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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 31 Marzo 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2016-00621
SOCIET? "SMAT S.P.A." PRESA D'ATTO DEL PIANO D'AMBITO AGGIORNATO (PERIODO 2016-2033) ADOTTATO DALLA CONFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI LOCALI DELL'AUTORITA' D'AMBITO N. 3 "TORINESE" - AUTORIZZAZIONE ALL'EMISSIONE DI UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO NON CONVERTIBILE.
Interventi
"Società 'SMAT S.p.A.' Presa d'atto del Piano d'Ambito aggiornato (periodo 2016-
2033) adottato dalla Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali dell'Autorità
d'Ambito n. 3 'Torinese' - Autorizzazione all'emissione di un prestito obbligazionario
non convertibile'"

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201600621/064,
presentata dalla Giunta Comunale in data 23 febbraio 2016, avente per oggetto:

"Società 'SMAT S.p.A.' Presa d'atto del Piano d'Ambito aggiornato (periodo 2016-
2033) adottato dalla Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali dell'Autorità
d'Ambito n. 3 'Torinese' - Autorizzazione all'emissione di un prestito obbligazionario
non convertibile'"

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Comunico che in data 09/03/2016 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessora Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Raccoglierò il suo invito e sarò breve, anche perché voglio dare spazio agli interventi
dei Consiglieri, che sono certa ci saranno. Volevo, però, prima di una breve
illustrazione, ringraziare per il grande lavoro che è stato fatto in I Commissione,
presieduta dal Presidente Altamura, perché in poche sedute siamo riusciti ad audire la
Società, i Comitati e i Sindacati. Si è fatto un grande lavoro di sintesi tra il lavoro della
maggioranza e quello dell'opposizione e credo che si sia arrivati anche ad un buon
risultato.
Detto questo, illustro molto brevemente questa proposta di deliberazione, perché poi
sono sicura che i Consiglieri avranno da dire altro.
Con questa proposta di deliberazione noi prendiamo atto di quello che è
l'aggiornamento del Piano d'Ambito, che è stato approvato dall'ATO a dicembre dello
scorso anno, che è volto a consentire l'attuazione in tempi rapidi degli interventi di
grande infrastrutturazione, che sono presenti nel Piano industriale della Società.
Dopodiché, sempre con questa proposta di deliberazione, noi autorizziamo a sostenere il
finanziamento anche di questi investimenti e autorizziamo la Società ad emettere una
obbligazione non convertibile, quindi che non si può tramutare in azioni della Società,
per un valore compreso tra i 100 e i 150 milioni di Euro per un termine di sette anni.
Abbiamo esaminato questa proposta di deliberazione e, soprattutto, la capacità da parte
della Società di sostenere l'indebitamento; ci sono stati gli interventi dei Consiglieri, c'è
stato l'intervento del Presidente della Società e abbiamo chiarito che la Società può
tranquillamente sostenere questo livello di indebitamento. È stato chiarito come la
Società abbia un rating molto alto, è una Società che anche quest'anno chiuderà in forte
utile, immagino tra 40 e 50 milioni di Euro di utile. Di questo utile, solo il 20% verrà
distribuito ai Comuni sotto forma di dividendo, il restante 80% rimarrà nella Società
proprio per sostenere sia gli investimenti sia il piano di rimborso dei finanziamenti.
Presidente, io mi fermo qui, così do modo ai Consiglieri di esprimersi.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Questa proposta di deliberazione è sicuramente molto importante, perché lascerà
probabilmente per alcuni anni il segno sulla gestione del servizio idrico. Noi siamo
contrari a questa iniziativa, ma per arrivare a spiegare come mai siamo contrari a questa
iniziativa delle obbligazioni è il caso di rimarcare alcuni punti fondamentali. È un po'
tutta la logica della gestione del servizio idrico che, secondo noi, è stata rovesciata, nel
senso che la logica, in teoria, sarebbe che i Comuni, che sono i titolari della
pianificazione del servizio, valutino e decidano quali siano gli investimenti, le
infrastrutture e le cose che è necessario fare per offrire un servizio di qualità ai cittadini.
