Le cure domiciliari vanno difese

Sono 30mila in Piemonte e solo 10mila a Torino i malati cronici non autosufficienti in lista di attesa, che aspettano di essere presi in carico dal Servizio Sanitario Nazionale.
Tutto questo in pieno contrasto con la vigente legge 833/ 1978, che assicura la diagnosi e la cura delle malattie quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata e tutte queste persone hanno il diritto esigibile alle indifferibili prestazioni socio-sanitarie, prioritariamente domiciliari, semiresidenziali e residenziali in base ai livelli essenziali di tali attività, stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 29 novembre 2001, le cui norme sono contenute nella legge 289/2002 (art. 54).
Curare al proprio domicilio un malato, a fronte di un ricovero in una struttura ospedaliera è decisamente meno oneroso e favorisce la qualità di vita e garantisce la dignità dello stesso, senza contare la prevenzione della possibile insorgenza di infezioni nosocomiali resistenti e una migliore gestione delle risorse pubbliche sanitarie.
Un Ordine del giorno e una Mozione consiliare approvati dal Consiglio comunale, cercano di rispondere alle criticità che si sono venute a creare con le continue proroghe-tampone della Regione.
Si chiede, sostanzialmente alle Asl e alla Regione, garanzia di continuità alle prestazioni domiciliari per persone non autosufficienti e sociosanitarie residenziali e semiresidenziali (per disabili e minori).
Le proroghe non sono per nulla rassicuranti, come dichiara la Regione, perché hanno messo in discussione i diritti dei cittadini malati cronici, delle loro famiglie e dei lavoratori.
Il testo della Delibera relativa ai nuovi LEA è stata licenziata dalla Conferenza Stato – Regioni e al momento all’attenzione delle Commissioni Parlamentari.
Se venisse approvata, si correrebbe il rischio, che le prestazioni di cura non verrebbero più coperte finanziariamente con fondi sanitari e quindi la loro erogazione subordinata integralmente (e non solo relativamente al 50% della spesa, come oggi) alla valutazione della condizione economica del nucleo familiare effettuata sulla base dell’ISEE.
L’Amministrazione cittadina è solidale con le realtà sociali e con le azioni da loro promosse e l’obiettivo è quello di preservare i diritti delle fasce deboli e di impegnarsi a contrastare con l’attività istituzionale il proseguimento dell’iter negativo, che la Regione Piemonte porta avanti mettendo a rischio tutti i servizi territoriali.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle