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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Aprile 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 32
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2016-01341
VARIANTE N. 253 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17 COMMA 7 DELLA LEGGE REGIONALE 56/1977 E ARTICOLO 89 LEGGE REGIONALE 3/2013 CONCERNENTE L'AREA COMPRESA TRA CORSO UNIONE SOVIETICA, VIA ARDUINO, VIA TUNISI, CORSO SEBASTOPOLI E PORZIONE DELL'ISOLATO COMPRESO TRA VIA TUNISI, VIA ARDUINO, VIA GIORDANO BRUNO, VIA BERTRANDO SPAVENTA. APPROVAZIONE.
Interventi
"Variante n. 253 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17 comma 7 della Legge Regionale
56/1977 e articolo 89 Legge Regionale 3/2013 concernente l'area compresa tra corso
Unione Sovietica, via Arduino, via Tunisi, corso Sebastopoli e porzione dell'isolato
compreso tra via Tunisi, via Arduino, via Giordano Bruno, via Bertrando Spaventa.
Approvazione"

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201601341/009,
presentata dalla Giunta Comunale in data 22 marzo 2016, avente per oggetto:

"Variante n. 253 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17 comma 7 della Legge Regionale
56/1977 e articolo 89 Legge Regionale 3/2013 concernente l'area compresa tra corso
Unione Sovietica, via Arduino, via Tunisi, corso Sebastopoli e porzione dell'isolato
compreso tra via Tunisi, via Arduino, via Giordano Bruno, via Bertrando Spaventa.
Approvazione"

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Comunico che in data 1/04/2016 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
Vi comunico che gli emendamenti dal n. 1 al n. 69 e gli emendamenti dal n. 71 al n.
110, presentati dal Consigliere Marrone, sono stati ritirati; inoltre, è stato presentato un
emendamento di Giunta.
L'Assessore Lo Russo ha già illustrato la proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Vicepresidente, la pregherei, se è possibile, di richiamare l'Aula, altrimenti il rischio è
di non riuscire a sentire nulla.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Chiedo ai Consiglieri di mantenere un atteggiamento consono all'Aula.

TROMBOTTO Maurizio
Do atto ovviamente che l'Assessore ha illustrato pochi giorni fa l'atto deliberativo in
Commissione: ormai è una consuetudine questa dell'Assessore Lo Russo di portare le
deliberazioni in Commissione giusto il tempo strettamente necessario che precede il
dibattito e il lavoro consiliare, mi sembra ormai che sia più una regola che una
eccezione.
In Commissione, poi lo ha ribadito in precedenza rispondendo al Capogruppo Marrone,
l'Assessore ha posto l'accento su di un problema occupazionale. Porre l'accento nei
termini formulati sia in Commissione che quest'oggi in Consiglio appare un po'
sgradevole, se posso permettermi di dirlo, nel senso che è un richiamo, giusto e
doveroso da parte di chi evidentemente possiede ed è informato dell'insieme degli
elementi che lo porta a formulare un giudizio, di una necessità di assunzione di
votazione di un provvedimento, in termini rapidi, molto rapidi, ma non pone coloro che
sono poi in realtà chiamati a votare il provvedimento, dopo che la Giunta ha svolto il
proprio compito, nella stessa condizione, ovvero quella di avere scienza e coscienza
pienamente di ciò che si va ad approvare.
Poi tutte le deliberazioni sono importanti, però è chiaro che ve ne sono alcune che hanno
un certo contenuto e altre che ne hanno un altro; in questo caso specifico siamo di fronte
ad una deliberazione che ha un impatto comunque importante all'interno di quella parte
della Circoscrizione, dell'asse di corso Unione Sovietica, delle vie traverse e limitrofe,
tant'è che l'Amministrazione, come correttamente viene richiamato all'interno della
narrativa della proposta deliberativa, con un atto precedente aveva anche ritenuto di
porre delle deroghe, e qui vengono citati: l'altezza massima, il numero dei piani
consentiti, la distanza tra fabbricati, la distanza dal filo stradale o edilizio.
