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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Marzo 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2016-01128
(QUESTION TIME) "CALENDARIO DEL 'DUCE' NEGLI UFFICI PUBBLICI DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI TORINO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE CASSIANI IN DATA 11 MARZO 2016.
Interventi
"Calendario del 'Duce' negli uffici pubblici della Polizia Municipale di Torino"

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza (question time) n. mecc. 201601128/002,
presentata in data 11 marzo 2016, avente per oggetto:

"Calendario del 'Duce' negli uffici pubblici della Polizia Municipale di Torino"

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessora Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessora)
In relazione a quello che è stato riportato dal quotidiano "La Repubblica" il 10 marzo
sull'esposizione di un calendario di Benito Mussolini e anche di un'effige del
Presidente degli Stati Uniti, si comunica che il Comando ha già avviato sin da subito
una verifica tesa ad individuare le eventuali responsabilità di questa azione. Di
conseguenza, è stato immediatamente individuato l'autore, che si è totalmente assunto
la responsabilità di aver affisso le immagini, che, in ogni caso, sono state prontamente
rimosse. In questo momento la condotta viene valutata per l'applicazione di quello che
viene previsto dal vigente Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro all'articolo 3,
comma 4, lettera b).

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Ringrazio l'Assessore per la risposta puntuale.
La parola al Consigliere Cassiani. Ha due minuti.

CASSIANI Luca
Innanzitutto, ringrazio l'Assessore e, indirettamente, anche il Comandante della Polizia
Municipale di Torino per la sollecitudine con la quale hanno affrontato in modo serio
una vicenda che è seria, perché si tratta di uffici pubblici, aperti al pubblico e
ovviamente si tratta di personale dipendente dell'Amministrazione.
Non sono né scandalizzato, né stupefatto, perché evidentemente di queste goliardate ce
ne sono tante, però credo che il richiamo regolamentare, sia alle norme del Contratto
Collettivo Nazionale e al fatto che in realtà la Pubblica Amministrazione da questo
punto di vista non può essere consapevole, tantomeno complice, di comportamenti di
questo genere, ovviamente mi soddisfa.
Io ho chiesto che venisse, in qualche modo, reso pubblico il nome della persona; lo dico
per il verbale, anche se immagino che ci saranno dei problemi in questo senso. L'ho
chiesto per una questione di par condicio, Assessore, perché spesso, quando succede che
qualche amministratore pubblico, Assessore, Consigliere Comunale, fa qualcosa di
qualsiasi genere, i giornali ci fanno pagine intere con nome, cognome e fotografia,
anche quando gli arriva un semplicissimo avviso di garanzia o anche quando qualcuno
lo cita o lo nomina in una conversazione telefonica.
Io credo che un pubblico rappresentante della nostra Città, quindi un pubblico
funzionario, dipendente pubblico, che ha fatto un errore di questo genere, non debba
essere messo alla gogna, assolutamente, bisogna applicare le norme del Contratto
Collettivo Nazionale, però sicuramente sarebbe giusto - come probabilmente lo sarebbe
in altri casi, ad esempio nel caso di un Consigliere, di un Assessore o del Sindaco - che i
cittadini sapessero che ci sono delle persone, che hanno un nome e un cognome, che
fanno queste cose. Questo non significa che bisogna andare a mettere i manifesti sotto
casa: "Qui abita uno che ha messo..."; assolutamente no, però credo che possa essere un
modo, non dico tanto per stigmatizzare, ma quanto per rendere notorio un fatto che
notorio non era, fino a quando qualche cittadino, entrando in un ufficio pubblico, ha
fatto una foto.
Io ringrazio per la sollecitudine. Mi auguro di conoscere quali saranno poi i
procedimenti disciplinari e la sanzione che l'Amministrazione dovrà comminare a
questo dipendente, sperando che sia una sanzione applicata, sia nella forma che nella
sostanza, al gesto che ha compiuto, e mi fa piacere che si sia assunto la responsabilità
dell'accaduto.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Auspichiamo che simili fatti (vale per tutti i tipi di manifestazioni fatte negli uffici
pubblici) non avvengano più.
L'interpellanza è discussa.
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