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"Attuazione Legge Regionale 20/2007, come modificata dalla Legge Regione Piemonte 15/2012, e del Regolamento 7/R/2012. Modifiche al Regolamento del Servizio Mortuario e dei Cimiteri" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201506118/064, presentata dalla Giunta Comunale in data 1° dicembre 2015, avente per oggetto: "Attuazione Legge Regionale 20/2007, come modificata dalla Legge Regione Piemonte 15/2012, e del Regolamento 7/R/2012. Modifiche al Regolamento del Servizio Mortuario e dei Cimiteri" PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 4/03/2016 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) La deliberazione proposta all'attenzione del Consiglio è importante e disciplina la modifica del Regolamento del Servizio Mortuario e dei Cimiteri introducendo quattro nuovi articoli. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Assessore. Colleghi, per favore, non sentiamo nulla. Prego, Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) L'argomento è vivace, mi rendo conto, ed è giusto che i Consiglieri si preoccupino anche del loro futuro, che peraltro riguarda i Consiglieri e non solo. Dicevo, la proposta di deliberazione integra e modifica il nostro Regolamento Cimiteriale introducendo quattro articoli ex novo, in particolar modo a valle dell'articolo 70, che fondamentalmente disciplinano le cosiddette sale del commiato, argomento che il Consiglio Comunale ha già affrontato in due occasioni recentemente: la prima, quando ha adottato in via preliminare la Variante normativa 301, individuando nel Piano Regolatore le zone caratterizzate da tessuto produttivo IN come zone in cui poter localizzare in via ordinaria questo tipo di strutture; la seconda volta in cui ha votato favorevolmente ad una richiesta di permesso di costruire, in deroga ai sensi della Legge 106/2011, relativa alla realizzazione di una sala del commiato. Già in quelle due sedi, avendo io sia la delega all'Urbanistica che la delega ai Servizi Cimiteriali, dissi che la questione è di estrema rilevanza e che in via ordinaria avremmo dovuto adeguare il nostro Regolamento Cimiteriale, poiché nella formulazione vigente non prevede la struttura in sé, in quanto introdotta in fase successiva all'adozione del Regolamento medesimo. Nella stesura del Regolamento si è ovviamente andati verso una definizione di sala del commiato. Si è cercato di evitare di ripetere quanto contenuto nelle disposizioni regionali vigenti e si è normato sostanzialmente nei vari articoli, il 70 bis, il 70 ter, in cui si identifica la tipologia di sala del commiato, il 70 quater nella gestione della sala del commiato e nel 70 quinquies l'autorizzazione all'istituzione della gestione di sale del commiato private. Le discipline in ordine, comprese quelle di carattere sanzionatorio, alla gestione operativa di questo servizio, che, una volta adottato il provvedimento in esame in questo momento e una volta perfezionata con l'approvazione definitiva la Variante normativa 301 - come ho avuto modo di dire in Commissione - conto di riuscire a sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale prima della chiusura del mandato, completeranno l'iter amministrativo che la Legge Regionale attribuisce ai Comuni, cioè identificare, da un lato, le aree della Città in cui poter localizzare questo tipo di funzioni, e noi abbiamo valutato essere in via ordinaria quelle che il nostro Piano Regolatore classifica come aree IN, e, in secondo ordine, disciplinare all'interno dei Regolamenti Cimiteriali Comunali le modalità di svolgimento di questo servizio. Poi, se ci sono interventi, eventualmente mi riservo, Presidente, una replica finale. Il provvedimento, come da nostro Regolamento sul Decentramento, è andato all'esame delle Circoscrizioni, cinque si sono espresse con parere favorevole e cinque non si sono espresse. Il meccanismo su cui abbiamo ragionato anche in Commissione - in particolar modo come posto dal Consigliere Tronzano - riguarda il tema delle eventuali disposizioni in ordine alle sale del commiato di carattere pubblico, ossia quelle che vengono gestite dal soggetto pubblico. Non ho avuto modo di negare, riconfermo l'orientamento dell'Amministrazione, perlomeno in questa fase sperimentale, che è quello di adottare un meccanismo di risposta al fabbisogno eventuale che si verrà a generare per le classi indigenti, non tanto con un'erogazione diretta attraverso una sala del commiato comunale, quanto piuttosto con un meccanismo convenzionale che il medesimo Regolamento che viene messo in approvazione quest'oggi delega a successivi atti di Giunta, che consentirà, attraverso un meccanismo in convenzione, di poter usufruire di tariffe agevolate nelle sale del commiato private. Abbiamo già sperimentato il meccanismo con un discreto successo per quanto riguarda i servizi di trasporto funebre per gli indigenti. La modalità è stata quella di emanare un