I Comuni danno sostanzialmente l'input per determinare quello che è il cosiddetto
"Piano d'Ambito", che è quello che stabilisce appunto il programma di gestione del
servizio e di investimento per i prossimi anni, e poi soltanto a valle di questo c'è il
gestore, in questo caso SMAT, che sostanzialmente esegue le linee guida, le priorità
politiche ed operative date dai Comuni.
In realtà, ormai quello che si vede è un rovesciamento totale di questo schema, in cui è
il gestore, SMAT S.p.A., che decide da solo quali sono gli investimenti da fare, con che
tempistiche, che cosa serve e quindi anche poi, come vediamo adesso, l'indebitamento
necessario; difatti i Comuni sono chiamati a certificare ed approvare, quasi senza
possibilità di intervento, quello che SMAT ha già deciso di fare e spesso addirittura ha
anche già iniziato a fare. Addirittura è SMAT che scrive le deliberazioni ai Consigli
Comunali, che poi in tutta la provincia di Torino procedono ad approvarle.
Questo è il problema fondamentale ed è anche il motivo per cui noi, come Gruppo
Movimento 5 Stelle - ma la stessa cosa è stata fatta poi da cittadini, da Consiglieri
singoli e ovviamente anche da movimenti per l'acqua -, abbiamo presentato numerose
osservazioni alla bozza del Piano d'Ambito che è stata presentata e che, di fatto, è
strettamente correlata a questa deliberazione, in quanto questa deliberazione prevede
anche il prolungamento della concessione, necessario - dice SMAT - per ammortizzare
questo nuovo Piano di investimenti.
Oltretutto, analizzando questa proposta di investimento, emergono numerosi problemi,
nel senso che si richiede di fare investimenti per centinaia di milioni di Euro e forse
anche di più, si arriva oltre al miliardo di Euro in un punto della deliberazione, però
alcuni di questi investimenti, uno dei tre principali che vengono messi a giustificazione
del Piano era già previsto nel Piano d'Ambito precedente, quindi in teoria era già stato
finanziato e doveva essere già stato fatto. Poi nella discussione ci è stato detto che in
realtà questo investimento non è stato né finanziato, né fatto, o è stato fatto solo in parte,
è stato rimandato e dobbiamo proseguire.
Quindi, al di là qualunque valutazione che non siamo riusciti a fare sull'effettiva
necessità di questa grossa spesa - il collettore mediano fognario della città -, però di
fatto ci si ritrova con questa incertezza su cosa sia stato fatto veramente, perché
chiaramente il rischio che noi vorremmo evitare è che i cittadini vengano chiamati a
pagare due volte per le stesse opere e quindi che a ogni periodo pluriennale di
pianificazione si dica che le opere da fare sono sempre quelle, si chieda il finanziamento
tramite il pagamento sulle bollette e poi di fatto questa cosa venga portata avanti
all'infinito. Questo perché naturalmente nessuno vuole bloccare gli investimenti relativi
al servizio idrico; quindi, se è necessario investire sulle tubature per eliminare gli
sprechi, ben venga, anzi, è importante farlo; se è necessario mantenere alta la qualità del
servizio e per questo c'è bisogno di investire, ben venga, però il problema qui è che
siamo in presenza di una società che è già pesantemente indebitata per i grossi
investimenti fatti e che ci dice che ancora vuole anticipare degli investimenti e fare
subito altre grosse spese, al punto da indebitarsi non più tramite i canali tradizionali,
perché le banche sostanzialmente non danno più credito - così almeno abbiamo capito -,
ma tramite quest'altro canale dell'obbligazione bullet, raccogliendo i soldi in quest'altro
modo, tramite uno strumento finanziario che però non è privo di rischi. È vero che ci è
stato detto e garantito in tutti i modi che non sarà convertibile e quindi che non c'è il
rischio che poi il creditore di fatto venga pagato in azioni e quindi diventi socio privato
della società o comunque ne acquisisca il controllo, però, di fatto, quando uno si mette
nelle mani di qualcuno che gli presta dei soldi, quello che gli presta i soldi diventa un
po' il suo padrone. Comunque, se la società poi, per qualunque motivo, non fosse in
grado di restituire questo prestito, il problema si creerebbe, anche perché poi il buco
sarebbe in capo ai soci, e quindi ai Comuni, che di questi tempi di sicuro non hanno
soldi per riempire il buco e quindi come farebbero poi a gestire la situazione? Sarebbe
inevitabile comunque l'intervento, in qualche forma, di capitali esterni.