Ora, a fronte della stessa ipotesi costruttiva che viene formulata, con conseguente
riduzione del 20% di SLP, dai 25.000 metri quadrati ai 20.000 metri quadrati, si ritiene
che queste deroghe non siano più necessarie.
Dopodiché, però, chiedo all'Assessore un'illustrazione puntuale e specifica del progetto,
ovvero, come Consiglieri Comunali, al di là della parte relativa alla variante urbanistica,
al fatto di prendere atto che vi è una riduzione di SLP, del fatto di prendere atto che non
vi è più la necessità di apporre una serie di deroghe, preso atto, perché non vi sono
motivi contrari per non credere all'Assessore, che l'approvazione di questo atto in
qualche modo consente il mantenimento di determinati livelli occupazionali, la non
approvazione no, credo che però per soddisfare la condizione, che è essenziale per la
formulazione di un'opinione completa, cioè quella dell'espressione di un voto secondo
scienza e coscienza, occorre conoscere anche il progetto, altrimenti diamo un mandato,
che può essere fondato su un'ipotesi di trasferimento di giudizio in capo all'Assessore,
con una delega che appare eccessivamente ampia.
Sarebbe poi anche importante comprendere quali sono i mutamenti degli assetti
societari che sono intervenuti, perché abbiamo un'attività in essere, importante e
significativa, sicuramente conosciuta a livello cittadino, un'importante concessionaria
d'auto alla quale viene rinnovato un contratto di locazione a condizione che, e
sostanzialmente l'Amministrazione Comunale viene chiamata a ratificare un accordo -
almeno, così ho inteso, ma forse ho capito male - tra privati, dove l'Amministrazione
viene chiamata in qualche modo a svolgere una funzione notarile. Mi chiedo qual è
l'esercizio di una funzione da un punto di vista di definizione delle scelte urbanistiche.
Se però poi invece la funzione è altra, ha certamente ragione da questo punto di vista
l'Assessore.
In assenza di un progetto, credo che non sia possibile votare questo atto. La questione
che viene posta non è amministrativo-tecnica, ma di carattere politico, quindi coloro che
vogliono votare l'atto, politicamente, fanno una scelta che non deve assolutamente e
necessariamente obbligare altri a farla.
Mi aspetto, quindi, un'indicazione con le caratteristiche del progetto e, in assenza di
queste, credo che per quanto riguarda il Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà,
diversamente, non parteciperemo al voto.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Innanzitutto chiedo scusa all'Assessore se non ho potuto intervenire in Commissione,
perché c'era un'altra convocazione allo stesso tempo, quindi non ho potuto dare la mia
opinione su questa deliberazione.
La do adesso perché rimanga a verbale. Naturalmente, il mio voto sarà contrario, perché
credo che ci siano due elementi importanti: il primo è un dettaglio, se vogliamo dirlo,
ma secondo me è importante sottolinearlo, a pagina 2, quinto capoverso, scriviamo che
"la vendita è fatta a corpo". In realtà, il Tribunale aveva previsto che la vendita fosse
fatta a lotti, quindi non so se questo è un errore materiale o meno, ma credo che forse
una correzione sia da fare, perché, se è come penso io, stiamo scrivendo male la vera
interpretazione del Tribunale, quindi scrivere "a lotti" forse sarebbe meglio. Se
avessimo venduto a lotti, Presidente, è probabile che tutto questo pasticcio non si
sarebbe verificato, perché com'era all'origine, i partecipanti all'asta avrebbero
acquistato la parte non occupata e, conseguentemente, non avremmo creato problemi.
