Ospedale Regina Margherita, una grande struttura per piccoli pazienti

L'Ospedale Infantile Regina Margherita (OIRM), da decenni polo pediatrico di eccellenza

L’Ospedale Infantile Regina Margherita (OIRM) è da decenni considerato un’eccellenza pediatrica, a livello nazionale e non soltanto. I consiglieri e consigliere della IV commissione Sanità e Servizi sociali hanno effettuato oggi una rapida visita, avendo cura di non interferire con le attività ospedaliere e soprattutto di non arrecare disturbo ai piccoli pazienti. In un incontro con alcuni responsabili della struttura sanitaria sono stati illustrati alcuni aspetti della situazione del nosocomio, che ha vissuto negli ultimi anni una profonda riorganizzazione degli spazi, a partire dal Pronto Soccorso, ristrutturato nel 2018 con un incremento delle sale per le visite e la creazione di 10 posti letto per l’osservazione intensiva.

L’OIRM, in quanto polo pediatrico di eccellenza, è un punto di riferimento non solo per l’area torinese ma vede un afflusso di piccoli pazienti anche da altre regioni italiane, nonché dall’estero, Gli accessi annui sono mediamente 45.000, con una tendenza all’aumento e con un picco nella stagione fredda. Di questi, circa l’8% sfociano in un ricovero.

Quelle malate sono per definizione persone fragili, ma un bambino o bambina con patologie spesso severe lo sono ancora di più, sia dal punto di vista del trattamento sanitario sia da quello psicologico, con un pesante coinvolgimento nei nuclei familiari. Anche per questo ci sono quasi una trentina di psicologi e psicologhe in servizio presso l’ospedale, in positiva collaborazione con varie realtà del volontariato e del Terzo settore. Grande attenzione viene posta anche alla mediazione culturale, data la presenza di numerosi pazienti di origine non italiana.

Un corridoio del reparto di Oncoematologia

Oncologia, cardiologia e cardiochirurgia, pneumologia… sono tanti i reparti dell’OIRM, sempre pronti ad accogliere i piccoli e piccole pazienti. C’è poi il capitolo della sofferenza psichica, invisibile aumento nel post Covid: ulteriore motivo di preoccupazione, il crollo dell’età media dei pazienti nei quali vengono individuati i disturbi, scesa da 14/15 anni a 10/11. I disturbi dell’alimentazione, poi, si stanno estendendo anche tra i maschi. L’impegno, a fronte di questa situazione, è stato quello di unire le competenze pediatriche e neuropsichiatriche per avere diagnosi precoci. L’OIRM possiede l’unico reparto in Piemonte ad essere attrezzato, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi, per la gestione e il controllo dell’autolesionismo.

Non è mancato infine, nel corso dell’incontro, un accenno al delicato tema dell’infanzia abusata, alla quale è dedicato un apposito servizio per bambini e bambine che hanno subito abusi (o con sospetto di abusi) con medici e psicologi in rapporto con tribunale minori e assistenti sociali dedicati.

Infine, poiché i piccoli pazienti restano in primo luogo bambine e bambini, l’impegno è anche quello per l’attenzione e gli spazi adeguati al gioco e alle attività scolastiche.

(C.R.)