Riordino fondiario a Lingotto: 8 Gallery cresce di 8000 mq. Al Comune 1,5 MIO

Il padiglione 5 del Lingotto (foto Lingottofiere)

Il Consiglio comunale ha approvato nella sua seduta del 4 dicembre scorso una delibera proposta dal vicesindaco Montanari di concerto con l’assessore Rolando, per il riordino delle proprietà del Comune nel complesso del Lingotto, in via Nizza 294. Il centro polifunzionale ha numerosi condomini: 8 Gallery, PAD 5, Città di Torino, Fiat, Lingotto 2000, Lingotto Hotels, Lingotto Fiere, FCA Partecipazioni, Cinema Sviluppo, Politecnico e Università di Torino, e nasce da un piano di suddivisione degli spazi e collocazione delle funzioni e degli utilizzi più volte rivisto nel corso degli anni.
Illustrando l’atto, che prevede un riordino degli assetti proprietari, Montanari ha affermato che le progressive ristrutturazioni decise dalle giunte precedenti di cui è stato oggetto il comprensorio nel tempo, e l’avvicendarsi delle proprietà delle diverse porzioni immobiliari “non aveva consentito, sinora, di individuare formalmente in via definitiva tali beni comuni, né di individuare le proprietà esclusive di ciascun consorziato con riferimento all’uso esclusivo da parte del singolo”.

Con il riordino previsto dalla delibera, la Città dovrebbe introitare circa 1,5 MIO (opere per circa 800.000 € e circa 700.000 € in oneri urbanistici) a fronte di un ampliamento di circa 8000 metri quadrati degli spazi destinati alla società 8 Gallery immobiliare s.r.l. per Aspi (Attività di servizio alle persone e alle imprese).
Tutte le minoranze del Consiglio comunale hanno criticato il provvedimento

Pianta del complesso
(immagine Graphicnet)

(approvato con i voti della sola maggiornaza) giudicato, nonostante le rassicurazioni offerte da Montanari, una minaccia, o almeno un aggravio di costi, per le prossime edizioni del Salone del Libro, a causa dell’acquisizione da parte di 8 Gallery di uno degli spazi tradizionalmente utilizzati per la manifestazione: il padiglione 5.
Critiche anche per l’autorizzazione “ennesima” di spazi utilizzabili a fini commerciali, hanno sottolineato molti interventi prima del voto, secondo alcuni con pregiudizio per il commercio di prossimità e il potenziale fieristico e congressuale del complesso nel suo insieme.

Silvio Lavalle