bando chiedendo alle imprese di onoranze funebri di rendersi disponibili a fornire questo tipo di servizio a una tariffa calmierata decisa dal Comune. A questo bando hanno risposto oltre 30 soggetti aventi i requisiti e pertanto il meccanismo sta pienamente funzionando, per cui i cittadini aventi titolo possono usufruire di questi funerali a tariffe calmierate attraverso un meccanismo convenzionale che ha fatto sì che la Città si facesse garante non tanto dell'erogazione del servizio quanto piuttosto della correttezza e soprattutto della gestione tariffaria. A fronte di questo esperimento, che considero riuscito, quindi una volta adottato il Regolamento in discussione, una volta approvata la Variante 301 e soprattutto una volta che avremo più sale del commiato, come peraltro è probabile e ragionevole ritenere, sarà l'Amministrazione Comunale che, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, cercherà di trovare in regime di convenzionamento le sale del commiato disponibili ad erogare questo tipo di servizio alle classi socialmente più deboli ed economicamente più in difficoltà. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Avendo seguito la vicenda, mi permetto di convenire con l'Assessore sulle cose che egli ha ancora detto quest'oggi e di fare un plauso a questa Amministrazione in questo caso rispetto al fatto che la Città di Torino predisponga la cornice sia dal punto di vista urbanistico che ora dal punto di vista regolamentare per poter accogliere sul territorio di questa Città le sale del commiato. Dico volutamente al plurale, come faceva cenno l'Assessore, se non ho compreso male, in una sua espressione di auspicio rispetto al fatto che vi sia una pluralità di sale del commiato, in quanto le ritengo un elemento di civiltà e di attenzione rispetto alle famiglie in un momento evidentemente di difficoltà e di dolore. Mi sarebbe piaciuto ascoltare altre parole da parte dell'Assessore, mi sembra anche di ricordare un documento che era stato, credo, presentato dalla Consigliera Centillo più altri, perlomeno se ne era discusso nelle Commissioni dedicate anche a questo tema sul fatto che vi possa anche essere una struttura pubblica che svolga questo tipo di funzione, però comprendo anche che tra i desiderata e la possibilità reale che questi si realizzino passa molto, quindi forse lo strumento convenzionatorio a cui faceva cenno l'Assessore ora possa essere forse lo strumento più realistico. Non aggiungerei altro su questo punto specifico, ovviamente pronunciando già da subito un voto favorevole per quanto affermato; mi interesserebbe però avere una maggiore precisazione da parte dell'Assessore rispetto alla vicenda un po' travagliata della Variante 301, intendo dire travagliata anche dopo la sua approvazione da parte di questo Consiglio Comunale. Ricorderà anche qui l'Assessore che anche come Commissione avevamo lavorato su questo, soprattutto per quanto riguarda la parte che concerne direttamente questo aspetto di cui discutiamo quest'oggi, ma quello relativo ai terreni agricoli rispetto anche a una serie di emendamenti che avevo anche presentato e che erano stati approvati da parte del Consiglio. Assessore, qualora sia a sua conoscenza, e immagino che lo sia, al di là dell'arco temporale che mi sembrava però un po' condizionato più da un suo auspicio che da altro, cioè il fatto che l'ultima votazione sull'argomento avvenga ancora da parte di questo Consiglio Comunale, le chiederei di poter comunicare a questo Consiglio quest'oggi, se possibile, qual è attualmente la situazione della Variante 301. Anche se comprendo che non è direttamente di sua competenza, quindi non pretendo oggi da lei una risposta, magari in altra forma, attraverso un'interpellanza, vorrei sapere se la Città ha proceduto o meno a ricostituire o a costituire, a seconda dei punti di vista, la Commissione prevista da norma nazionale per quanto riguarda la Commissione consultiva di cui dovrebbero far parte le associazioni dei coltivatori, che era stata auspicata e, anzi, è inserita all'interno dell'atto deliberativo precedentemente approvato da questo Consiglio per quanto riguardava il complesso della Variante 301. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Centillo. CENTILLO Maria Lucia Intanto vorrei ringraziare l'Assessore Lo Russo, perché in questa tornata amministrativa è riuscito a portare a termine, dando per scontato il voto positivo a questa deliberazione, un percorso non facile che ci mette anche nelle condizioni di essere innovatori dal punto di vista amministrativo rispetto ad altre realtà. Sappiamo che abbiamo una legge regionale alla quale forse bisognerebbe mettere mano per alcune questioni che sono in sospeso, sappiamo che c'è una legge nazionale depositata che va nella direzione di dare anche valore all'esperienza umana che c'è intorno alla veglia funebre e a tutto il discorso della morte, che nella nostra società spesso tendiamo a relegare forse anche