevole tempo dal momento in cui le condizioni di agibilità del
Punto Prestito D'Annunzio non si erano verificate e si stanno anche definendo gli
interventi da sostenere per il superamento degli impedimenti attuali.
Inizialmente c'era un preventivo molto esiguo, di poco superiore ai 30 mila Euro,
comunicato da IREN per intervenire su questo problema ed era relativo alla ventilazione
dei locali. Di fronte alla necessità di fare questo intervento, sono stati effettuati più
sopralluoghi e, nel frattempo, a fronte di ulteriori approfondimenti tecnici, era stata
individuata questa sede di via Saccarelli che presentava una soluzione impiantistica
meno costosa, però poi anche lì in via Saccarelli, interpellati i Vigili del Fuoco, si è
visto che, a seguito degli approfondimenti, bisognava effettuare interventi strutturali
molto importanti per garantire un adeguato grado di resistenza al tetto, con una spesa di
circa 100 mila Euro, tra l'altro con un limite di affollamento di 25 persone, per cui
anche questa possibilità di via Saccarelli è stata scartata.
Alla fine si è palesata la disponibilità, anche a seguito dello spostamento di alcuni
laboratori di ITER, di collocare presso il complesso scolastico di via Zumaglia la
Biblioteca Civica, il Punto di Prestito D'Annunzio, in modo da conservare anche questo
radicamento del servizio sul territorio.
Ovviamente "si cercheranno - leggo testualmente dalla risposta scritta - soluzioni più
leggere anche in collaborazione con scuole e associazioni, sia per il prestito che lo
scambio dei libri, sia per le altre attività culturali, finora offerte dal Punto Prestito
D'Annunzio, affinché l'attuale patrimonio immateriale di utenza fidelizzata non resti
sminuito dalla minore prossimità di questa nuova biblioteca civica che sarà realizzata in
via Zumaglia".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Alunno.

ALUNNO Guido Maria
Mi sono impegnato a non fare domande dirette all'Assessore Pellerino, che non è
direttamente coinvolta nella vicenda, essendo impossibilitato l'Assessore
Braccialarghe… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per correttezza ho chiesto
che venisse comunque portata in Aula questa interpellanza e vorrei che fosse portata in
Commissione per provare a dare insieme risposte ad alcuni quesiti che voglio porre.
Penso che siano ragionamenti di livello un po' più ampio, su cui dobbiamo almeno
fermarci in una sede dove poterne discutere, altrimenti le cose capitano e le scopriamo
quando oramai le decisioni sono assunte, perché ci sono alcuni elementi che, secondo
me, in questa vicenda vanno sottolineati.
Parto dal fatto di avere un legame personale con questa Biblioteca, perché il primo atto
che ho fatto da Presidente neoeletto in Circoscrizione 4 nel 2001 è stato quello di
inaugurare la Biblioteca Punto Prestito D'Annunzio, che aveva quel nome, perché il
lavoro per arrivare a realizzare lo aveva fatto il Presidente che mi precedeva, Gianluca
Vignale, che aveva cercato di innestare un elemento di cultura… (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Esattamente, un po' meno legato alla cultura diffusa del centro
sinistra, della sinistra. Noi per correttezza, per evitare che ad ogni cambio di governo
cambiasse anche la toponomastica e tutto ciò che attiene alle intitolazioni, avevamo
deciso - penso correttamente - di mantenere quel nome e di inaugurarla con quel nome,
peraltro invitando l'ex Presidente Vignale, che venne pochi giorni dopo il cambio di
guardia della Circoscrizione 4.
Ciò detto, i punti sono alcuni altri, il primo è: come possiamo pensare noi di voler
difendere un'idea di cultura diffusa e un'idea di investimento sulle periferie se
chiudiamo gli spazi culturali, che sono il primo presidio sul territorio nei nostri
quartieri, come una biblioteca, in questo caso, del quartiere San Donato? La domanda
sembra semplice, ma secondo me c'è altro dietro, perché l'idea di dire che chiudiamo
questo Punto Prestito ma apriamo una biblioteca nel quartiere Parella è grave e
pericolosa. Stiamo andando in una direzione per cui la politica dei territori vorrebbe
essere incentrata sulla dimensione del quartiere, quindi dire che chiudiamo una
biblioteca a San Donato per aprirne una a Parella è una contraddizione in termini.
Noi dobbiamo tenere aperta una biblioteca a San Donato e aprirne un'altra a Parella,
questo è evidente, altrimenti diventa un gioco delle tre carte: per ogni servizio che
aggiungo ne tolgo un altro, la somma alla fine è sempre pari a zero; né si può pensare
che l'apertura di un servizio in un territorio (servizio che è particolarmente legato alla
comunità dei cittadini che lì vicino abita o che frequenta quel pezzo di territorio) possa
trovare risposta a sette fermate di tram di distanza, perché è evidente che stiamo
togliendo un servizio dal quartiere San Donato.
La seconda preoccupazione che esprimo, riportata in una parte di risposta letta
dall'Assessore nella nota preparata dagli Uffici alla Cultura, è l'idea, secondo me
pericolosissima, per cui noi possiamo pensare che un servizio serio, potente (23.000
prestiti all'anno, iniziative con il Classico, con le scuole tutti i giorni, corsi di lettura,
corsi di lingua, lettura in lingua, eccetera) possa trasformarsi, senza colpo ferire, in un
servizio che adesso stiamo chiamando "biblioteca leggera", dove alcuni volontari
possono raccogliere i libri che i cittadini volontariamente consegnano, perché vogliono
liberarsi dei bauli nella soffitta piuttosto che altro; mi sembra una roba un po' folle.
