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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 31 Marzo 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2016-01258
"CARICO E SCARICO DELLE MERCI PRESSO LA 'TETTOIA DEI CONTADINI' A PORTA PALAZZO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 17 MARZO 2016.
Interventi
"Carico e scarico delle merci presso la 'Tettoia dei Contadini' a Porta Palazzo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Iniziamo l'adunanza odierna, discutendo l'interpellanza n. mecc. 201601258/002,
presentata in data 17 marzo 2016, avente ad oggetto:

"Carico e scarico delle merci presso la 'Tettoia dei Contadini' a Porta Palazzo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone.

MANGONE Domenico (Assessore)
L'interpellante pone una serie di domande con una serie di considerazioni e fa da
portavoce, non so bene di chi e di chi cosa, rispetto ad una proposta che si inserisce in
un contesto di discussione che va avanti, ormai, da non so quanti mesi, se non
addirittura anni. Fondamentalmente, la questione nasce dal fatto che sull'area del
mercato di Porta Palazzo c'è la necessità di affrontare una serie di problemi e di
situazioni che si sono consolidate negli anni (quando dico anni, mi riferisco non agli
ultimi cinque o agli ultimi dieci anni, ma agli Anni '40, '50 e, forse, addirittura, a cento
anni fa). La questione da affrontare è come mettere mano al mercato di Porta Palazzo,
perché, evidentemente, ha dei problemi e stiamo ragionando a 360 gradi. Tra gli altri
soggetti con cui stiamo ragionando, ci sono quelli di questo bellissimo mercato dei
produttori agricoli, che però soffre, così come tanti altri mercati, di autosufficienza, cioè
ritengono che il mercato debba essere un luogo praticamente chiuso. Questa chiusura in
tanti mercati avviene attraverso il posizionamento dei furgoni ai margini del mercato
stesso, perché gli operatori, giustamente, ritengono che questo posizionamento del
furgone gli sia utile come magazzino. Questo, però, determina una chiusura netta tra il
mercato e tutto ciò che c'è dall'altra parte dei furgoni.
Partendo da questa considerazione e considerando il fatto che un lavoro che stiamo
provando a fare noi riguarda l'integrazione tra le aree mercatali e il commercio fisso, ho
proposto loro, già un bel po' di tempo fa, in occasione del rifacimento di piazza Don
Albera, di spostare quei furgoni, che, di fatto, chiudono il mercato dei produttori, in
piazza Don Albera. Questa era la condizione di partenza per fare qualsiasi
ragionamento, perché, spostando quei furgoni, evidentemente, il mercato dei produttori
si apre all'intera area, perché dall'altra parte ci sono altre attività.
La discussione era iniziata, eravamo a buon punto, dopodiché mi pare che ci siano state
situazioni di non favore da parte dei soggetti e ora la situazione è in stand by. Proviamo
a riflettere su quale possa essere la soluzione migliore.
La soluzione che lei propone oggi non affronta il problema che pongo io, perché, se noi
consentiamo di posizionarsi con il pagamento, di fatto, è vero che la Città ovviamente
incassa qualcosa in più dai parcheggi, però la situazione resta immutata. Poi, su
quell'area, qualsiasi cosa si vada a spostare diventa problematica, direi anche per il
cattivo vezzo della politica, soprattutto in campagna elettorale, di lisciare il pelo.
Siccome non ritengo di appartenere a quella schiera, cerco di valutare la bontà delle
cose, ragiono con le persone e, poi, provo ad affrontare la situazione. In questa
situazione, questa soluzione, che amici comuni mi hanno suggerito, non risolve quel
problema.
Allora, se si ritiene che lì debba rimanere tutto uguale come cento anni fa, si può anche
pensare di lasciare così, ma, secondo me, no, perché questo è un mercato che merita il
giusto valore e che necessita che qualcuno affronti i problemi che ci sono ed è
necessario che vengano affrontati insieme, perché, siccome conosco i soggetti che
lavorano lì, di cui ho grande stima e sono sicuro che sono in grado di cogliere il senso
delle cose che stiamo cercando di fare, bisogna che si vada in una certa direzione.