un po' per l'idea che non vogliamo affrontare la questione, per paura di considerare questo aspetto come un aspetto importante. Mi sembra che invece averlo fatto in una Città che ha avuto anche tormenti rispetto a come negli anni si erano create determinate condizioni fa onore all'Assessore Lo Russo. C'è un aspetto, però, che a me pare ancora mancante e non mi riferisco tanto al fatto che non è pubblica la sala del commiato, perché mi convince l'idea del convenzionamento, anche se certamente avrei preferito nei tempi passati poter trovare una soluzione diversa, ma mi pare che adesso la situazione sia assolutamente condivisibile, mi preoccupa invece una cosa che già si è verificata, quella riguardante il trasferimento delle salme ai fini della prosecuzione dell'osservazione, che non è contemplata nelle disposizioni regionali e che rischia di aprire una contraddizione, cioè c'è il Regolamento e poi non si può accedere alla sala del commiato quando la morte avviene in ospedale e non si ha l'alloggio adatto; questo aspetto a me sembra ancora critico. Voterò comunque a favore della deliberazione, mi riservo di presentare eventualmente una mozione, non potendo fare una mozione di accompagnamento. So che l'Assessore ha anche provato con gli uffici ad approfondire per trovare una soluzione, ma non c'è stata questa possibilità. Non vorrei però lasciarla cadere così perché invece altre città, penso per esempio il Comune di Firenze, già prima della legge regionale, avevano dato questa possibilità che prevede, nelle strutture per il commiato autorizzate dall'Amministrazione Comunale su richiesta degli aventi titolo, l'autorizzazione da parte del Comune al trasferimento dei defunti deceduti nello stesso Comune, indipendentemente dall'accertamento di morte e questo per consentire la veglia funebre nell'arco delle 24 ore dal decesso. È chiaro che questa è una competenza dell'ASL, ma se avessimo potuto inserirlo avrebbe risolto alcune questioni che rimangono aperte in attesa della modifica della legge regionale, chiedo all'Assessore di farsi portavoce rispetto alla Regione, perché è una cosa che si può fare con una certa velocità, perché poi avere la beffa di avere le sale del commiato e non poterle utilizzare mi sembra un problema non di poco conto. Ricordo anche che nei prossimi giorni in Piemonte ci sarà un'importante iniziativa del settore che toccherà anche questo argomento, quindi potrebbe essere molto interessante sciogliere il nodo, sapendo che questa deliberazione va in quella direzione, ma non completa ancora il percorso. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la replica, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Trombotto, visto che non abbiamo la politica urbanistica almeno quella cimiteriale mi viene riconosciuta, la ringrazio di questa attestazione di stima. Relativamente alla Variante 301, come ho avuto modo di dire nell'illustrazione, è in arrivo la deliberazione di approvazione definitiva. C'è stata una discreta discussione sotto il profilo squisitamente tecnico in Conferenza dei Servizi sulla necessità di assoggettare o meno a VAS la Variante. Nessuno degli elementi riguardava il tema delle sale del commiato e tutti gli elementi riguardavano le aree agricole che era una delle tre gambe. È ovvio che prima di fare la Commissione a cui faceva riferimento forse varrebbe la pena adeguare in via definitiva il Piano Regolatore, in maniera tale da riuscire a portare avanti le questioni. Per quanto riguarda quanto sollevato dalla Consigliera Centillo, anche io credo davvero che non era affatto scontato riuscire a chiudere questo percorso nei tempi comunali e politici, perché sono argomenti estremamente complessi e credo che sia doveroso anche da parte mia ringraziare gli uffici che hanno collaborato e hanno recepito l'indirizzo amministrativo di cercare di chiudere entro la fine del mandato questa importante questione, che ovviamente ha una valenza anche simbolica dal punto di vista di una città che è attenta alle diverse sensibilità e che, attraverso anche questo tipo di impostazione, è in condizioni di poter fornire ai propri cittadini una pluralità di offerta funeraria, tale da rendere la Città tra quelle maggiormente all'avanguardia in Italia, nel senso che credo davvero che lo sviluppo delle sale del commiato potrà in qualche modo rispondere alle plurali esigenze di trasformazione etnica e religiosa che in questi anni hanno trovato luogo in città. Sotto il profilo specifico, l'osservazione molto tecnica della Consigliera Centillo è tutta da ricondurre, come veniva correttamente detto, a una disposizione di carattere regionale e in particolar modo all'articolo 5 della DGR 13 gennaio 2014 n. 13714, che disciplina il trasporto durante il periodo di osservazione e che, essendo una disciplina regionale di carattere sanitario e cimiteriale, è coerente con il Regolamento che viene proposto all'Aula. La versione del Regolamento che viene