In secondo luogo, la Variante 253 è un'adozione fatta il 12/12/2012, me la ricordo bene,
è una data famosa dei Maya, mi pare di ricordare a memoria. Quella Variante prevedeva
una superficie lorda di pavimentazione dedicata a residenziale per il 65-70% e un 30% a
servizi, ad altro, compreso anche un parco verde ed una ludoteca, mi pare di ricordare a
memoria.
La Variante 253 viene stravolta completamente con questa approvazione, senza farne
una nuova e questo mi sembra un errore, anche perché per casi simili, in altre parti della
Città, giustamente, l'Amministrazione e gli Uffici hanno detto che non si poteva fare se
non c'era una nuova variante o un cambiamento di questo genere.
Quindi ritenevo che fosse indispensabile avere una nuova variante e non fossero
sufficienti semplici osservazioni per cambiare una variante di queste proporzioni.
Nella sostanza, Assessore, lì facciamo 12 mila metri quadrati di solo commerciale su un
solo piano, quindi non più in altezza, come si sviluppa il residenziale, mentre il
commerciale si sviluppa solitamente su un solo piano, così in corso Unione Sovietica
angolo con corso Sebastopoli, sostanzialmente, nasceranno le nuove Gru.
Assessore, questo è il problema, perché se avessimo visto i progetti di allora, cioè quelli
del 2012, con i progetti di oggi, ci saremmo resi conto, molto probabilmente, della
differenza sostanziale fra le due azioni, una differenza abissale. Questo è quello che mi
fa propendere per questa dichiarazione.
Nella sostanza quindi una votazione di questo genere, contraria naturalmente, è perché
credo che ancora una volta il commercio di vicinato sarà annichilito e che il 1.700.000
Euro che il Comune incasserà a seguito di questa operazione non siano la cosa giusta
per questa Città.
Invito, infine, a verificare la questione del corpo a lotti di pagina 2, quinto capoverso,
perché credo che sia anche questo un errore forse da correggere.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Intervengo brevemente perché molti Colleghi sono già intervenuti e hanno espresso le
perplessità su questa deliberazione e mi spiace che, di fatto, per una serie di motivi, non
ci sia stata la possibilità di andare in maniera più approfondita a riesaminare l'impatto di
questa variante urbanistica sul quartiere.
Già all'epoca del primo passaggio in Aula eravamo stati molto perplessi, perché il
progetto presentava già diverse criticità proprio dal punto di vista dell'impatto sul
quartiere, non soltanto per la parte commerciale ma anche per il problema dei
parcheggi, visto che, pur auspicando che in futuro ci siano sempre meno auto a
circolare, risultava che la Città per questa variante non avesse applicato il suo standard
di un posto e mezzo per ogni alloggio, ma lo standard minimo di legge, che è più basso,
cioè di un posto solo. A fronte di un edifico che era pensato oltretutto con un grande
numero di piccoli appartamenti, quindi con una densità di persone piuttosto elevata, si
riteneva che fosse insufficiente la quantità di parcheggi prevista per le necessità.
Ci fu risposto che di lì passa la Linea 4 - per carità, auspichiamo che la gente usi questa
linea -, però certamente non è molto realistico pensare che oltretutto la Linea 4 e non
magari la metropolitana possa essere per tutti un'alternativa tale da convincerli ad
andare ad abitare lì senza comprarsi la macchina.
Adesso la variante arriva con una modifica abbastanza significativa, che già ci ha fatto
venire il dubbio se sia poi veramente possibile riprendere questo provvedimento dopo
più di tre anni e farlo passare semplicemente come fosse una modifica marginale,
dall'adozione all'approvazione, però, anche ammesso che questo sia possibile, rimane la
perplessità.
Capiamo anche il problema occupazionale, quindi non è che uno possa ignorare la
questione o necessariamente essere sempre opposto a tutto, anche quando questo può
permettere di dare un'opportunità alle persone; certamente però nell'analisi che deve
fare il Consiglio Comunale di una variante urbanistica è necessario contemperare
l'interesse di tutti.
