Lo Russo su Stellantis: “Basta nostalgia e rancore. Guardiamo al presente e al futuro”

Arriva in Sala Rossa la discussione sul Gruppo Stellantis e sullo stabilimento di Mirafiori.

Nella seduta dell’8 aprile 2024, il sindaco Stefano Lo Russo ha fornito – su sua stessa iniziativa – comunicazioni in aula e, successivamente, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione (32 voti favorevoli, 3 astenuti) sul futuro dell’automotive a Torino e in Piemonte, a prima firma del consigliere Pierino Crema (PD).

Il documento impegna sindaco e Giunta Comunale ad attivarsi insieme alla Regione Piemonte e alle organizzazioni sindacali confederali e di categoria per un confronto con Stellantis, a partire dal suo amministratore delegato, per ottenere l’assegnazione di nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Mirafiori.

La mozione, così come emendata da Ferrante De Benedictis (FdI), chiede anche a tutte le forze politiche nazionali, di maggioranza e di minoranza, di attivarsi per varare un piano industriale che favorisca la transizione ecologica e valuti incentivi per rendere più accessibili i nuovi modelli di auto oltre a favorire lo sviluppo delle infrastrutture necessarie perché il passaggio dall’endotermico ad altre motorizzazioni – incluse quelle a idrogeno e biocarburanti – possa avvenire analogamente ad altri Paesi europei.

Il documento, propone anche di proseguire nei Tavoli territoriali promossi dal Comune di Torino con la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali confederali e di categoria per costruire ulteriori proposte condivise al fine di garantire un futuro all’automotive del nostro territorio, a partire – precisa un emendamento di Ferrante De Benedictis (FdI) – da chi opera nell’assemblare e costruire le auto fino alle attività di ingegneria e consulenza.

Il testo – ha spiegato Pierino Crema (PD) – chiede che venga garantito il futuro produttivo dello stabilimento di Mirafiori e dell’indotto dell’automotive nel territorio. Il testo, frutto di un lungo lavoro in Terza Commissione – ha aggiunto – esprime piena solidarietà alla manifestazione del prossimo 12 aprile.

Nelle comunicazioni in aula, il sindaco Stefano Lo Russo ha riportato i contenuti dell’incontro avvenuto la scorsa settimana scorsa al Mimit, preceduto da una riunione il giorno prima a Palazzo Civico con Regione Piemonte e parti sociali, e ha annunciato la propria presenza alla manifestazione del prossimo 12 aprile.

A Roma – ha spiegato – abbiamo portato congiuntamente le istanze del territorio e ci sono stati elementi positivi e criticità. A Mirafiori – ha rimarcato il primo cittadino – verranno mantenuti, così come previsto dal piano Dare Forward 2030 di Stellantis, il Battery Technology Center (inaugurato nel 2022)., il Greeh Hub e il Centro di produzione dei cambi automatici per le auto ibride, che verrà inaugurato mercoledì e che prevede un investimento importante e sarà in grado di produrre 600 mila cambi all’anno e di impiegare 550 unità di personale proveniente da altre linee produttive entro il 2025.

È importante che venga mantenuta l’intera filiera nel nostro territorio, dall’ideazione alla costruzione dei veicoli – ha ribadito – e ciò è stato confermato.

Sono emerse però – ha affermato – le difficoltà di commercializzazione dei prodotti realizzati nel sito produttivo di Mirafiori, anche a causa dell’assenza degli incentivi statali annunciati a novembre, che dovrebbero arrivare entro fine aprile.

Sui piani di assunzioni – ha detto Lo Russo – l’azienda non ha fatto dichiarazioni specifiche, così come su joint venture con produttori cinesi.

Chiediamo a Stellantis – ha ribadito – uno sforzo in più per portare a Mirafiori nuovi modelli per dare risposte alle istanze del territorio. Siamo disponibili a risederci a un Tavolo per capire quali leve possiamo attivare per inserire una nuova linea a Torino, in piena sintonia con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Per uscire – ha affermato – da una discussione che oscilla tra nostalgia e rancore e pensare all’oggi e al domani, facendo tesoro degli errori del passato. Dobbiamo guardare con onestà intellettuale al presente e immaginare soluzioni positive per il futuro, con uno spirito costruttivo e con lungimiranza – ha concluso, facendo un appello all’unità politica sulla vicenda in Consiglio.

Nel dibattito in Sala Rossa, Pierino Crema (PD) illustrando la mozione di adesione del Consiglio Comunale alla manifestazione del 12 aprile, ha evidenziato come occorra sostenere Mirafiori e Stellantis attraverso una lobby di territorio, insieme alla Regione Piemonte, chiedendo un impegno al Governo per più anni con lo sblocco degli incentivi, evitando contrapposizioni tra vocazione industriale e sviluppo di terziario o settore turistico, ma consentendo lo sviluppo dei tre ambiti per la crescita del Pil.

Secondo Giuseppe Catizone (Lega), non bisogna avere nostalgia del passato né avere rancore, ma occorre anche non farsi troppe illusioni per il futuro, visto che da parte di Stellantis non c’è mai stato nulla di concreto sui piani di sviluppo industriale. Ben vengano gli incentivi, ha sottolineato, ma c’è bisogno di assunzioni nel nostro territorio.