A noi questo preoccupa, per cui va bene investire, va bene anche anticipare degli
investimenti, ma solo a patto di essere sicuri che quegli investimenti siano sostenibili.
Nonostante siano state portate delle cifre dei flussi di cassa, il dubbio a noi è rimasto
onestamente, tant'è vero che noi il Piano d'Ambito inizialmente lo volevamo
respingere.
Quindi, noi inizialmente abbiamo presentato una lunga lista di emendamenti, peraltro
elaborati anche dai forum per l'acqua, che in realtà rovesciavano la deliberazione e
quindi portavano la deliberazione a negare l'autorizzazione ad aprire queste
obbligazioni e a negare la presa d'atto e il sostegno al Piano d'Ambito, chiedendo che
ne venisse preparato uno fatto con i criteri giusti, come abbiamo detto all'inizio.
Poi c'è stata un'interazione positiva anche con l'Assessora Tedesco, con cui c'è stato
uno scambio anche con la società, con l'azienda, e alla fine siamo arrivati perlomeno
alla possibilità di inserire questi tre emendamenti sopravvissuti - perché gli altri
ovviamente li abbiamo ritirati -, che comunque ottengono delle cose per noi importanti,
anche se ovviamente non stravolgono più il senso della deliberazione. Quindi, la
proposta di deliberazione sarà poi votata dalla maggioranza e andrà avanti con questa
operazione, a cui noi comunque rimaniamo contrari.
In particolare, una cosa molto importante - a parte alcuni riferimenti ai principi generali
che ho già esposto - è aver ottenuto l'impegno di SMAT a venire a riferire su alcuni
temi importanti, tra cui anche, ad esempio, la verifica delle fasce di rispetto attorno ai
pozzi, che devono essere ridefinite per Legge Regionale e potrebbero essere messe a
rischio e invece sono molto importanti per garantire la potabilità dell'acqua e, in
generale, a venire a riferire non solo sull'attuazione di questi investimenti, e quindi
permetterci di controllare e poi di sapere esattamente ogni sei mesi che investimenti
vengano fatti e controllare se quanto pianificato venga veramente fatto, ma anche poi ad
esempio su quanto effettivamente si riesca a ridurre lo spreco idrico, che comunque è un
obiettivo condiviso da tutti.
Quindi, sostanzialmente noi ringraziamo per l'accoglimento di questi emendamenti, che
immagino l'Aula vorrà accogliere. Ovviamente non voteremo favorevolmente a questa
proposta di deliberazione e non voteremo neanche in modo contrario, apprezzando il
segnale positivo, tanto non saremmo comunque in condizione di impedire questa
operazione, quindi noi restiamo comunque contrari in linea di principio.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Intervengo rapidamente soltanto per motivare il mio voto contrario a questa proposta di
deliberazione, che necessita però delle premesse.
Innanzitutto, il referendum, voluto e approvato dai cittadini, è intangibile per quanto mi
riguarda, pur essendo io favorevole all'ingresso dei privati nelle partecipate, Presidente,
ma in questo caso ritengo che il referendum abbia un valore fondamentale e sia da
rispettare. Pertanto, questa è una premessa che devo almeno a verbale.
Il secondo ragionamento, che un po' mi ha lasciato stupito, è l'opposizione dei
Sindacati all'ingresso dei privati in SMAT, quando la stessa azienda oggi si comporta in
maniera più subdola di un privato, come fosse un privato. Motivo meglio: questi
investimenti che fa la SMAT - che sicuramente saranno dovuti, eccetera - ricadranno
sulle spalle dei cittadini con l'aumento delle tariffe. Il Presidente e l'Amministratore
Delegato hanno un bel dire che le tariffe dell'acqua sono bassissime, siamo al livello
della Grecia, quindi qualunque tipo di aumento sarà risibile, però intanto, se vediamo le
bollette degli ultimi anni - e lo dico a tutti i Consiglieri -, vediamo che il peso dell'acqua
sta sensibilmente incidendo sulle tasche dei cittadini.
Quindi, io credo che quanto si sta verificando sia un'azione forse dovuta, ma
sicuramente non apprezzata da chi vi parla e dal partito a cui chi vi parla appartiene.
Inoltre - aggiungo questo piccolo dato - c'è una serie di Comuni, tra quei 200 e passa
che fanno parte del Consorzio SMAT, di questa S.p.A., che comunque non sono
assolutamente contenti di quello che si sta verificando, in quanto non hanno potuto
partecipare nell'indirizzo che la SMAT stessa ha voluto dare; è chiaro che hanno
percentuali risibili rispetto alla Città di Torino e rispetto a Comuni magari più grandi,
però è chiaro che, se questa S.p.A. è formata anche da questi Comuni, anche questi
Comuni hanno il diritto e anche il dovere, aggiungo, di poter intervenire negli indirizzi
che l'azienda intende dare. Questo non è avvenuto.
Pertanto il mio voto contrario è motivato proprio da questo fatto: abbiamo caricato sulle
spalle dei cittadini degli investimenti che, per carità, sono dovuti, ma che secondo me
avrebbero dovuto essere approfonditi meglio e, soprattutto, non ricadere sulle tasche di
coloro che già pagano troppo.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola alla Consigliera Appendino.

APPENDINO Chiara
Io ovviamente mi associo a quanto ha detto il mio Collega Bertola prima di me, che
condivido in pieno. Devo dire che la preoccupazione che si ha rispetto all'esito
referendario - a me invece consola il fatto che a Torino i sindacati e tutti continuino a
dire che l'azienda debba rimanere pubblica e si debba andare in tal senso - è un po' al
contrario su quello che sta avvenendo a livello nazionale, ma evidentemente non è
questa la sede di discussione.
Io sono ben contenta che Torino continui a mantenere il controllo e comunque ad avere
un'intenzione politica a non cambiare la gestione; al contrario di quello che dice il
Consigliere Tronzano, sì, anche io vedo in qualche modo che ci sia un'impronta
privatistica, diciamo che il lavoro andrebbe fatto al contrario, quindi lavorando su
quello, in modo tale che non solo la proprietà, bensì tutta la gestione, sia effettivamente
il più possibile e, anzi, totalmente orientata a fini pubblici.
Detto ciò, in aggiunta a quello che diceva il Consigliere Bertola, io volevo solo mettere
a verbale la mia preoccupazione, come ho già detto anche in Commissione, lo hanno
sentito anche i vertici di SMAT e l'ha sentito anche l'Assessora Tedesco: nonostante
dall'altra parte ci fossero delle rassicurazioni, io continuo ad essere molto preoccupata
rispetto alla scelta di questo strumento finanziario, che è appunto il bullet. Ci sono già
state altre situazioni precedenti, che non sono evidentemente assimilabili a SMAT, ma
che ci hanno visto, come Città di Torino, molto in difficoltà a dover rientrare di un
capitale, senza aver fatto dei rientri precedenti, spalmati sui vari anni, pagando solo gli
interessi.
