A 76 anni dalle bombe si chiude l’ultima ferita del centro

La loggia di palazzo Durando

Palazzo Durando di Villa, bell’edificio settecentesco su via Garibaldi a cui, forse, non facciamo molto caso (l’inconveniente di essere ricchi di storia e di bellezza!), ci è più famigliare probabilmente per la sua parte in rovina, sul lato di via Botero.
Questa via, dall’angolo con via Garibaldi e per una cinquantina di metri, è demarcata a destra dai mattoni cinquecenteschi della chiesa dei Santi Martiri, e a sinistra dal lavoro delle bombe che nel 1942 semidistrussero il palazzo.
Così i torinesi sono abituati da decenni a quel grande squarcio che si apre tra le case di via Botero, e alle barriere metalliche che contengono a malapena la vegetazione spontanea che lo ha colonizzato.

L’immobile appartiene alla Res Torino srl, che ha proposto al Comune un progetto preliminare di recupero e valorizzazione economica.
A distanza di un anno, ha annunciato l’assessore all’urbanistica e vicesindaco, Guido Montanari, un accordo è stato trovato e il Consiglio comunale ha approvato la Variante urbanistica 321, con la proposta di progetto preliminare.
La zona destinata è dal piano regolatore ad “Area da Trasformare nella Zona Urbana Centrale Storica” ed in base all’attuale proposta tecnica potrà accogliere un insediamento misto di tipo commerciale e ricettivo, per il quale la proprietà prevede un investimento di circa tre milioni di euro.
Non ci saranno, ha spiegato Montanari, aumenti di volumetrie ma solo un rimodellamento rispetto al P.R.G. vigente, e nessuna modifica alle superfici di aree per Servizi pubblici né alla densità abitativa autorizzata.
Il piano terreno del palazzo sul lato di via Garibaldi potrà accogliere attività commerciali al dettaglio, attività di ristorazione, pubblici esercizi e artigianato di servizio, e nel cortile verrà realizzata una copertura in cristallo che accoglierà un locale aperto al pubblico. Negli arredi dei cortili interni verranno inseriti i resti archeologici di un grande acquedotto romano.
Il tutto sarà accessibile grazie a un passaggio storico antichissimo costituito dalla stradina che collega via S. Francesco D’Assisi a via Botero e attraversa proprio le antiche corti del palazzo.

Sul lato di via Botero, sorgerà un edificio con due piani fuori terra. Il piano terreno accoglierà alcuni esercizi commerciali, il piano superiore sarà destinato a struttura ricettiva. Due piani interrati accoglieranno servizi per i soprastanti esercizi commerciali e posti auto.
La proprietà corrisponderà al Comune un contributo straordinario di valorizzazione di 205.000 euro.

L’approvazione della variante avvia un processo non breve, ha spiegato Montanari augurandosi che “interventi come questo in futuro, dopo la revisione del Prg, non debbano essere sottoposti a una trafila così lunga”.
La realizzazione di questa trasformazione chiuderà nel centro storico della Città l’ultima delle ferite lasciate dalla guerra. Per questa ragione alcuni Consiglieri ed esperti hanno chiesto a Montanari di studiare con la proprietà un modo di lasciarne memoria sul sito.
Silvio Lavalle