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Percorsi nei luoghi della memoria
domenica 3 febbraio 2013 ore 10 e ore 16

Percorsi di visita a piedi del Rifugio antiaereo di piazza Risorgimento, Sacrario del Martinetto, ex ghetto ebraico, sinagoga e stazionr di Porta Nuova, arricchiti da testimonianze e documenti d'archivio.

prenotazione obbligatoria
info www.museodiffusotorino.it - 011 4420780

rifugio antiaereo


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Il GIORNO
della MEMORIA

iniziative per non dimenticare

sabato 26 gennaio 2013, ore 21.15
bellARTE - via Bellardi 116 - Torino

ingresso gratuito

Per non dimenticare
Parole, video e azioni sceniche

Dalla nascita dell'odio alla deportazione nei campi di concentramento, fino alla liberazione seguita dalla fatica di raccontare. Parole e gesti per tenere sempre vivo il ricordo delle atrocità naziste

Compagnia di teatro Tedacà
con il supporto di Circoscrizione IV della Città di Torino


PER NON DIMENTICARE
Adattamento dei testi e regia Paola Candotti e Simone Schinocca

Interpreti: Compagnia di teatro Tedacà

SINOSSI
Dalla nascita dell’odio alla deportazione nei campi di concentramento, fino alla liberazione seguita dalla fatica di raccontare. Parole e gesti per tenere sempre vivo il ricordo delle atrocità naziste.

NOTE DI REGIA
27 gennaio 1945: l’armata russa entra nel campo di Auschwitz liberando i deportati da un mondo in cui i nazisti stavano già scappando. I militari si trovarono di fronte una situazione al limite della vita. Ma com’è potuto succedere? Lo spettacolo racconta questo: dalla nascita di un odio che, annidato nel vecchio continente, aspettava solo l’avvento di un messia diabolico per potere esplodere allo sradicamento dalla quotidianità, con la perdita della condizione umana già a partire da un viaggio con persone ammucchiate soprannumero in un carro bestiame.  Da quando il treno si fermerà, ogni azione sarà ripetuta in funzione di una calcolata depersonalizzazione: vengono tolti i vestiti, si rasano i capelli e il nome diventa un numero da sapere subito in tedesco altrimenti si viene percossi. Lo spettacolo prende in lettura testi scritti da ex deportati perché solo chi ha vissuto questa esperienza può descriverne l’orrore. Lo stesso Primo Levi scrive di quante volte abbia usato, nella propria vita civile, le parole fame e freddo comprendendone però il significato solo all’interno del campo. La vita del lager, con i sentimenti di paura, rabbia e l’istinto di sopravvivenza, sono interpretate in maniera sobria dagli attori, perché la forza di queste parole è tale da richiedere quasi una depurazione emotiva. A supportare il testo ci saranno alcune azioni sceniche e delle immagini proiettate su telo bianco con la funzione, didattica, di rendere più comprensibile questo orrore al limite dell’immaginazione .  Dopo il momento dedicato alla liberazione, lo spettacolo sente l’esigenza di analizzare le cause che hanno permesso l’avvento di questo male nel mezzo dell’Europa, compresa la partecipazione, anche passiva, del popolo tedesco o di chi conosceva e ha taciuto. Infine il bisogno del ricordo, spiegato attraverso una lettera di Norberto Bobbio, come monito “Per non dimenticare” l’orrore del passato e i genocidi che avvengono tutt’ora nel presente.


Galleria fotografica – Auschwitz Birkenau --> Luglio 2012

fotografie Ufficio Comunicazione&Immagine (AA) Luglio 2012


Associazione Tedacà
bellARTE, via Bellardi 116
www.tedaca.it
COMUNICATO STAMPA
Torino, 9 gennaio 2013

A bellARTE UNO SPETTACOLO PER NON DIMENTICARE

 

In prossimità del Giorno della Memoria, la compagnia di teatro Tedacà rappresenta Per Non Dimenticare, in scena sabato 26 gennaio, alle 21.15, presso lo spazio per il protagonismo giovanile bellARTE, via Bellardi 116, Torino. Lo spettacolo è a ingresso gratuito come appuntamento supportato dalla Circoscrizione IV all’interno della stagione Eclettica. L’arte in ogni sua forma. Si consiglia la prenotazione del posto, per maggiori informazioni il pubblico può contattare la segreteria di bellARTE allo 011 7727867 o 320 6990599 (orario 16.30-19), oppure scrivere a info@tedaca.it.

Lo spettacolo è costituito da letture interpretate, animazioni e proiezione di filmati.
Attraverso l’uso della voce cinque attori portano in scena una ricostruzione del contesto storico- sociale in cui si sono sviluppate le leggi razziali e i campi di concentramento. I brani sono tratti da testimonianze in prima persona di vittime delle persecuzioni che raccontano il proprio percorso iniziato con lo sradicamento dalla vita quotidiana, primo passo verso la  perdita della condizione umana, fino alla cancellazione della propria identità attraverso l’annientamento sia fisico sia psicologico. I libri presi in esame sono Se questo è un uomo di Primo Levi, L’istruttoria di Peter Weiss, La vita offesa di Theodor Adorno, La cava di Pietra di Terenzio Magliano e Il diario di Anna Frank.

Per ciò che concerne la messa in scena, lo spettatore viene coinvolto nella rappresentazione grazie ad azioni sceniche volte a rappresentare, con più immediatezza, le situazioni narrate con la voce. Così, per esempio, alcune comparse sedute in platea con la gente, verranno portate via dalle SS per concretizzare la situazione di stupore provata da chi ha assistito a una violenza così inaspettata e senza senso. Dalle mani stesse degli attori, le persone osserveranno poi l’inconsistenza della zuppa e vedranno materializzarsi il tristemente famoso “canile” (gabbia di 6 x 6 centimetri in cui venivano rinchiusi i condannati all’isolamento). La descrizione del contesto storico operata con l’uso della voce e delle animazioni sarà poi integrata da filmati proiettati su telo bianco, tratti da film e immagini di repertorio. Dopo l’evocazione del ricordo, la rappresentazione sente l’esigenza di analizzare le cause che hanno permesso l’avvento di questa tragedia nel cuore del vecchio continente, compresa la partecipazione del popolo tedesco o di chi era consapevole e ha taciuto. Si termina con alcune riflessioni di Norberto Bobbio e con la poesia di Primo Levi ispirata allo Shemà.

 
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contatto: ufficiostampa@tedaca.it

bellarte
bellARTE - via Bellardi 116 Torino


« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »

Legge 20 luglio 2000, n. 211 - Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti


inserimento 09.01.2013- a cura di Redazione web Circoscrizione 4 (AA) - Ufficio Comunicazione&Immagine
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