Ci è stato detto, per onor di verbale, che la convenienza economica rende questo
strumento finanziario più appetibile; ne prendo atto e comunque - e ovviamente poi è
scelta di SMAT operare in senso diverso, anche se io ci tengo sempre a dire che,
nonostante sia nei poteri di SMAT, è sempre vero che comunque è la Città che indirizza
le scelte di SMAT - io ci tengo a ribadire a verbale che ho forti preoccupazioni rispetto
a uno strumento finanziario che permette di posticipare alla fine dell'operazione il
rientro totale del capitale. Avrei preferito, come ho detto a verbale, strumenti finanziari
magari anche più costosi - lo dico chiaramente -, che però spalmassero il rientro del
capitale su ogni singolo anno, in modo tale da avere sia il pagamento di interessi, sia il
pagamento del rientro del capitale.
So benissimo che la vicenda che avevamo discusso di IREN non è la stessa cosa, però
aveva fatto un po' ragionare tutti noi Consiglieri su quanto possano essere rischiosi i
finanziamenti bullet, quindi io riporto a verbale questa mia preoccupazione, che ho
anche già espresso in Commissione.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri.
La parola, per la replica, all'Assessora Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Intervengo proprio per una replica breve su quanto detto anche dalla Consigliera
Appendino. Io capisco la preoccupazione della Consigliera Appendino, però, come
abbiamo già detto simpaticamente in Commissione, la preoccupazione è un termine
molto politico, invece la formula che è stata scelta, cioè il prestito obbligazionario non
convertibile, non può avere questo aggettivo, cioè il prestito obbligazionario è
compatibile con i flussi finanziari di SMAT ed è conveniente per il bilancio rispetto a
tutte le altre formule che abbiamo esaminato.
Ricordo solamente che un mutuo normalissimo sarebbe costato alla società dai 13 ai 15
milioni in più, quindi probabilmente da amministratori ci si deve anche preoccupare di
quelli che sono i costi delle formule scelte.
Poi ribadiamo, come è stato detto in Commissione, che il Piano economico-finanziario
prevede il rimborso complessivo di tutti i finanziamenti, grazie alla generazione dei
flussi di cassa aziendali; quindi non è previsto alcun aggravio per i Comuni soci - e
questo è molto importante che venga ribadito, anche in previsione della futura
assemblea - e non c'è alcuna necessità né di appostare accantonamenti, né di rilasciare
garanzie o fideiussioni da parte dei Comuni.
Oltretutto, i flussi economici che sono generati dall'attività di SMAT sono in grado di
coprire tutti gli investimenti del Piano d'Ambito e l'intera restituzione del prestito
obbligazionario alla sua scadenza. Quindi - e questo lo voglio dire molto nettamente, ma
è specificato anche nella deliberazione - non è assolutamente contemplato il
rifinanziamento di questi idrobond.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola alla Consigliera Levi-Montalcini.

LEVI-MONTALCINI Piera
Vorrei una spiegazione su quello che ha detto l'Assessora, cioè sul fatto che con un
mutuo "normale" ci sarebbe un maggiore esborso, se ho capito bene, di 20 milioni o del
20%. Nel pagare anno per anno non si pagano solo gli interessi passivi, si paga anche la
restituzione del capitale. Nel caso bullet si pagano solo gli interessi passivi, ma alla fine
si deve pagare in un'unica soluzione tutto il capitale. Allora, se teniamo conto della
svalutazione dell'Euro può darsi che qualcosa si guadagni, ma, secondo me, non solo
non si risparmia niente, ma si corre un rischio enorme, cioè il rischio che alla fine i soldi
non ci siano.