C'è un'idea di servizio bibliotecario che si è sviluppato in questa Città, che ha portato a
far diventare elemento di enorme ricchezza, enorme opportunità, per tutti i cittadini i
servizi che vengono offerti sui territori dal sistema bibliotecario. L'idea di poter
chiudere così un servizio, perché ne apriamo un altro, perché tanto lo possiamo
sostituire con una biblioteca leggera, è un modo singolare e, secondo me, poco serio di
affrontare il tema, nel senso che se quello è il destino su cui pensiamo di portare la
nostra presenza culturale nei territori, credo che sia necessario invece approfondire la
questione, perché sono totalmente contrario a questa impostazione.
Credo che sia meglio averne una per volta, costruirne una per volta, ricostruire la rete
intorno a quel servizio, così come c'era con tutte le scuole e gli altri servizi del
territorio, piuttosto che inventare soluzioni un po' creative ma poco efficienti rispetto
all'obiettivo che vogliamo darci.
In ultimo, trovo veramente singolare che ci vogliano sei mesi per dare risposte ad
un'interpellanza che chiede le ragioni di interventi tecnici, che parrebbero necessari se
la biblioteca è stata chiusa da un giorno all'altro per questa scoperta difficoltà e
nell'arco di questi sei mesi aver raccolto informazioni che erano sempre mezze voci, di
uffici che andavano, di controlli, eccetera, che dicevano cose diverse rispetto al tipo di
intervento da fare, ai costi, alle possibilità o meno di intervenire.
Credo che ci voglia chiarezza su un tema come questo, se si vogliono eliminare dei
servizi, bisogna avere il coraggio di organizzare delle assemblee, di discutere, di
comprendere che cosa lasciamo e cosa prendiamo, cosa mettiamo al posto, con quale
logica e quale prospettiva. Mi pare che in questa vicenda ci sia stata molta zona grigia,
di difficoltà a comprendere che cosa stava capitando, chi stava decidendo, dove lo stava
decidendo.
L'esito finale è che abbiamo un punto lettura in meno in un quartiere, e questo mi pare
un elemento di 23.000 prestiti all'anno, cioè lo si vuole sminuire come un servizio di
secondo livello, ha delle ottime prestazioni e quei numeri dimostrano che c'era
necessità, che assolveva ad un compito, che, ripeto, è quello di chi fa fatica a comprare
con frequenza libri ed, invece, ha la possibilità di fornire a se stesso, alla propria
famiglia, ai propri bambini, principali fruitori di quello spazio, un servizio essenziale
per costruire per davvero una comunità acculturata.
Era un'opportunità bella, è stata chiusa, nessuno ne ha discusso e non è neanche chiaro
il motivo. In cambio ci viene offerta una biblioteca leggera, penso che non funzioni
nulla in questa vicenda e allora chiedo che il tema possa tornare in V Commissione per
poterlo approfondire un po' meglio e capire se anche queste mezze accuse che faccio,
questa prospettiva che mi pare si stia costruendo, è giusta o forse mi sono perso qualche
passaggio.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Ovviamente non conosco i dettagli della vicenda, per quanto è di mia competenza,
posso dire che si organizzano tante manifestazioni proprio al contrario, a partire da "nati
per leggere", dai bambini più piccoli in avanti, per portare l'educazione alla lettura, alla
cultura e quindi è davvero un peccato quando, per ragioni di inagibilità di una struttura,
si va a chiudere un punto che illumina le coscienze, perché poi le biblioteche sono
proprio questo.
Per parte mia, se ci sarà una Commissione, vi parteciperò volentieri, anche in
sostituzione dell'Assessore Braccialarghe, penso proprio a partire anche dal sotto
utilizzo di alcune scuole che abbiamo e che sono la categoria di edifici - ce ne sono 320
diffusi sul territorio - che, in effetti, si potrebbero recuperare a biblioteca, magari
porzioni di scuola che non sono più utilizzate per ragioni didattiche, mantenendone
ferma la destinazione a scuola; potrebbe essere anche un'idea.
Insieme potremmo valutare i vari edifici, come facciamo per via Zumaglia; mi rendo
conto che noi siamo sempre un po' abituati a ragionare per Circoscrizioni e non per
borghi storici della Città e quartieri, i famosi 23 quartieri, addirittura per le scuole ci
sono i bacini di utenza che sono 47, quindi è una Città di 900.000 abitanti, ma che poi è
piuttosto estesa da un punto di vista delle costruzioni identitarie e territoriali.
Credo che da questo punto di vista, alcune scuole che hanno porzioni oggi non utilizzate
potrebbero essere riconvertite a questi fini, quindi raccolgo l'invito a fare una
discussione più ampia sulla diffusione fisica di locali, perché poi il servizio non
sostituisce il locale, che è il luogo che serve per studiare, per leggere in tranquillità,
magari per persone che hanno alloggi dove per ragioni di spazio e di convivenza non è
facile poterlo fare.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa per l'Aula.
Come richiesto, trasmettiamo l'atto in Commissione per approfondimenti.
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