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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Marzo 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2015-06118
ATTUAZIONE LEGGE REGIONALE 20/2007, COME MODIFICATA DALLA LEGGE REGIONE PIEMONTE 15/2011, E DEL REGOLAMENTO 7/R/2012. MODIFICHE AL REGOLAMENTO DEL SERVIZIO MORTUARIO E DEI CIMITERI.
Interventi
"Attuazione Legge Regionale 20/2007, come modificata dalla Legge Regione Piemonte
15/2012, e del Regolamento 7/R/2012. Modifiche al Regolamento del Servizio
Mortuario e dei Cimiteri"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201506118/064,
presentata dalla Giunta Comunale in data 1° dicembre 2015, avente per oggetto:

"Attuazione Legge Regionale 20/2007, come modificata dalla Legge Regione Piemonte
15/2012, e del Regolamento 7/R/2012. Modifiche al Regolamento del Servizio
Mortuario e dei Cimiteri"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 4/03/2016 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
La deliberazione proposta all'attenzione del Consiglio è importante e disciplina la
modifica del Regolamento del Servizio Mortuario e dei Cimiteri introducendo quattro
nuovi articoli.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiedo scusa, Assessore. Colleghi, per favore, non sentiamo nulla.
Prego, Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
L'argomento è vivace, mi rendo conto, ed è giusto che i Consiglieri si preoccupino
anche del loro futuro, che peraltro riguarda i Consiglieri e non solo.
Dicevo, la proposta di deliberazione integra e modifica il nostro Regolamento
Cimiteriale introducendo quattro articoli ex novo, in particolar modo a valle
dell'articolo 70, che fondamentalmente disciplinano le cosiddette sale del commiato,
argomento che il Consiglio Comunale ha già affrontato in due occasioni recentemente:
la prima, quando ha adottato in via preliminare la Variante normativa 301, individuando
nel Piano Regolatore le zone caratterizzate da tessuto produttivo IN come zone in cui
poter localizzare in via ordinaria questo tipo di strutture; la seconda volta in cui ha
votato favorevolmente ad una richiesta di permesso di costruire, in deroga ai sensi della
Legge 106/2011, relativa alla realizzazione di una sala del commiato.
Già in quelle due sedi, avendo io sia la delega all'Urbanistica che la delega ai Servizi
Cimiteriali, dissi che la questione è di estrema rilevanza e che in via ordinaria avremmo
dovuto adeguare il nostro Regolamento Cimiteriale, poiché nella formulazione vigente
non prevede la struttura in sé, in quanto introdotta in fase successiva all'adozione del
Regolamento medesimo.
Nella stesura del Regolamento si è ovviamente andati verso una definizione di sala del
commiato. Si è cercato di evitare di ripetere quanto contenuto nelle disposizioni
regionali vigenti e si è normato sostanzialmente nei vari articoli, il 70 bis, il 70 ter, in
cui si identifica la tipologia di sala del commiato, il 70 quater nella gestione della sala
del commiato e nel 70 quinquies l'autorizzazione all'istituzione della gestione di sale
del commiato private. Le discipline in ordine, comprese quelle di carattere
sanzionatorio, alla gestione operativa di questo servizio, che, una volta adottato il
provvedimento in esame in questo momento e una volta perfezionata con
l'approvazione definitiva la Variante normativa 301 - come ho avuto modo di dire in
Commissione - conto di riuscire a sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale
prima della chiusura del mandato, completeranno l'iter amministrativo che la Legge
Regionale attribuisce ai Comuni, cioè identificare, da un lato, le aree della Città in cui
poter localizzare questo tipo di funzioni, e noi abbiamo valutato essere in via ordinaria
quelle che il nostro Piano Regolatore classifica come aree IN, e, in secondo ordine,
disciplinare all'interno dei Regolamenti Cimiteriali Comunali le modalità di
svolgimento di questo servizio.
Poi, se ci sono interventi, eventualmente mi riservo, Presidente, una replica finale. Il
provvedimento, come da nostro Regolamento sul Decentramento, è andato all'esame
delle Circoscrizioni, cinque si sono espresse con parere favorevole e cinque non si sono
espresse.
Il meccanismo su cui abbiamo ragionato anche in Commissione - in particolar modo
come posto dal Consigliere Tronzano - riguarda il tema delle eventuali disposizioni in
ordine alle sale del commiato di carattere pubblico, ossia quelle che vengono gestite dal
soggetto pubblico. Non ho avuto modo di negare, riconfermo l'orientamento
dell'Amministrazione, perlomeno in questa fase sperimentale, che è quello di adottare
un meccanismo di risposta al fabbisogno eventuale che si verrà a generare per le classi
indigenti, non tanto con un'erogazione diretta attraverso una sala del commiato
comunale, quanto piuttosto con un meccanismo convenzionale che il medesimo
Regolamento che viene messo in approvazione quest'oggi delega a successivi atti di
Giunta, che consentirà, attraverso un meccanismo in convenzione, di poter usufruire di
tariffe agevolate nelle sale del commiato private.
Abbiamo già sperimentato il meccanismo con un discreto successo per quanto riguarda i
servizi di trasporto funebre per gli indigenti. La modalità è stata quella di emanare un
bando chiedendo alle imprese di onoranze funebri di rendersi disponibili a fornire
questo tipo di servizio a una tariffa calmierata decisa dal Comune. A questo bando
hanno risposto oltre 30 soggetti aventi i requisiti e pertanto il meccanismo sta
pienamente funzionando, per cui i cittadini aventi titolo possono usufruire di questi
funerali a tariffe calmierate attraverso un meccanismo convenzionale che ha fatto sì che
la Città si facesse garante non tanto dell'erogazione del servizio quanto piuttosto della
correttezza e soprattutto della gestione tariffaria.
A fronte di questo esperimento, che considero riuscito, quindi una volta adottato il
Regolamento in discussione, una volta approvata la Variante 301 e soprattutto una volta
che avremo più sale del commiato, come peraltro è probabile e ragionevole ritenere,
sarà l'Amministrazione Comunale che, attraverso una procedura ad evidenza pubblica,
cercherà di trovare in regime di convenzionamento le sale del commiato disponibili ad
erogare questo tipo di servizio alle classi socialmente più deboli ed economicamente più
in difficoltà.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Avendo seguito la vicenda, mi permetto di convenire con l'Assessore sulle cose che egli
ha ancora detto quest'oggi e di fare un plauso a questa Amministrazione in questo caso
rispetto al fatto che la Città di Torino predisponga la cornice sia dal punto di vista
urbanistico che ora dal punto di vista regolamentare per poter accogliere sul territorio di
questa Città le sale del commiato. Dico volutamente al plurale, come faceva cenno
l'Assessore, se non ho compreso male, in una sua espressione di auspicio rispetto al
fatto che vi sia una pluralità di sale del commiato, in quanto le ritengo un elemento di
civiltà e di attenzione rispetto alle famiglie in un momento evidentemente di difficoltà e
di dolore.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare altre parole da parte dell'Assessore, mi sembra anche di
ricordare un documento che era stato, credo, presentato dalla Consigliera Centillo più
altri, perlomeno se ne era discusso nelle Commissioni dedicate anche a questo tema sul
fatto che vi possa anche essere una struttura pubblica che svolga questo tipo di funzione,
però comprendo anche che tra i desiderata e la possibilità reale che questi si realizzino
passa molto, quindi forse lo strumento convenzionatorio a cui faceva cenno l'Assessore
ora possa essere forse lo strumento più realistico.
Non aggiungerei altro su questo punto specifico, ovviamente pronunciando già da
subito un voto favorevole per quanto affermato; mi interesserebbe però avere una
maggiore precisazione da parte dell'Assessore rispetto alla vicenda un po' travagliata
della Variante 301, intendo dire travagliata anche dopo la sua approvazione da parte di
questo Consiglio Comunale. Ricorderà anche qui l'Assessore che anche come
Commissione avevamo lavorato su questo, soprattutto per quanto riguarda la parte che
concerne direttamente questo aspetto di cui discutiamo quest'oggi, ma quello relativo ai
terreni agricoli rispetto anche a una serie di emendamenti che avevo anche presentato e
che erano stati approvati da parte del Consiglio.
Assessore, qualora sia a sua conoscenza, e immagino che lo sia, al di là dell'arco
temporale che mi sembrava però un po' condizionato più da un suo auspicio che da
altro, cioè il fatto che l'ultima votazione sull'argomento avvenga ancora da parte di
questo Consiglio Comunale, le chiederei di poter comunicare a questo Consiglio
quest'oggi, se possibile, qual è attualmente la situazione della Variante 301.
Anche se comprendo che non è direttamente di sua competenza, quindi non pretendo
oggi da lei una risposta, magari in altra forma, attraverso un'interpellanza, vorrei sapere
se la Città ha proceduto o meno a ricostituire o a costituire, a seconda dei punti di vista,
la Commissione prevista da norma nazionale per quanto riguarda la Commissione
consultiva di cui dovrebbero far parte le associazioni dei coltivatori, che era stata
auspicata e, anzi, è inserita all'interno dell'atto deliberativo precedentemente approvato
da questo Consiglio per quanto riguardava il complesso della Variante 301.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola alla Consigliera Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Intanto vorrei ringraziare l'Assessore Lo Russo, perché in questa tornata amministrativa
è riuscito a portare a termine, dando per scontato il voto positivo a questa deliberazione,
un percorso non facile che ci mette anche nelle condizioni di essere innovatori dal punto
di vista amministrativo rispetto ad altre realtà.