Vorrei sapere che cosa capita se alla scadenza non ci fossero i soldi per estinguere il
bullet in una sola soluzione, visto che è scritto che non può essere rifinanziato e che non
può essere ricontrattato sotto altra forma di mutuo.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola all'Assessora Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Non ho capito cosa sono questi 20 milioni o questo 20%. Ho detto 13-15 milioni in più,
il mutuo. A memoria il 20% è la quota che viene distribuita come dividendo. L'80%
dell'utile della società (l'anno scorso era 42 milioni di Euro, quest'anno credo sarà
qualcosa in più, comunque batte tra i 40 e i 50 milioni di Euro) rimane in azienda per gli
investimenti e per finanziare l'indebitamento.
Cosa vuol dire? Che ogni anno c'è un accantonamento, perché c'è questa previsione per
arrivare poi al pagamento del bullet finale. Sinceramente non è contemplata neanche la
possibilità che la società possa non avere in cassa il bullet, perché diversamente
qualcuno mi deve spiegare cosa accade dell'80% di utile che rimane in azienda.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sette anni.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 64.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 1 al n. 64:
presenti 26, favorevoli 1, contrari 25.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 64 è respinti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 39 bis, presentato dai Consiglieri Bertola, Trombotto ed Appendino,
recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Anticipo già che intendo intervenire anche sugli altri due emendamenti di cui sono il
secondo firmatario. Lo faccio per richiamare l'attenzione dell'Aula sul contenuto di
questi emendamenti, che crediamo essere di particolare rilevanza e importanza.
In primo luogo, il primo emendamento, che nella parte conclusiva richiama delle norme
fondamentali, tra cui comunque anche l'esito del risultato referendario, pone l'accento
sulla necessità di un monitoraggio, leggo testualmente: "sul corretto utilizzo della
risorsa idrica nel nostro territorio metropolitano, anche tramite il vincolo cogente delle
aree di salvaguardia delle fonti di captazione e l'inserimento dei misuratori sui prelievi
idropotabili per controllare i livelli di emungimento ed evitare l'impoverimento delle
falde".
Il tema delle aree di salvaguardia è un tema fondamentale sia per ridurre gli sprechi
idrici, sia per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio. Io non posso non
riconoscere in questo la disponibilità che è stata data sia da parte dell'Assessora
Tedesco, immagino ovviamente a nome della Giunta e del Sindaco, sia da parte della
stessa azienda rappresentata attraverso il proprio Presidente.
Con l'approvazione, che a questo punto darei per scontata, di questo primo
emendamento, credo che si riesca ad arricchire e a migliorare il testo dell'atto
deliberativo, anche nella direzione, ma non solo, del risultato referendario, che - come
veniva detto in precedenza, sono ben contento che sia stato richiamato anche dai banchi
del centrodestra - non va assolutamente dimenticato, omesso e non applicato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Voglio soltanto illustrare l'emendamento. Intanto, questo emendamento inserisce una
serie di richiami ad alcune fonti di riferimento, che se volete dovrebbero essere scontate,
ma che in realtà non venivano richiamate da nessuna parte; quindi, è sicuramente
opportuno che invece nella narrativa della proposta di deliberazione ci sia un richiamo
esplicito non solo all'esito referendario che è stato più volte richiamato in questa
discussione, per fortuna, e che andrebbe sempre ricordato, ma anche ad una serie di
documenti di alto livello delle Nazioni Unite, dai quali emerge l'importanza del ciclo
idrico come elemento chiave non solo dei diritti delle persone, della loro possibilità di
sopravvivenza e di vita dignitosa, ma anche della lotta al cambiamento climatico e
quindi del mantenimento di un clima vivibile sul nostro pianeta.
