Interventi |
"Ausiliari del traffico: cosa devono o non devono fare?" CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza (question time) n. mecc. 201601134/002, presentata in data 11 marzo 2016, avente per oggetto: "Ausiliari del traffico: cosa devono o non devono fare?" CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessora Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessora) Presidente, se mi consente una battuta, non è che, venendo a rispondere a distanza di giorni sullo stesso argomento e dovendo rispondere in Commissione fra tre giorni, il risultato cambi, le risposte sono uguali a quelle che ho dato la settimana scorsa al Capogruppo Ricca e sono le stesse che darò in Commissione fra tre giorni. Quindi, ripeto per l'ennesima volta, nulla è mutato riguardo all'inquadramento giuridico degli ausiliari del traffico. Per quanto riguarda le competenze, sono state fornite tutte le indicazioni necessarie per le località nelle quali gli ausiliari del traffico dovranno prestare la propria opera. Per cui io ritengo anche inutile una richiesta di questo genere, perché noi non stiamo aspettando assolutamente future sentenze. Noi già abbiamo dato le indicazioni, il Comandante ha già emanato una disposizione, nulla è cambiato riguardo all'inquadramento giuridico. Certo è che, visto che è un tema molto sensibile per i Comuni, immagino che sul tema ci saranno altri pronunciamenti, ma le nostre disposizioni sono già state date, per cui noi non aspettiamo alcuna futura sentenza. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Grazie. Riascolteremo le stesse cose in III Commissione. La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Io volevo rispondere all'Assessore che in realtà qualche elemento di novità c'è. Dal suo scorso intervento noi tutti avevamo capito che nulla fosse cambiato per gli ausiliari del traffico: non è vero, perché le nuove disposizioni che sono state date, con nota del Comandante della Polizia Municipale, dottor Gregnanini, agli ausiliari e all'azienda, penso concordate con l'Assessorato e con l'Avvocatura, in realtà si orientano proprio sull'obbedienza a questa sentenza, nonostante non sia di Sezioni unite. Noi ne siamo entrati in possesso, ma in realtà, dopo che lei era intervenuta dando questa rassicurazione in Aula, ne hanno parlato anche i quotidiani, dicendo invece che, proprio osservando questa sentenza, benché non vincolante perché di una semplice Sezione e non a Sezioni unite, si diceva agli ausiliari - che in questa nota, sottolineo, non vengono più chiamati "ausiliari", ma "personale ispettivo", nonostante non siano ispettori perché quella è ancora un'altra qualifica - di limitarsi ad elevare sanzioni e a controllare solo le aree di corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici e le fermate stesse dei mezzi TPL, quindi restringendo enormemente la competenza. È questa la nota che è stata diramata, non altro, con il risultato che noi abbiamo una forza, di fatto, immobilizzata solo su quelle verifiche, che sono estremamente minoritarie, con un'altra conseguenza, che evidentemente è una ricaduta sulle Forze di Polizia Municipale di fare tutto ciò che viene detto di non fare più agli ausiliari e, dall'altra parte, infine, anche il rischio - ma da alcuni ausiliari già mi arriva questa segnalazione - che ci siano automobilisti che, già capendo un po' come funziona il giochino, non parcheggiano più su doppie file o corsie di mezzi pubblici, ma semplicemente in tutti gli incroci lì vicino, sapendo che evidentemente l'ausiliario non può più andare a multare lì, perché queste sono le indicazioni che sono state date. In realtà, io poi suggerivo una proposta - che poi riformulerò anche in Commissione, però gliela volevo anticipare -, che è quella di non attendere ulteriori sentenze, prendere atto che c'è un'oggettiva incertezza e ambiguità, che non crea neanche tutele rispetto al personale che va lì, perché spesso segnalano che automobilisti con una certa cognizione giuridica, come avvocati, magistrati o esponenti di altre Forze dell'Ordine, contestino le sanzioni quando vengono elevate, anche prima di questa sentenza, da parte loro. Allora, nel rispetto della Legge nazionale, ma per colmare il vuoto che c'è di chiarezza, la proposta è quella di prendere in mano le redini e cercare di formulare una regolamentazione, proprio con lo strumento del Regolamento, almeno a livello torinese, per chiarire chi può fare cosa, a tutela dei singoli operatori GTT, a tutela della Polizia Municipale e anche a tutela della certezza del diritto. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola, per una breve integrazione, all'Assessora Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessora) Solo per ribadire (l'ho detto anche l'altra volta) che non è mutato nulla rispetto all'inquadramento giuridico. Poi, secondo me, il Consigliere è un po' contraddittorio nel question time, ma di questo possiamo parlarne in maniera più approfondita in Commissione. La sentenza riguarda un caso torinese, quindi non potevamo non attenerci al dispositivo. Voglio correggere il Consigliere, però, perché la disposizione emanata dal Comandante fa espressamente riferimento alla possibilità che vengano sanzionate le violazioni commesse sulle corsie riservate e/o nei tratti di transito dei mezzi pubblici, al fine di agevolare la mobilità urbana e garantire la regolare circolazione dei mezzi di trasporto pubblico. Quindi, in realtà, il dispositivo apre alla possibilità che vengano sanzionate anche le soste laddove, e solo laddove, rechino intralcio alla circolazione del TPL. In ogni caso, Presidente, questo argomento potrà essere trattato in maniera approfondita in Commissione. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. L'argomento verrà approfondito mercoledì in Commissione. |