Lei nella sua interpellanza pone il problema dei 70, ma oggi dove sono? La Città ha
l'obbligo di sistemare i furgoni di tutti gli operatori?
La Città ha un Regolamento che, fondamentalmente, dice di tenere, là dove è possibile -
probabilmente è una delle riflessioni che dobbiamo fare, se è utile mantenere una
situazione di questo genere - il furgone vicino al banco di vendita e questo avviene in
tanti mercati della città di Torino. Quando, però, i furgoni formano una fila unica -
questo si può vedere in tanti mercati -, che, di fatto, chiude il mercato, forse non sarebbe
il momento e il tempo di cominciare a pensare che l'area mercatale necessita di
un'integrazione con il commercio fisso e che entrambi, insieme, possono fare sinergia e
che non ci sia questo muro di furgoni che divide l'area mercatale dall'area del
commercio fisso? Su quell'area, negli anni passati, abbiamo provato a fare alcune
iniziative, come "Cinema al mercato", perché quello è un luogo bellissimo, che non può
essere vissuto solo ed esclusivamente come area mercatale, perché piazza della
Repubblica è una piazza bellissima e centralissima della nostra città e non è solo
mercato, è anche mercato.
Allora, tutti quanti insieme, operatori, politica, eccetera, dobbiamo comprendere che,
evidentemente, bisogna ampliare la visione delle cose e provare ad intervenire.
Siccome non si può sempre pretendere senza muoversi, noi abbiamo fatto un bando per
i Bastioni, luogo utile per ricoverare mezzi e attrezzature, che è andato deserto; adesso,
abbiamo fatto una manifestazione di interesse e spero che qualcuno partecipi, perché
dobbiamo utilizzare quel luogo. Probabilmente, sarebbe meglio se la politica provasse a
spingere in certe direzioni, piuttosto che lisciare il pelo ad esigenze che io ritengo non
condivisibili.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Prendo atto che "lisciare il pelo" è un modo gergale che ha l'Assessore. Detto questo,
Assessore, non credo che sia un problema di dare retta agli ambulanti, piuttosto che ad
altri, sotto campagna elettorale. Come sa, chi le parla mi pare che abbia proposto più di
400 interpellanze in cinque anni, quindi non lo sto facendo oggi, ma è una cosa che
faccio da quattro anni e mezzo. Poi, mi rendo conto che lei ha questa smania di passare
alla storia; sui mercati lei vuole passare alla storia e le piacerà vedere un giorno magari
Porta Mangone, invece che Porta Palazzo. Non c'è spazio in cui lei non stia cercando in
quella zona un ragionamento, di cui le do atto, in cui però si sviluppi un profluvio di
consensi.
Riguardo al tema legato alla questione del carico e scarico delle merci presso la Tettoia
dei Contadini, io mi rendo conto che lei dica che dobbiamo integrare, questo ha un
senso, integrare chi ha un posto fisso, perché ha il suo negozio, e gli ambulanti che
vendono in quella zona. Le dico, però, alcune cose, Assessore: gli accessi a quella
Tettoia non possono essere garantiti dalla zona parcheggio. Quando vado a comprare lì,
non passo da dove ci sono i parcheggi, ma passo dagli accessi. Non penso che,
togliendo quei furgoni, si apra in modo importante l'accesso a quella zona. Questo è il
primo dato.
Secondo dato. Se proprio dovessi preoccuparmi di furgoni, Assessore, io mi occuperei
di quelli che stanno radenti al palazzo fatto da Fuksas, perché tra il furgone e il palazzo
avviene lo spaccio. Di tutti i furgoni di cui ci dobbiamo preoccupare, mi preoccuperei di
quelli che fanno da schermo per la malavita, di quelli che vengono messi dopo le ore
12.00, dove ci sono i passaggi pedonali, che fanno da imbuto e dove regolarmente gli
anziani vengono scippati. Mi preoccuperei prima di quei furgoni, che di questi.
C'è un aspetto da tenere in considerazione, che per coloro che lavorano lì questi furgoni
rappresentano un magazzino, perché è dove tengono le merci.
Mi sono permesso di segnalare la questione dei 30 posti, perché, oggi, in media, ci sono
70 operatori, se 30 posti finiscono nella piazza di cui parlava lei, piazza Don Albera, per
gli altri 40 si apre un tema: dove li mettiamo? Alcuni, magari, si affittano il loro
spazio... (INTERVENTO FUORI MICROFONO), Assolutamente sì, Assessore, sto
solo dicendo che, su 70, 30 troverebbero quella collocazione e gli altri 40 no.
Quello che mi sento di dirle, Assessore, è di evitare proprio a due mesi dal voto di
stravolgere quel mercato. Quel mercato ha una storia, sono d'accordo con lei, ha
un'importanza, penso però che in questa fase il fatto di poter continuare ad avere quel
furgone dietro alle spalle presenti alcuni elementi: primo, di sicurezza, perché se si è da
soli al banco e bisogna andare a prendere delle cose nel furgone, si lascia il banco
incustodito, con un problema, quindi, di sicurezza, e oltretutto si riduce la possibilità di
vendita; secondo, il carico e scarico sarebbe molto più complesso se in quella zona
potesse parcheggiare chiunque, perché, evidentemente, non è che noi poi possiamo
destinare i Vigili a far rimuovere le macchine che, nell'orario in cui la gente deve
ricaricare la loro merce... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, sto solo
facendo un'ipotesi sull'altra proposta, se chiudiamo quella via.
Se vogliamo fare di tutto per pensare ad un mercato ideale, che, però, non ha niente a
che fare con la dinamica quotidiana, faccia quello che vuole, io non discuto. Io sto solo
dicendo che le preoccupazioni che sono emerse nella discussione con chi oggi lì lavora,
secondo me, sono sensate.
Non so se la soluzione, Assessore, sia quella di togliere tutti i furgoni. Quello che posso
dire è che, per quella tipologia di servizio e per quella tipologia di vendita, togliere tutti
i furgoni, secondo me, non sarebbe un aiuto. Dal punto di vista dei parcheggi interrati,
sotto il PalaFuksas - lei lo sa meglio di me - c'è una struttura che è completamente
inagibile, che, in teoria, doveva essere data per i parcheggi anche di chi lavorava
all'interno del mercato e una parte è utilizzata e l'altra è completamente vuota, ho fatto
il sopralluogo personalmente.
La mia finalità con questa interpellanza era quella di dire di aspettare a fare questo tipo
di ragionamento, perché, a mio giudizio, spostare quei furgoni in questo momento
creerebbe solo un danno, dal punto di vista della logistica e della sicurezza per chi
lavora lì.
L'altro dato - fuori polemica, Assessore - è che, tra le tante cose di quel mercato di cui
ci si dovrebbe occupare, io penso che la sicurezza ed una maggiore presenza dei Vigili
permetterebbero una maggiore integrazione; un maggiore controllo di quel territorio
darebbe più spazio e più vivibilità a quella zona e non realizzare operazioni di questo
tipo. Questa, però, è una mia percezione, che ho condiviso con le persone che lavorano
lì e che rendono vivo quel mercato.
Detto questo, Assessore, prendo atto che in questo momento c'è un'ipotesi da parte sua.
L'unica cosa che mi interessava fare con questa interpellanza era quella di provare a
proporle di mantenere lo status quo, cercando di lasciare i furgoni in quella zona con il
parcheggio dovuto alla città, e fare nel caso un percorso più lungo di ragionamento.