Alla fine inseriamo anche due punti specifici che chiediamo di fare a SMAT. Il primo è
il monitoraggio dell'utilizzo dell'acqua, in particolare dell'utilizzo delle fonti idriche e
del rispetto delle fasce previste dalla nuova Legge Regionale e dalle Leggi vigenti,
possibilmente cercando di mantenerle e non di espanderle. Sappiamo che c'è il rischio
addirittura che alcuni passaggi di questa nuova Legge Regionale vengano utilizzati dai
Comuni che vogliono costruire attorno alle fonti idriche per restringere queste aree di
rispetto, magari andare a fare villette attorno al pozzo della SMAT; speriamo che questo
non si verifichi, perché mette a rischio la salubrità della fonte idrica.
L'altra cosa che viene inserita in questa narrativa è che ci sia un monitoraggio attento
dei livelli del cosiddetto emungimento, di prelievo di acqua dalle fonti montane, in
particolare, o comunque in generale della falda. Questo anche perché è necessario se si
vuole poi avere un conteggio chiaro di quanto effettivamente è efficiente il nostro
servizio idrico e quindi di qual è l'effettivo spreco poi di acqua dal momento in cui
viene prelevata fino al momento in cui viene erogata semplicemente per il passaggio
nelle tubature.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Sento necessaria una precisazione, una dichiarazione di voto su questi emendamenti che
abbiamo seguito nella fase di costruzione e di predisposizione. Noi voteremo a favore di
questo emendamento, anche come segno di attenzione verso le istanze presentate dai
Consiglieri Trombotto, Bertola ed Appendino nell'intento di portare la maggior parte
dei Consiglieri di questo Consiglio Comunale a votare favorevolmente la proposta di
deliberazione nel suo complesso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 39
bis:
Presenti 27, favorevoli 27.
L'emendamento n. 39 bis è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 76 bis, presentato dai Consiglieri Bertola, Trombotto ed Appendino,
recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Come avevo detto poc'anzi, anche per questo emendamento, come per il successivo,
intendo procedere ad una dichiarazione di voto. Con questo emendamento inseriamo un
obbligo, che credo utile anche per la stessa società SMAT, di relazionare
semestralmente alle Commissioni competenti. Su che cosa? Su due punti,
fondamentalmente, cioè sullo stato di realizzazione degli interventi di grande
infrastrutturazione previsti nel Piano d'Ambito e, ricollegandoci evidentemente
all'emendamento precedente, sullo stato di applicazione dell'articolo 95 del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, ovvero la misurazione dei prelievi idrici del Regolamento
Regionale 15/R dell'11 dicembre 2006 sulle aree di salvaguardia a tutela del risparmio
della risorsa idrica.
Credo che questo emendamento abbia una sua importanza rilevante e significativa sia
rispetto al merito, cioè quindi rispetto al fatto che la società si impegni a relazionare e
l'Amministrazione a richiedere e a ricordare alla società questo impegno, quindi sul
merito del contenuto delle relazioni, i due punti che ho detto in precedenza, e anche
rispetto ad un riconoscimento (qualcheduno potrebbe chiedersi se è necessario, io a
fronte di questa mia breve esperienza di un anno e mezzo dico sì, è necessario) del ruolo
del Consiglio Comunale, del ruolo consiliare attraverso le Commissioni permanenti di
lavoro, che sono, dovrebbero essere e mi auguro che siano in futuro ancor di più di
quanto lo siano state in precedenza, le sedi di istruzione e di formazione degli atti
amministrativi e di controllo dell'operato delle società, a partire ovviamente non solo
dalle società compartecipate, ma in primo luogo dalle società (lo sottolineo e non lo
dico casualmente) pubbliche, come nel caso della SMAT.
Anche qui, come ho fatto in precedenza, non mi esimo dal ringraziare l'Assessora
Tedesco della disponibilità e dell'attenzione che è stata posta nei confronti di questo
emendamento e della disponibilità da parte della società. Si vede evidentemente che
quando il management è espressione di una proprietà pubblica la disponibilità è anche
di un certo tipo, che non necessariamente si riscontra laddove la proprietà non è
completamente pubblica.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
A quanto già esposto dal Consigliere Trombotto riguardo a questo emendamento io
voglio aggiungere una sottolineatura di un punto che è molto importante, che spiega
perché è veramente importante fare questo monitoraggio. Questo perché chiaramente il
rischio è che questa ondata di investimenti anticipati, che altrimenti non si sarebbero
fatti, comportando una grossa spesa da parte del gestore, comporti anche un aumento
delle tariffe.