Per Giovanni Crosetto (FdI), non basta esprimere solidarietà ai lavoratori, ma occorre che la politica dia risposte legate all’aumento di produzione. La transizione ecologica è stata troppo frettolosa, calata dall’alto, ha messo in difficoltà produttori e consumatori – ha evidenziato, sostenendo la necessità di ricorrere a nuove forme di energia per ridurne i costi, come il gas naturale e l’energia nucleare.

Nadia Conticelli (PD) ha rimarcato come l’indotto resista: quindi, non è chimera pensare allo sviluppo di Mirafiori, purché questo diventi un tassello della politica industriale nazionale e internazionale.

Simone Fissolo (Moderati) ha ricordato come l’importanza del terziario e del turismo per il futuro di Torino non debba far dimenticare quanto Stellantis e indotto auto restino fondamentali nel tessuto economico della città. Obiettivo della transizione ecologica è far sì che i cittadini possano acquistare auto elettriche: gli incentivi vanno intesi a favore dei cittadini, non all’azienda italiana o straniera. Occorre politica governativa in questo senso – ha precisato.

Ferrante De Benedictis (FdI), ricordando quanto Fiat abbia rappresentato per il Paese intero, ha evidenziato come tutto un patrimonio di saperi sviluppatosi nella nostra città sia anch’esso a rischio. Il consigliere ha posto il problema della concorrenza cinese, segnalando i tempi esageratamente forzati della transizione ecologica, impostata con troppa fretta. Con gli incentivi – ha affermato – si rischia di incoraggiare le produzioni all’estero: occorre indurre Stellantis a riportare produzioni in Italia.

La transizione ecologica è necessaria – ha ribadito Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – e sono le politiche industriali a essere troppo lente: in Norvegia l’auto elettrica è all’80%, al 20% in Europa, al 4% in Italia. Serve un intervento pubblico per salvaguardare il lavoro e garantire la transizione. Servono formule innovative, ha continuato, invitando a ripensare il lavoro oltre i vecchi schemi, a partire dalla riduzione d’orario con pari salario e dalla fiscalità. Occorre intervenire – ha detto – oppure Mirafiori si spegnerà in pochi anni.

Il processo di transizione ecologica è ora concentrato solo su elettricità, ma Torino deve essere avanguardia nell’innovazione – ha affermato Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), aggiungendo che occorre insistere su Stellantis affinché approfondisca il tema dell’idrogeno. Anche con il Politecnico, dobbiamo far sì che il nostro know-how si applichi a quel settore – ha concluso.

Claudio Cerrato (PD) ha ricordato come le linee di sviluppo del territorio siano indicate nel piano strategico metropolitano, che individua più linee di sviluppo, ma è necessario che il Governo spinga verso un piano di politica industriale che preveda programmazione e risorse, ma, soprattutto, ricerca.

Secondo Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos) Il piano di sviluppo metropolitano offre molti spunti, ma occorre un piano di industrializzazione, che il Governo non può più rimandare. Nello stesso tempo, ha sottolineato, occorre riflettere su quale politica industriale europea si stia costruendo.

Ivana Garione (Moderati) ha definito folle pensare che Torino non abbia più bisogno dell’industria, di Mirafiori e dell’indotto. Bene che la Città si muova, resta il fatto che la produzione di auto è molto ridotta, con soli due modelli – ha sottolineato Garione, aggiungendo che l’intervento del Governo è determinante: serve una strategia industriale per l’auto con ricadute positive su Torino.

Preoccupazione per i posti di lavoro dichiarati in esubero è stata manifestata da Tiziana Ciampolini (Torino Domani), che ha definito centrale portare una nuova linea produttiva a Torino e ha apprezzato lo sforzo congiunto di Comune e Regione. La consigliera ha richiamato l’esempio francese, che vede lo Stato con una significativa presenza azionaria in Stellantis. Ha poi evidenziato come la Città possa usare strumenti urbanistici per salvaguardare il territorio: servono scelte sociali importanti – ha spiegato.

Luca Pidello (PD) ha rimarcato il valore della manifestazione del 12 aprile, spiegando che la Città di Torino è al fianco dei lavoratori nel chiedere un cambio di passo all’azienda. Importante il lavoro nelle istituzioni, ma occorre una sana contrapposizione, la città non più accettare che una multinazionale decida contro un territorio, non è vero che non conviene produrre in Italia. Torino è stata in grado di rivalorizzare aree che Fiat aveva abbandonato, dobbiamo dire che fare utili alle spalle dei torinesi non va bene.

Venerdì al corteo ci saranno i gonfaloni del Comune e quello della Regione, ha ricordato Silvio Viale (Radicali +Europa), perché la città è in difficoltà e deve reagire unitariamente con una dimostrazione di forza. Stellantis non è più la Fiat e non è torinese: possiamo chiedere qualcosa di più alla famiglia Agnelli, ma Stellantis ha visione mondiale. Viale ha quindi auspicato unità intorno al documento in votazione e in piazza, anche per rafforzare sindaco, Regione e Governo nel confronto con la multinazionale.

Per Vincenzo Camarda (PD) occorre pensare a Mirafiori come a un luogo che garantisca continuità e futuro, utile alla produzione industriale, utile a evitare lo svuotamento di un quartiere, anche dal punto di vista sociale ed economico, affinché sia un quartiere sempre meno periferico.

Lorenza Patriarca (PD) ha rimarcato come siano necessari investimenti del Governo, ma come, allo stesso tempo, occorrano impegni chiare da parte di Stellantis.

(M.Q. – F.D’A. – C.R.)