Sappiamo che abbiamo una legge regionale alla quale forse bisognerebbe mettere mano
per alcune questioni che sono in sospeso, sappiamo che c'è una legge nazionale
depositata che va nella direzione di dare anche valore all'esperienza umana che c'è
intorno alla veglia funebre e a tutto il discorso della morte, che nella nostra società
spesso tendiamo a relegare forse anche un po' per l'idea che non vogliamo affrontare la
questione, per paura di considerare questo aspetto come un aspetto importante. Mi
sembra che invece averlo fatto in una Città che ha avuto anche tormenti rispetto a come
negli anni si erano create determinate condizioni fa onore all'Assessore Lo Russo.
C'è un aspetto, però, che a me pare ancora mancante e non mi riferisco tanto al fatto che
non è pubblica la sala del commiato, perché mi convince l'idea del convenzionamento,
anche se certamente avrei preferito nei tempi passati poter trovare una soluzione
diversa, ma mi pare che adesso la situazione sia assolutamente condivisibile, mi
preoccupa invece una cosa che già si è verificata, quella riguardante il trasferimento
delle salme ai fini della prosecuzione dell'osservazione, che non è contemplata nelle
disposizioni regionali e che rischia di aprire una contraddizione, cioè c'è il Regolamento
e poi non si può accedere alla sala del commiato quando la morte avviene in ospedale e
non si ha l'alloggio adatto; questo aspetto a me sembra ancora critico.
Voterò comunque a favore della deliberazione, mi riservo di presentare eventualmente
una mozione, non potendo fare una mozione di accompagnamento. So che l'Assessore
ha anche provato con gli uffici ad approfondire per trovare una soluzione, ma non c'è
stata questa possibilità. Non vorrei però lasciarla cadere così perché invece altre città,
penso per esempio il Comune di Firenze, già prima della legge regionale, avevano dato
questa possibilità che prevede, nelle strutture per il commiato autorizzate
dall'Amministrazione Comunale su richiesta degli aventi titolo, l'autorizzazione da
parte del Comune al trasferimento dei defunti deceduti nello stesso Comune,
indipendentemente dall'accertamento di morte e questo per consentire la veglia funebre
nell'arco delle 24 ore dal decesso.
È chiaro che questa è una competenza dell'ASL, ma se avessimo potuto inserirlo
avrebbe risolto alcune questioni che rimangono aperte in attesa della modifica della
legge regionale, chiedo all'Assessore di farsi portavoce rispetto alla Regione, perché è
una cosa che si può fare con una certa velocità, perché poi avere la beffa di avere le sale
del commiato e non poterle utilizzare mi sembra un problema non di poco conto.
Ricordo anche che nei prossimi giorni in Piemonte ci sarà un'importante iniziativa del
settore che toccherà anche questo argomento, quindi potrebbe essere molto interessante
sciogliere il nodo, sapendo che questa deliberazione va in quella direzione, ma non
completa ancora il percorso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la replica, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Trombotto, visto che non abbiamo la
politica urbanistica almeno quella cimiteriale mi viene riconosciuta, la ringrazio di
questa attestazione di stima. Relativamente alla Variante 301, come ho avuto modo di
dire nell'illustrazione, è in arrivo la deliberazione di approvazione definitiva. C'è stata
una discreta discussione sotto il profilo squisitamente tecnico in Conferenza dei Servizi
sulla necessità di assoggettare o meno a VAS la Variante. Nessuno degli elementi
riguardava il tema delle sale del commiato e tutti gli elementi riguardavano le aree
agricole che era una delle tre gambe. È ovvio che prima di fare la Commissione a cui
faceva riferimento forse varrebbe la pena adeguare in via definitiva il Piano Regolatore,
in maniera tale da riuscire a portare avanti le questioni.
Per quanto riguarda quanto sollevato dalla Consigliera Centillo, anche io credo davvero
che non era affatto scontato riuscire a chiudere questo percorso nei tempi comunali e
politici, perché sono argomenti estremamente complessi e credo che sia doveroso anche
da parte mia ringraziare gli uffici che hanno collaborato e hanno recepito l'indirizzo
amministrativo di cercare di chiudere entro la fine del mandato questa importante
questione, che ovviamente ha una valenza anche simbolica dal punto di vista di una città
che è attenta alle diverse sensibilità e che, attraverso anche questo tipo di impostazione,
è in condizioni di poter fornire ai propri cittadini una pluralità di offerta funeraria, tale
da rendere la Città tra quelle maggiormente all'avanguardia in Italia, nel senso che
credo davvero che lo sviluppo delle sale del commiato potrà in qualche modo
rispondere alle plurali esigenze di trasformazione etnica e religiosa che in questi anni
hanno trovato luogo in città.