In realtà, nella discussione la società garantisce che non ci sarà alcun aumento
particolare, però i conti anche realizzati da fonti indipendenti e dai forum dell'acqua
sembrano mostrare il contrario, cioè che ci sia il rischio di un aumento anche molto
forte della tariffa nei 17 anni di applicazione di questo Piano d'Ambito, anche del 40%.
Per questo è importante, per dirimere anche questa discussione, che ci sia un
monitoraggio anche proprio su questo punto specifico, non solo sul fatto che questi
investimenti vengano realizzati sullo stato di attuazione, a che punto sono, quali lavori
sono stati effettivamente fatti e quanto sono costati, ma anche il calcolo di quanto questi
investimenti avranno pesato sulla tariffa e quindi quale sarà l'effetto sulla bolletta delle
famiglie torinesi.
Questo per rendersi conto il prima possibile se è vero come ci è stato promesso che
comunque questo indebitamente non farà aumentare le tariffe, oppure se c'è
effettivamente il rischio che poi in realtà l'aumento ci sia e sia anche piuttosto salato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 76
bis:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 76 bis è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 78 bis, presentato dai Consiglieri Bertola, Trombotto ed Appendino,
recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Terzo emendamento, terzo intervento. Dichiarazione di voto ovviamente favorevole.
Questo emendamento, più stringato dei precedenti, ma non meno importante, ricorda la
necessità e l'utilità di sottoporre gli investimenti alla Valutazione Ambientale
Strategica. È un tema dibattuto, discusso. È noto che alcuni amministratori - posso
citare credo senza commettere un errore l'attuale Assessore all'Urbanistica quando si
parla di Valutazione Ambientale Strategica - hanno sempre qualche dubbio, qualche
riserva. È uno strumento utile, qualora fosse stato applicato in alcuni casi non ci
saremmo magari trovati come Amministrazione poi a dover affrontare dei ricorsi, e
quindi è bene che le norme e gli strumenti di cui il nostro Stato si è dotato vengano
impiegati sempre da parte degli Enti Locali, di cui l'Amministrazione del Comune di
Torino fa parte e quindi questo emendamento serve anche per sottolineare e richiamare
questo aspetto che ordinariamente non dovrebbe neppure essere necessario, ma che
evidentemente nelle fattispecie poi concrete si pone invece come necessario.
Anche qui ringrazio l'Assessora Tedesco e, attraverso lei, la Giunta della disponibilità e
l'azienda che, ripeto, non voglio annoiare, ma probabilmente esprime una tale
sensibilità proprio anche perché il capitale è completamente pubblico.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Solo per spiegare il senso di queste due righe, perché come abbiamo detto secondo noi è
l'intero percorso seguito dal Piano d'Ambito ad essere sbagliato rispetto a quanto
previsto dalla normativa e comunque è incompleto in quanto il Piano d'Ambito consta
di molti più documenti e non tutti sono stati realizzati come previsto dalla normativa.
Per questo chiediamo comunque che il Piano d'Ambito sia subordinato alla sua
realizzazione effettiva secondo quanto previsto dalle norme e quindi al completamento
con tutti i documenti mancanti, la VAS sicuramente, ma anche gli altri previsti dalla
legge.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 78
bis:
Presenti 25, favorevoli 25.
L'emendamento n. 78 bis è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 97, presentati dal
Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 88 al n. 97:
Presenti 22, favorevoli 1, contrari 21.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 97 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di deliberazione così emendata:
presenti 25, astenuti 3, favorevoli 21, contrari 1.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'immediata eseguibilità del provvedimento è concessa.
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