proposta all'Aula è già conforme, quindi andrebbe già incontro, per come è scritto, a un eventuale cambio di disciplina regionale rispetto alle modalità di trasporto durante il periodo di osservazione. Questa discrepanza ed anomalia non è tanto attribuibile al Regolamento Città di Torino, che prevede nell'articolo 70 quater due tipologie di sale del commiato, quelle cosiddette "a bara aperta" e quelle "a bara chiusa", la fattispecie a cui fa riferimento la Consigliera Centillo è quella "a bara aperta" e il nostro Regolamento prevede che la dotazione edilizia igienico-sanitaria in questo caso sia analoga a quella di una struttura obitoriale in senso stretto. La disposizione regolamentare definendola con chiarezza e attribuendone i requisiti di carattere edilizio igienico-sanitario per questa seconda fattispecie, cioè di quelle in cui è possibile l'osservazione della salma a bara aperta, completa la disposizione di rango comunale in ordine al trasferimento delle salme a valle della certificazione o meno del decesso. Tutto questo comparto, che è quello che regola il tempo e le modalità di gestione a valle del momento della morte da parte dell'autorità sanitaria, è di competenza ed è normato da una deliberazione di Giunta Regionale, che a sua volta fa riferimento alla legge dello Stato che continua ad essere nelle more dell'approvazione di quel testo di legge a cui faceva sempre riferimento la Consigliera Centillo, l'articolo 17 del DPR 285/90, che è il Regolamento di Polizia Mortuaria. Sotto il profilo formale, il nostro Regolamento è già compatibile con un cambio di normativa regionale, che consente di superare l'anomalia a cui si faceva riferimento, in quanto andiamo a normare, specificandolo e non lasciandolo indeterminato e generico, le caratteristiche funzionali che devono avere le sale del commiato per poter esercitare queste funzioni a bara aperta. Questo è l'elemento di carattere amministrativo che di fatto impedisce al Comune, anche in termini formali, di andare a disciplinare qualcosa - tra virgolette - "contra legem" o comunque in deroga o in contrasto con la disciplina regionale. L'avremmo potuto fare qualora la DGR che ho citato non disciplinasse la fattispecie così come è disciplinata, che invece all'articolo 5, secondo capoverso e quinto capoverso specificano chiaramente qual è la modalità con cui deve essere gestita la salma a valle della morte. Questo non toglie che a valle dell'approvazione del Regolamento, peraltro in coerenza con quanto già fatto, rappresentiamo e se il Consiglio Comunale volesse adottare un ordine del giorno in tal senso, essendo la Regione Piemonte l'organo che disciplina la questione e può cambiare la disposizione normativa, troverebbe già fin d'ora il mio assenso politico, nel senso che integriamo il Regolamento Cimiteriale del Comune di Torino perché, sotto il profilo politico, rilevo anche io la discrepanza che si viene a verificare rispetto a quanto sollevato. Non è nei poteri del Comune di Torino entrare nel merito specifico di questa questione, mentre lo è della Giunta Regionale e in particolare dell'Assessore Saitta che ha la delega ad occuparsi di queste questioni e modificare ed integrare la DGR che ho citato. Non ho nessuna difficoltà a dire fin d'ora che sono d'accordo ad adottare questo tipo di azione e lo farò a prescindere, se questo è il mandato del Consiglio Comunale, se poi il Consiglio Comunale volesse rafforzare la posizione politica della Città di Torino nella interlocuzione con la Regione, ben venga, fin d'ora posso dire che siamo assolutamente d'accordo. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 1 a firma del Gruppo Lega Nord. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: Presenti 24, contrari 24. L'emendamento n. 1 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: Presenti 23, astenuti 1, favorevoli 22. L'emendamento n. 2 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 83, presentato dal Consigliere Marrone e dal Gruppo Lega Nord. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 83: Presenti 25, favorevoli 1, contrari 24. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 83 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 9, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 9: Presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 9 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 84, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 84: Presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 84 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 85 al n. 90, presentato dal Gruppo Lega Nord. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 85 al n. 90: Presenti 24, contrari 24 L'accorpamento degli emendamenti dal n. 85 al n. 90 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26. La proposta di deliberazione è approvata. PORCINO Giovanni (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26. L'immediata eseguibilità è concessa. |