Interventi |
"Carico e scarico delle merci presso la 'Tettoia dei Contadini' a Porta Palazzo" PORCINO Giovanni (Presidente) Iniziamo l'adunanza odierna, discutendo l'interpellanza n. mecc. 201601258/002, presentata in data 17 marzo 2016, avente ad oggetto: "Carico e scarico delle merci presso la 'Tettoia dei Contadini' a Porta Palazzo" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) L'interpellante pone una serie di domande con una serie di considerazioni e fa da portavoce, non so bene di chi e di chi cosa, rispetto ad una proposta che si inserisce in un contesto di discussione che va avanti, ormai, da non so quanti mesi, se non addirittura anni. Fondamentalmente, la questione nasce dal fatto che sull'area del mercato di Porta Palazzo c'è la necessità di affrontare una serie di problemi e di situazioni che si sono consolidate negli anni (quando dico anni, mi riferisco non agli ultimi cinque o agli ultimi dieci anni, ma agli Anni '40, '50 e, forse, addirittura, a cento anni fa). La questione da affrontare è come mettere mano al mercato di Porta Palazzo, perché, evidentemente, ha dei problemi e stiamo ragionando a 360 gradi. Tra gli altri soggetti con cui stiamo ragionando, ci sono quelli di questo bellissimo mercato dei produttori agricoli, che però soffre, così come tanti altri mercati, di autosufficienza, cioè ritengono che il mercato debba essere un luogo praticamente chiuso. Questa chiusura in tanti mercati avviene attraverso il posizionamento dei furgoni ai margini del mercato stesso, perché gli operatori, giustamente, ritengono che questo posizionamento del furgone gli sia utile come magazzino. Questo, però, determina una chiusura netta tra il mercato e tutto ciò che c'è dall'altra parte dei furgoni. Partendo da questa considerazione e considerando il fatto che un lavoro che stiamo provando a fare noi riguarda l'integrazione tra le aree mercatali e il commercio fisso, ho proposto loro, già un bel po' di tempo fa, in occasione del rifacimento di piazza Don Albera, di spostare quei furgoni, che, di fatto, chiudono il mercato dei produttori, in piazza Don Albera. Questa era la condizione di partenza per fare qualsiasi ragionamento, perché, spostando quei furgoni, evidentemente, il mercato dei produttori si apre all'intera area, perché dall'altra parte ci sono altre attività. La discussione era iniziata, eravamo a buon punto, dopodiché mi pare che ci siano state situazioni di non favore da parte dei soggetti e ora la situazione è in stand by. Proviamo a riflettere su quale possa essere la soluzione migliore. La soluzione che lei propone oggi non affronta il problema che pongo io, perché, se noi consentiamo di posizionarsi con il pagamento, di fatto, è vero che la Città ovviamente incassa qualcosa in più dai parcheggi, però la situazione resta immutata. Poi, su quell'area, qualsiasi cosa si vada a spostare diventa problematica, direi anche per il cattivo vezzo della politica, soprattutto in campagna elettorale, di lisciare il pelo. Siccome non ritengo di appartenere a quella schiera, cerco di valutare la bontà delle cose, ragiono con le persone e, poi, provo ad affrontare la situazione. In questa situazione, questa soluzione, che amici comuni mi hanno suggerito, non risolve quel problema. Allora, se si ritiene che lì debba rimanere tutto uguale come cento anni fa, si può anche pensare di lasciare così, ma, secondo me, no, perché questo è un mercato che merita il giusto valore e che necessita che qualcuno affronti i problemi che ci sono ed è necessario che vengano affrontati insieme, perché, siccome conosco i soggetti che lavorano lì, di cui ho grande stima e sono sicuro che sono in grado di cogliere il senso delle cose che stiamo cercando di fare, bisogna che si vada in una certa direzione. Lei nella sua interpellanza pone il problema dei 70, ma oggi dove sono? La Città ha l'obbligo di sistemare i furgoni di tutti gli operatori? La Città ha un Regolamento che, fondamentalmente, dice di tenere, là dove è possibile - probabilmente è una delle riflessioni che dobbiamo fare, se è utile mantenere una situazione di questo genere - il furgone vicino al banco di vendita e questo avviene in tanti mercati della città di Torino. Quando, però, i furgoni formano una fila unica - questo si può vedere in tanti mercati -, che, di fatto, chiude il mercato, forse non sarebbe il momento e il tempo di cominciare a pensare che l'area mercatale necessita di un'integrazione con il commercio fisso e che entrambi, insieme, possono fare sinergia e che non ci sia questo muro di furgoni che divide l'area mercatale dall'area del commercio fisso? Su quell'area, negli anni passati, abbiamo provato a fare alcune iniziative, come "Cinema al mercato", perché quello è un luogo bellissimo, che non può essere vissuto solo ed esclusivamente come area mercatale, perché piazza della Repubblica è una piazza bellissima e centralissima della nostra città e non è solo mercato, è anche mercato. Allora, tutti quanti insieme, operatori, politica, eccetera, dobbiamo comprendere che, evidentemente, bisogna ampliare la visione delle cose e provare ad intervenire. Siccome non si può sempre pretendere senza muoversi, noi abbiamo fatto un bando per i Bastioni, luogo utile per ricoverare mezzi e attrezzature, che è andato deserto; adesso, abbiamo fatto una manifestazione di interesse e spero che qualcuno partecipi, perché dobbiamo utilizzare quel luogo. Probabilmente, sarebbe meglio se la politica provasse a spingere in certe direzioni, piuttosto che lisciare il pelo ad esigenze che io ritengo non condivisibili. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Prendo atto che "lisciare il pelo" è un modo gergale che ha l'Assessore. Detto questo, Assessore, non credo che sia un problema di dare retta agli ambulanti, piuttosto che ad altri, sotto campagna elettorale. Come sa, chi le parla mi pare che abbia proposto più di 400 interpellanze in cinque anni, quindi non lo sto facendo oggi, ma è una cosa che faccio da quattro anni e mezzo. Poi, mi rendo conto che lei ha questa smania di passare alla storia; sui mercati lei vuole passare alla storia e le piacerà vedere un giorno magari Porta Mangone, invece che Porta Palazzo. Non c'è spazio in cui lei non stia cercando in quella zona un ragionamento, di cui le do atto, in cui però si sviluppi un profluvio di consensi. Riguardo al tema legato alla questione del carico e scarico delle merci presso la Tettoia dei Contadini, io mi rendo conto che lei dica che dobbiamo integrare, questo ha un senso, integrare chi ha un posto fisso, perché ha il suo negozio, e gli ambulanti che vendono in quella zona. Le dico, però, alcune cose, Assessore: gli accessi a quella Tettoia non possono essere garantiti dalla zona parcheggio. Quando vado a comprare lì, non passo da dove ci sono i parcheggi, ma passo dagli accessi. Non penso che, togliendo quei furgoni, si apra in modo importante l'accesso a quella zona. Questo è il primo dato. Secondo dato. Se proprio dovessi preoccuparmi di furgoni, Assessore, io mi occuperei di quelli che stanno radenti al palazzo fatto da Fuksas, perché tra il furgone e il palazzo avviene lo spaccio. Di tutti i furgoni di cui ci dobbiamo preoccupare, mi preoccuperei di quelli che fanno da schermo per la malavita, di quelli che vengono messi dopo le ore 12.00, dove ci sono i passaggi pedonali, che fanno da imbuto e dove regolarmente gli anziani vengono scippati. Mi preoccuperei prima di quei furgoni, che di questi. C'è un aspetto da tenere in considerazione, che per coloro che lavorano lì questi furgoni rappresentano un magazzino, perché è dove tengono le merci. Mi sono permesso di segnalare la questione dei 30 posti, perché, oggi, in media, ci sono 70 operatori, se 30 posti finiscono nella piazza di cui parlava lei, piazza Don Albera, per gli altri 40 si apre un tema: dove li mettiamo? Alcuni, magari, si affittano il loro spazio... (INTERVENTO FUORI MICROFONO), Assolutamente sì, Assessore, sto solo dicendo che, su 70, 30 troverebbero quella collocazione e gli altri 40 no. Quello che mi sento di dirle, Assessore, è di evitare proprio a due mesi dal voto di stravolgere quel mercato. Quel mercato ha una storia, sono d'accordo con lei, ha un'importanza, penso però che in questa fase il fatto di poter continuare ad avere quel furgone dietro alle spalle presenti alcuni elementi: primo, di sicurezza, perché se si è da soli al banco e bisogna andare a prendere delle cose nel furgone, si lascia il banco incustodito, con un problema, quindi, di sicurezza, e oltretutto si riduce la possibilità di vendita; secondo, il carico e scarico sarebbe molto più complesso se in quella zona potesse parcheggiare chiunque, perché, evidentemente, non è che noi poi possiamo destinare i Vigili a far rimuovere le macchine che, nell'orario in cui la gente deve ricaricare la loro merce... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, sto solo facendo un'ipotesi sull'altra proposta, se chiudiamo quella via. Se vogliamo fare di tutto per pensare ad un mercato ideale, che, però, non ha niente a che fare con la dinamica quotidiana, faccia quello che vuole, io non discuto. Io sto solo dicendo che le preoccupazioni che sono emerse nella discussione con chi oggi lì lavora, secondo me, sono sensate. Non so se la soluzione, Assessore, sia quella di togliere tutti i furgoni. Quello che posso dire è che, per quella tipologia di servizio e per quella tipologia di vendita, togliere tutti i furgoni, secondo me, non sarebbe un aiuto. Dal punto di vista dei parcheggi interrati, sotto il PalaFuksas - lei lo sa meglio di me - c'è una struttura che è completamente inagibile, che, in teoria, doveva essere data per i parcheggi anche di chi lavorava all'interno del mercato e una parte è utilizzata e l'altra è completamente vuota, ho fatto il sopralluogo personalmente. La mia finalità con questa interpellanza era quella di dire di aspettare a fare questo tipo di ragionamento, perché, a mio giudizio, spostare quei furgoni in questo momento creerebbe solo un danno, dal punto di vista della logistica e della sicurezza per chi lavora lì. L'altro dato - fuori polemica, Assessore - è che, tra le tante cose di quel mercato di cui ci si dovrebbe occupare, io penso che la sicurezza ed una maggiore presenza dei Vigili permetterebbero una maggiore integrazione; un maggiore controllo di quel territorio darebbe più spazio e più vivibilità a quella zona e non realizzare operazioni di questo tipo. Questa, però, è una mia percezione, che ho condiviso con le persone che lavorano lì e che rendono vivo quel mercato. Detto questo, Assessore, prendo atto che in questo momento c'è un'ipotesi da parte sua. L'unica cosa che mi interessava fare con questa interpellanza era quella di provare a proporle di mantenere lo status quo, cercando di lasciare i furgoni in quella zona con il parcheggio dovuto alla città, e fare nel caso un percorso più lungo di ragionamento. L'unica preoccupazione che ho, Assessore, è che mi sembra che negli ultimi 3 o 4 mesi lei si sia incentrato molto sull'attività di Porta Palazzo, pensando di stravolgere quella struttura e creando più malcontenti che altro. In Aula è arrivata un'altra richiesta di comunicazione sui Bastioni e mi pare che, se ogni settimana il tema è Porta Palazzo, forse, su quella partita lì non ci stiamo muovendo nel modo più adeguato. La ringrazio, Presidente, e se l'Assessore replica, replicherò anche io. PORCINO Giovanni (Presidente) Sì, se non vi dispiace, fino a prova contraria c'è la Presidenza che disciplina i lavori. Qui vedo che l'Assessore e il Consigliere pensano di fare un botta e risposta da bar. Si chiede alla Presidenza di intervenire, la Presidenza valuta; se replica uno, controreplicherà anche l'altro. Non introduciamo prassi singolari. MANGONE Domenico (Assessore) Presidente, la prassi e la procedura dicono che l'Assessore ha diritto ad una replica. PORCINO Giovanni (Presidente) L'Assessore risponde e il Consigliere replica. Eccezionalmente, sulla base della vostra richiesta, consento ad entrambi di replicare. Manteniamo un contegno urbano, per favore. MANGONE Domenico (Assessore) Io la ringrazio, Presidente, ma non è una discussione da bar. Voglio replicare a delle considerazioni. PORCINO Giovanni (Presidente) Siccome sembra vi parliate, non è un contraddittorio tra due persone, è una discussione che si svolge in Aula. MANGONE Domenico (Assessore) Non è un contraddittorio. Il Consigliere ha fatto delle considerazioni e io rispondo nel merito delle questioni. PORCINO Giovanni (Presidente) Risponda nel merito. Prego, Assessore. MANGONE Domenico (Assessore) Intervengo per dire prima di tutto che evidentemente non ha ascoltato il mio intervento, perché già prima, nella premessa, ho detto che è necessario un supplemento di riflessione, quindi non avevamo bisogno del suo invito per affrontare la questione. Dopodiché, Consigliere, mi preme dirle - ma lei lo sa benissimo, perché ultimamente frequenta i mercati, in maniera particolare Porta Palazzo - che il sottoscritto, da quando è Assessore (non negli ultimi quattro mesi, ma da quando è Assessore) ha affrontato una serie di problemi legati a Porta Palazzo, tant'è che - come le ho detto in premessa, ma evidentemente non sono stato chiaro - questa discussione va avanti non da ieri, ma da due anni. Quindi, le mie azioni e i miei ragionamenti vanno oltre i momenti contingenti e cercano di affrontare in maniera strutturale un problema. Ci stiamo occupando da tempo anche della questione PalaFuksas e siamo a buon punto. Per quanto riguarda i posteggi a cui lei faceva riferimento, sono posteggi di proprietà della Città sui quali stiamo facendo un ragionamento: stiamo ragionando con la cooperativa perché possano ospitare le attrezzature di Porta Palazzo. È vero quello che dice: non lasciamo nessun angolo scoperto su Porta Palazzo, perché la riteniamo una piazza mercatale importantissima. È un luogo della Città ancora più importante ed è giusto non lasciare al buio nessun angolo di quel luogo e continueremo a farlo, che a lei piaccia o meno, Consigliere. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Intervengo soltanto per replicare che, come sa l'Assessore, prima che lui avesse questa delega, ha avuto numerose interpellanze sul mercato di piazza Barcellona e di via Chiesa della Salute. È un tema che ho seguito in questi cinque anni, non lo faccio da oggi; non dica cose non vere, me ne dia atto. Detto questo, io prendo atto della sua buona volontà. È chiaro che poi la parola spetta sempre a chi vive lì dalla mattina alla sera e non a chi pensa di modificare le attività commerciali di chi lì ha fatto un investimento personale. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |