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"Variante parziale n. 283 al P.R.G., ai sensi dell'art. 17, comma 5 della L.U.R., concernente la zona urbana di trasformazione 'Ambito 8.15 quartiere Dora'. Adozione" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201303350/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 16 luglio 2013, avente per oggetto: "Variante parziale n. 283 al P.R.G., ai sensi dell'art. 17, comma 5 della L.U.R., concernente la zona urbana di trasformazione 'Ambito 8.15 quartiere Dora'. Adozione" PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 03/03/2016 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) La Variante n. 283, di cui si propone l'adozione al Consiglio Comunale, in realtà agisce su una porzione di città che era già stata interessata da un PRIN con la Variante n. 217, che aveva definito i mix funzionali della Zona Urbana di Trasformazione Ambito 8.15 - quartiere Dora. In particolar modo, come abbiamo avuto modo di illustrare e discutere in Commissione, in realtà la Variante non modifica in alcun modo le distribuzioni funzionali in termini di SLP generata, ma modifica, spostando leggermente dal mix Eurotorino al mix residenziale, una parte dell'edificabilità, proprio per consentire la ripartenza della trasformazione urbana. Conseguentemente si propone una piccola variazione nel mix funzionale della scheda della ZUT, che è l'oggetto della proposta di deliberazione sottoposta al Consiglio Comunale. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ringrazio l'Assessore per il riassunto di questa proposta di deliberazione (che peraltro risale ad alcuni anni fa), rispolverata in conclusione della tornata amministrativa. Voglio solo lasciare a verbale i commenti che ho già fatto in occasione della Commissione Consiliare riguardo a questa trasformazione, che cementifica uno degli ultimi gerbidi che rimanevano inclusi nel territorio urbano di Torino. Tra l'altro, è un'area della città che conosco abbastanza bene, perché sono nato e cresciuto in quella parte della città, che è stata "riqualificata", trasformandola al momento in un reticolo di strade che contengono ancora degli isolati in stato di abbandono. Quindi, giustamente, ci viene detto che dobbiamo prevedere ulteriori modifiche al Piano Regolatore, per far sì che questo intervento edilizio, che doveva essere realizzato nel suo complesso e contenere un insieme di abitazioni, uffici e parti commerciali, nonché relativi servizi, possa arrivare a conclusione. Questo perché in realtà l'intervento è stato iniziato, però casualmente è stata realizzata soltanto la parte commerciale. Quindi, c'è un bell'ipermercato "Il Gigante" che già svetta da alcuni anni nella zona di corso Marche, ma per il resto siamo ancora sostanzialmente allo stato di abbandono e nessuna delle altre parti è stata realizzata. Posso capire che per dare un nuovo impulso a questa trasformazione, visto che abbiamo fatto le strade, abbiamo eliminato il prato, trasformandolo in isolati di fatto adibiti a discarica abusiva, si dica di cambiare e di costruire un po' meno uffici e un po' più palazzi, in modo che ci sia un incentivo economico maggiore, una valorizzazione, e il costruttore abbia interesse ad andare avanti. Però il rischio è quello di stabilire un principio per cui si progetta un intervento di riqualificazione cosiddetta "urbanistica" e di grande trasformazione, che comprende, in proporzioni stabilite, un pezzo di commerciale, un pezzo di residenziale, eccetera; poi, però, il costruttore fa solo la parte commerciale, che è quella che rende di più, e poi si rimane in attesa o di condizioni più favorevoli, o del nulla, abbandonando il territorio allo stato in cui si trova. Quindi, credo che sia un po' pericoloso questo principio, credo che dovremmo stare più attenti alle garanzie di cui disponiamo, per evitare che questo principio venga preso come una scappatoia per realizzare tanti insediamenti commerciali senza i nuovi insediamenti abitativi che giustificherebbero la necessità - ammesso che ci sia una necessità - di nuovi insediamenti commerciali. Per questo motivo non possiamo aderire a questa proposta di deliberazione, anche se ne capiamo le motivazioni, perché ci sembra comunque un principio pericoloso l'idea che si possa dare il via a trasformazioni di questo genere, lasciandole a metà, dovendo poi venire a patti con i costruttori, perché altrimenti ci troviamo con la trasformazione di un'area della città abbandonata a metà, con un degrado incipiente che pian piano sta prendendo il sopravvento in quelle aree. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Mi ritrovo molto nelle parole del Consigliere Bertola. Abbiamo discusso di questa proposta di deliberazione, come ricordava l'Assessore, in II Commissione. A differenza del Consigliere Bertola, io non conosco la realtà di cui stiamo parlando, e di questo mi rammarico, ma non voglio polemizzare con il Presidente della II Commissione, perché ciascun Presidente organizza come meglio ritiene i lavori della Commissione che presiede. Però credo che vi sarebbero alcuni casi (questo probabilmente sarebbe stato uno di questi) nei quali i Commissari potrebbero essere messi in una condizione migliore nella determinazione delle proprie scelte, nel poter prendere anche visione dei luoghi di cui si discute. Come diceva bene il Consigliere Bertola, in questo caso si rischia di creare un precedente (se altri precedenti già non ve ne fossero stati) rispetto a degli interventi importanti di trasformazione urbanistica che non vanno poi a buon fine. Chiaramente è intercorsa nel frattempo una crisi del mercato edilizio significativa e che come è noto non è solo locale; però, l'impressione è che sostanzialmente manchi da parte dell'Assessore una visione, una politica urbanistica, nonostante quanto l'Assessore vada a dire in giro per la città, perché anche in questo caso, ed è un'ulteriore conferma, si accoglie ciò che il privato chiede. Di conseguenza, come l'Assessore ha bene illustrato (gliene do atto, e do atto della disponibilità che ha dato nella II Commissione nel rispondere a tutti i quesiti e a tutte le domande che sono state poste), l'elemento centrale di questo atto, che oggi viene portato alla discussione in questo Consiglio Comunale, modifica la destinazione d'uso, in parte, da Eurotorino a residenza privata. D'altro lato, nel corso dei lavori della Commissione, avevo posto una domanda, tra le altre, rispetto al perché non si immaginava di potenziare la residenza convenzionata. L'Assessore, giustamente, mi ha dato una risposta comprensibile dal punto di vista dell'equilibrio economico dell'intervento, cioè a suo giudizio (immagino non solo a suo giudizio, ma anche dei proponenti) un aumento della quota di residenza convenzionata, in luogo della residenza privata, in senso stretto, avrebbe comunque determinato una condizione di non interesse, che non farebbe ripartire - posto che ripartirà - questo intervento. Ho voluto dire questo in premessa perché il mio voto non mancherà, vista anche la condizione di difficoltà dell'Aula dal punto di vista numerico; quindi il mio voto ci sarà, ma sarà un voto di astensione, non sarà un voto favorevole. Credo che questo non impedisca all'atto di essere approvato oggi, ma segna comunque una posizione politica che non è di condivisione rispetto al modo con il quale si sta procedendo. Occorrerebbe ripensare completamente gli interventi urbanistici in questa città, ma dall'altro lato l'incipiente scadenza elettorale porterà tutte le diverse forze politiche a riflettere, in primo luogo, dal punto di vista della definizione dei propri programmi rispetto a una città che vede la costruzione di troppi centri commerciali di media e grande distribuzione. Anche in questo caso il centro commerciale è l'unico intervento realizzato del complesso che fu a suo tempo deciso da questo Consiglio Comunale. Si continua a costruire un numero esorbitante di alloggi di residenza privata, in una città che forse ha bisogno d'altro che costruire ancora alloggi di residenza privata, oltre che centri commerciali. Si continua a favorire quindi una legittima aspettativa da parte dei proprietari delle aree e da parte dei costruttori, in assenza (lo ribadisco) da parte dell'Assessore di una politica urbanistica, diversamente da quello che l'Assessore va a dire in giro in queste settimane di convinta campagna elettorale all'interno di questa città. Dopodiché, proprio per un senso di responsabilità, parteciperò al voto astenendomi sull'atto deliberativo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Levi-Montalcini. LEVI-MONTALCINI Piera Anche io concordo con i Consiglieri che mi hanno preceduta; come il Consigliere Trombotto, anche io mi asterrò su questa proposta di deliberazione. Io credo che molte delle trasformazioni deliberate e approvate nella scorsa tornata amministrativa siano ferme alla sola costruzione della parte commerciale, senza procedere a realizzare tutta la trasformazione. Un altro caso simile è quello vicino alla Gondrand, in via Cigna, dove è previsto di abbattere una casa che restringe la strada, spostando gli abitanti nelle nuove costruzioni, ma tutto è fermo. Quella in delibera è una trasformazione di cui abbiamo parlato tantissimo nella scorsa tornata amministrativa. Io non riesco a condividere l'idea che l'economia riparta solo se riparte l'edilizia. Non è questo che ci aiuta, secondo me, anzi crea nuovi problemi ai costruttori, che poi non riescono a vendere. Quindi, anche io mi asterrò su questa proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 2. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 2: Presenti 23, astenuti 2, contrari 21. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 2 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 78. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 78: Presenti 23, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 21. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 78 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 48, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 48: Presenti 22, astenuti 3, favorevoli 19. L'emendamento n. 48 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 67, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 67: Presenti 22, astenuti 5, favorevoli 17. L'emendamento n. 67 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 79. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 79: Presenti 23, astenuti 2, contrari 21. L'emendamento n. 79 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 80 al n. 84. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 80 al n. 84: Presenti 21, astenuti 1, contrari 20. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 80 al n. 84 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 82, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 82: Presenti 24, astenuti 5, favorevoli 19. L'emendamento n. 82 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 24, astenuti 5, favorevoli 19. La proposta di deliberazione è approvata. PORCINO Giovanni (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 22, favorevoli 22. L'immediata eseguibilità è concessa. |