Sotto il profilo specifico, l'osservazione molto tecnica della Consigliera Centillo è tutta
da ricondurre, come veniva correttamente detto, a una disposizione di carattere
regionale e in particolar modo all'articolo 5 della DGR 13 gennaio 2014 n. 13714, che
disciplina il trasporto durante il periodo di osservazione e che, essendo una disciplina
regionale di carattere sanitario e cimiteriale, è coerente con il Regolamento che viene
proposto all'Aula. La versione del Regolamento che viene proposta all'Aula è già
conforme, quindi andrebbe già incontro, per come è scritto, a un eventuale cambio di
disciplina regionale rispetto alle modalità di trasporto durante il periodo di
osservazione. Questa discrepanza ed anomalia non è tanto attribuibile al Regolamento
Città di Torino, che prevede nell'articolo 70 quater due tipologie di sale del commiato,
quelle cosiddette "a bara aperta" e quelle "a bara chiusa", la fattispecie a cui fa
riferimento la Consigliera Centillo è quella "a bara aperta" e il nostro Regolamento
prevede che la dotazione edilizia igienico-sanitaria in questo caso sia analoga a quella di
una struttura obitoriale in senso stretto.
La disposizione regolamentare definendola con chiarezza e attribuendone i requisiti di
carattere edilizio igienico-sanitario per questa seconda fattispecie, cioè di quelle in cui è
possibile l'osservazione della salma a bara aperta, completa la disposizione di rango
comunale in ordine al trasferimento delle salme a valle della certificazione o meno del
decesso. Tutto questo comparto, che è quello che regola il tempo e le modalità di
gestione a valle del momento della morte da parte dell'autorità sanitaria, è di
competenza ed è normato da una deliberazione di Giunta Regionale, che a sua volta fa
riferimento alla legge dello Stato che continua ad essere nelle more dell'approvazione di
quel testo di legge a cui faceva sempre riferimento la Consigliera Centillo, l'articolo 17
del DPR 285/90, che è il Regolamento di Polizia Mortuaria.
Sotto il profilo formale, il nostro Regolamento è già compatibile con un cambio di
normativa regionale, che consente di superare l'anomalia a cui si faceva riferimento, in
quanto andiamo a normare, specificandolo e non lasciandolo indeterminato e generico,
le caratteristiche funzionali che devono avere le sale del commiato per poter esercitare
queste funzioni a bara aperta.
Questo è l'elemento di carattere amministrativo che di fatto impedisce al Comune,
anche in termini formali, di andare a disciplinare qualcosa - tra virgolette - "contra
legem" o comunque in deroga o in contrasto con la disciplina regionale. L'avremmo
potuto fare qualora la DGR che ho citato non disciplinasse la fattispecie così come è
disciplinata, che invece all'articolo 5, secondo capoverso e quinto capoverso specificano
chiaramente qual è la modalità con cui deve essere gestita la salma a valle della morte.
Questo non toglie che a valle dell'approvazione del Regolamento, peraltro in coerenza
con quanto già fatto, rappresentiamo e se il Consiglio Comunale volesse adottare un
ordine del giorno in tal senso, essendo la Regione Piemonte l'organo che disciplina la
questione e può cambiare la disposizione normativa, troverebbe già fin d'ora il mio
assenso politico, nel senso che integriamo il Regolamento Cimiteriale del Comune di
Torino perché, sotto il profilo politico, rilevo anche io la discrepanza che si viene a
verificare rispetto a quanto sollevato. Non è nei poteri del Comune di Torino entrare nel
merito specifico di questa questione, mentre lo è della Giunta Regionale e in particolare
dell'Assessore Saitta che ha la delega ad occuparsi di queste questioni e modificare ed
integrare la DGR che ho citato.
Non ho nessuna difficoltà a dire fin d'ora che sono d'accordo ad adottare questo tipo di
azione e lo farò a prescindere, se questo è il mandato del Consiglio Comunale, se poi il
Consiglio Comunale volesse rafforzare la posizione politica della Città di Torino nella
interlocuzione con la Regione, ben venga, fin d'ora posso dire che siamo assolutamente
d'accordo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 1 a firma del Gruppo Lega Nord.
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 24, contrari 24.
L'emendamento n. 1 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 23, astenuti 1, favorevoli 22.
L'emendamento n. 2 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 83, presentato dal
Consigliere Marrone e dal Gruppo Lega Nord.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 3 al n. 83:
Presenti 25, favorevoli 1, contrari 24.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 83 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 9, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 9:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 9 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 84, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 84:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 84 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 85 al n. 90, presentato dal Gruppo
Lega Nord.
Il parere della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 85 al n. 90:
Presenti 24, contrari 24
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 85 al n. 90 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di deliberazione così emendata:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26.
L'immediata eseguibilità è concessa.
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