L'unica preoccupazione che ho, Assessore, è che mi sembra che negli ultimi 3 o 4 mesi
lei si sia incentrato molto sull'attività di Porta Palazzo, pensando di stravolgere quella
struttura e creando più malcontenti che altro. In Aula è arrivata un'altra richiesta di
comunicazione sui Bastioni e mi pare che, se ogni settimana il tema è Porta Palazzo,
forse, su quella partita lì non ci stiamo muovendo nel modo più adeguato.
La ringrazio, Presidente, e se l'Assessore replica, replicherò anche io.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Sì, se non vi dispiace, fino a prova contraria c'è la Presidenza che disciplina i lavori.
Qui vedo che l'Assessore e il Consigliere pensano di fare un botta e risposta da bar. Si
chiede alla Presidenza di intervenire, la Presidenza valuta; se replica uno,
controreplicherà anche l'altro. Non introduciamo prassi singolari.

MANGONE Domenico (Assessore)
Presidente, la prassi e la procedura dicono che l'Assessore ha diritto ad una replica.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'Assessore risponde e il Consigliere replica. Eccezionalmente, sulla base della vostra
richiesta, consento ad entrambi di replicare. Manteniamo un contegno urbano, per
favore.

MANGONE Domenico (Assessore)
Io la ringrazio, Presidente, ma non è una discussione da bar. Voglio replicare a delle
considerazioni.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Siccome sembra vi parliate, non è un contraddittorio tra due persone, è una discussione
che si svolge in Aula.

MANGONE Domenico (Assessore)
Non è un contraddittorio. Il Consigliere ha fatto delle considerazioni e io rispondo nel
merito delle questioni.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Risponda nel merito. Prego, Assessore.

MANGONE Domenico (Assessore)
Intervengo per dire prima di tutto che evidentemente non ha ascoltato il mio intervento,
perché già prima, nella premessa, ho detto che è necessario un supplemento di
riflessione, quindi non avevamo bisogno del suo invito per affrontare la questione.
Dopodiché, Consigliere, mi preme dirle - ma lei lo sa benissimo, perché ultimamente
frequenta i mercati, in maniera particolare Porta Palazzo - che il sottoscritto, da quando
è Assessore (non negli ultimi quattro mesi, ma da quando è Assessore) ha affrontato una
serie di problemi legati a Porta Palazzo, tant'è che - come le ho detto in premessa, ma
evidentemente non sono stato chiaro - questa discussione va avanti non da ieri, ma da
due anni. Quindi, le mie azioni e i miei ragionamenti vanno oltre i momenti contingenti
e cercano di affrontare in maniera strutturale un problema.
Ci stiamo occupando da tempo anche della questione PalaFuksas e siamo a buon punto.
Per quanto riguarda i posteggi a cui lei faceva riferimento, sono posteggi di proprietà
della Città sui quali stiamo facendo un ragionamento: stiamo ragionando con la
cooperativa perché possano ospitare le attrezzature di Porta Palazzo.
È vero quello che dice: non lasciamo nessun angolo scoperto su Porta Palazzo, perché la
riteniamo una piazza mercatale importantissima. È un luogo della Città ancora più
importante ed è giusto non lasciare al buio nessun angolo di quel luogo e continueremo
a farlo, che a lei piaccia o meno, Consigliere.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Intervengo soltanto per replicare che, come sa l'Assessore, prima che lui avesse questa
delega, ha avuto numerose interpellanze sul mercato di piazza Barcellona e di via
Chiesa della Salute. È un tema che ho seguito in questi cinque anni, non lo faccio da
oggi; non dica cose non vere, me ne dia atto.
Detto questo, io prendo atto della sua buona volontà. È chiaro che poi la parola spetta
sempre a chi vive lì dalla mattina alla sera e non a chi pensa di modificare le attività
commerciali di chi lì ha fatto un investimento personale.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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