Il solo interesse del privato che possedeva il terreno, che poi è andato in fallimento, e
dei lavoratori non può essere l'unico considerato in una variante di questo genere. È un
po' triste che il Consiglio Comunale venga messo nella posizione di dover scegliere tra
accettare un nuovo ennesimo insediamento commerciale-residenziale in un'area già
densamente abitata e la perdita del lavoro di quaranta persone.
A questo punto la deliberazione andrà comunque avanti, la maggioranza ovviamente se
la voterà, speriamo almeno, questo sì, che quando poi arriverà veramente il progetto
esecutivo di questo intervento, ci sia una valutazione sia sul tema parcheggi che, in
generale, sull'inserimento e sull'impatto sul quartiere, almeno per ridurre al minimo gli
inevitabili disagi apportati sul tessuto economico ed urbanistico di quella parte di Città.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola, per la replica, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Credo di dover dare una risposta al Consigliere Tronzano e al Consigliere Bertola.
Per quanto riguarda le due osservazioni del Consigliere Tronzano, in narrativa al quinto
capoverso della pagina 2, in realtà, si dà conto non di una scelta fatta dalla Città, ma di
quanto ha deciso di fare il liquidatore, che ha valutato di mettere a corpo e non a lotti
all'asta la questione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per capirci, quello che è
presente in deliberazione è correttamente narrato, poi la dinamica di quell'alienazione
ha visto coinvolta la Filadelfia S.r.l., che si è aggiudicata l'operazione e ha acquisito
l'intero compendio. La ragione per cui il curatore ha preferito, invece che disarticolare i
lotti, tenere i lotti insieme e, conseguentemente, procedere ad una procedura di evidenza
pubblica che ha consentito alla Filadelfia S.r.l. di acquisire l'intero compendio, è una
ragione non nelle competenze di chi vi parla, né dell'Assessorato all'Urbanistica.
Sulla seconda questione mi preme solo dire questo, e mi ricollego anche a quanto diceva
il Consigliere Bertola: non andiamo a definire una ZUT che quindi definisce dei mix
funzionali particolari, ma andiamo a trasformare, questo non vuole dire che le
perplessità espresse in fase di adozione debbano essere superate in fase di approvazione,
come stiamo facendo adesso, però correttamente va detto che la fase di trasformazione
urbanistica va da un'area per trasformare per servizi a una M1 con caratteristiche da
tessuto consolidato M1. Conseguentemente la dislocazione della SLP, che viene ad
essere portata, non è in qualche modo soggetta ad un disciplina specifica, come invece
avviene nelle Zone Urbane di Trasformazione.
Peraltro in fase di approvazione, ed è questa la ragione per cui si è ritenuto di poter
portare in approvazione la variante senza riadottarla, l'unico elemento che viene a
essere in qualche modo variato è la superficie lorda di pavimento complessiva
sviluppabile, che passa non in aumento ma in riduzione. Rispetto a quanto il Consiglio
Comunale già deliberò nel 2012, l'approvazione riduce la quantità di diritti edificatori
complessivamente sviluppabile, da 25.000 a 20.000. Oltretutto, abolendo alcune
deroghe che a suo tempo erano state oggetto di specifico provvedimento e che non va
sottovalutato, Consigliere Tronzano, hanno determinato anche il valore economico che
poi la successiva procedura di alienazione, a seguito del fallimento della Progetto S.r.l,
in qualche modo, ha condizionato in senso assolutamente positivo, credo, la fase di
approvazione.
Noi di fatto aboliamo alcune deroghe a suo tempo concesse, che certamente, essendo
deroghe, hanno fatto salire il valore economico dell'operazione. Questo lo facciamo
nella piena compatibilità della normativa, e ci mancherebbe, ma aggiungo, con una
pronuncia di esclusione da Valutazione Ambientale Strategica che già nella fase di
adozione, quindi in una variante che era per certi versi, in senso generale astratto, se
vogliamo più impattante rispetto alla trasformazione urbana di quel territorio, oggi
invece, andando in riduzione ulteriore, non modificando in alcun modo i mix funzionali,
credo davvero risponda all'esigenza a suo tempo espressa anche da alcuni Consiglieri
che si dimostrarono critici.
In altri termini, mi viene da dire che forse è esattamente l'opposto rispetto a quanto le
perplessità a suo tempo sollevate in fase di adozione erano in qualche modo riemerse.
Già che ho la parola, dico solo che l'emendamento n. 70, a mia firma, introduce
sostanzialmente nel dispositivo del provvedimento, dopo: "atto unilaterale d'obbligo",
anche l'allegato n. 7, che fa riferimento al medesimo atto unilaterale d'obbligo.
Per quanto riguarda lo sviluppo planivolumetrico di quello che diventerà, la scheda
normativa e la variante, allegata al provvedimento, demanda allo strumento urbanistico
esecutivo, conformemente a quanto capita in tutti gli altri casi in cui si ragiona in
ambito di tessuto consolidato, la dislocazione planivolumetrica. Il fatto però, e mi pare
un elemento che forse non è stato abbastanza ben sottolineato nell'illustrazione della
deliberazione, che questa soluzione produca in qualche modo il mantenimento
dell'attività del concessionario Progetto, per almeno 12 anni, mi pare davvero un
elemento di grande soddisfazione, che non solo è una soddisfazione di chi presenta la
deliberazione al Consiglio ma credo davvero debba essere comunque una generale
soddisfazione della conclusione positiva di una vicenda, che invece avrebbe avuto ben
altro esito, sia per l'attività produttiva ma soprattutto per i lavoratori coinvolti in questa
vicenda.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 70, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 70:
Presenti 23, astenuto 1, favorevoli 22.
L'emendamento n. 70 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola, per dichiarazione di voto, al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
In assenza di risposte ulteriori da parte dell'Assessore, che correttamente in senso lato
rinviava rispetto all'illustrazione di un planivolumetrico poi ad una fase successiva, egli
diceva come accade normalmente, ma questa non è una deliberazione normale,
Assessore, non è una deliberazione normale per il procedimento che è stato seguito, per
la vicenda che vi è stata rispetto anche al pronunciamento del Tribunale.
Non è una deliberazione normale perché è l'ennesima, come veniva detto in precedenza,
poi io non riprendo la battuta, che evidentemente aveva questa funzione, fatta dal
Consigliere Tronzano rispetto alle dimensioni che sono altre fortunatamente, che non
sono certamente quelle de Le Gru, ma l'intervento è l'ennesimo di questa
Amministrazione che immagina e prevede un'ulteriore piattaforma commerciale, poi
andrete in campagna elettorale e lei, Sindaco, andrà ad assicurare gli esercenti delle
attività al dettaglio che sicuramente questa Amministrazione lavorerà per salvaguardare
le loro attività, per salvaguardare gli eventuali loro dipendenti, però nel frattempo voi
state creando una Città che dal punto di vista commerciale non ha alcun senso.
Continuate a densificare il territorio di questa Città con strutture di media e grande
dimensione, ve ne assumete la responsabilità e ve l'assumerete sino in fondo. Assessore,
è inutile che, poi, lei venga in Commissione a raccontarci di scelte pregresse da parte di
altre Amministrazioni della prima o seconda cintura, sulla base di questa idea di
richiamare in città i consumatori all'interno di ulteriori strutture di grande o media
dimensione. State disegnando una città che non ha senso, ve ne assumerete la
responsabilità e per questo sarete giudicati. Noi non parteciperemo al voto.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 23, astenuto 1, contrario 1, favorevoli 21.
La proposta di deliberazione è approvata.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 24, favorevoli 23, contrari 1.
L'immediata eseguibilità è concessa.
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