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Atto 146 n. mecc.  2008 08308/87

Atto n. 146 n. mecc. 2008 08308/87

Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del

1 DICEMBRE 2008

Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: ANTONELLI Roberto, CAPUTO Valentina, CAVALLARI Paolo, CLARICI Laura, CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio, CAVONE Nicola, COLLURA Anna Maria, DEL BIANCO Marianna, DOMINESE Stefano, FONTANA Marco, LAVECCHIA Felice, LAZZARINI Massimiliano, MAFFEI Maurizio, NOVO Valerio, PEPE Annunziata, PUGLISI Ettore, RABELLINO Renzo, Davide TROIANO, VALLE Mauro.

In totale n. 21 Consiglieri

Risultano assenti i Consiglieri: BOSSO Giovanni, D’ACUNTO Angelo, FARANO Nicola, MARRONE Maurizio.

Con l'assistenza del Segretario Dott.ssa Anna Maria GROSSO

Ha adottato in

SEDUTA PUBBLICA

il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:

C4 PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO) AVENTE AD OGGETTO "ECOMUSEO URBANO DELLA CITTA’ DI TORINO – UNA CARTA PER IL PATRIMONIO CULTURALE URBANO –APPROVAZIONE"

Il Presidente Guido Alunno, di concerto con il Coordinatore della V Commissione Stefano Dominese, riferisce.

Con nota del 21 ottobre 2008 prot. n.7014, l’Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia ha invitato la Circoscrizione ad esprimere il proprio parere di competenza in merito alla proposta di deliberazione del Consiglio Comunale con oggetto "Ecomuseo Urbano della Città di Torino – Una carta per il patrimonio culturale urbano – Approvazione".

La predetta deliberazione mette in evidenza le motivazioni che hanno portato la Città a dotarsi di una Carta per il patrimonio culturale urbano, esemplifica cosa si intende per patrimonio culturale e quali sono le azioni per preservare tale patrimonio. Il titolo II della predetta Carta dà una definizione di Ecomuseo Urbano di Torino, spiega quali sono la sua missione, le sue finalità, le sue funzioni, i suoi attori, il suo funzionamento, i suoi strumenti, le sue attività, il suo patrimonio e il suo bilancio.

La deliberazione sopra richiamata è di seguito riportata:

"L'assetto generale delle competenze della Pubblica Amministrazione, delineato dal Titolo V della parte II della Costituzione, assegna ai Comuni funzioni e compiti assai più ampi di quelli che essi hanno tradizionalmente esercitato. Le responsabilità dei Comuni sono estese, oltre alla gestione del proprio patrimonio e dei propri istituti culturali, all'insieme delle funzioni amministrative "che riguardano la popolazione e il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell'assetto ed utilizzo del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze", come prevede l'articolo 13 del D.Lgs 267/2000. Numerose competenze vengono inoltre attribuite agli Enti Locali in tema di valorizzazione, nel quadro della legislazione regionale vigente e il cui coordinamento, armonizzazione e integrazione delle attività è oggetto di accordi su base regionale, tra Stato, Regione e Enti pubblici territoriali (articolo 112 comma 4 D.Lgs. n. 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio") al fine di definirne gli obiettivi, i tempi e le modalità d'attuazione, oltre alle modalità di gestione.

L'Ecomuseo Urbano della Città di Torino è stato istituito con deliberazione della Giunta Comunale dell'8 giugno 2004 (mecc. 2004 04367/026). Il progetto, il cui coordinamento è stato affidato al Settore Educazione al Patrimonio Culturale, prevedeva la costituzione di un gruppo di lavoro interdivisionale, con la partecipazione di dirigenti e funzionari di vari Settori e l'avvio in fase sperimentale sul territorio delle tre Circoscrizioni cittadine (5, 6, 9) dalle quali giungevano maggiori sollecitazioni grazie alle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e culturale, che le associazioni, i centri di documentazione, i gruppi di ricerca e le scuole presenti sul piano locale stavano realizzando.

L'idea di creare un museo non propriamente tradizionale e circoscritto all'interno di uno spazio delimitato ma "diffuso" sul territorio e fondato non tanto su mere collezioni, quanto su attività, corrispondeva all'intento di soddisfare una triplice esigenza. In primo luogo, negli ultimi anni si è assistito ad una crescente crisi vocazionale dei musei come istituzioni educative al servizio della società: infatti, per realizzare la loro funzione educativa - ma più semplicemente potremmo dire per "vivere" - essi devono indirizzarsi a più pubblici ed estendersi ad altri spazi non "musealizzati", transitando verso la nozione più estesa di educazione al patrimonio culturale. In secondo luogo, in questi anni la Città di Torino, ben più di altre, ha vissuto profonde trasformazioni sociali ed urbanistiche, con l'inevitabile rischio di vedere perdute memorie collettive condivise, un passato nel quale si sono riconosciuti i torinesi di varie generazioni e che deve essere tutelato anche per creare un nuovo senso di appartenenza per i torinesi presenti e futuri. Da ultimo, la considerazione che in città non vi erano musei nei quali fosse rappresentata la storia di un passato sì recente, ma non per questo meno importante, quello del Novecento.

Creare un ecomuseo a Torino è stato uno strumento adatto alle finalità ora espresse. Una sfida, per la complessità del contesto, laddove esistono più territori e più comunità (che vanno al di là delle suddivisioni amministrative secondo il criterio circoscrizionale e spesso anche oltre i quartieri tradizionali); più "habitat" umani (donde il suffisso - eco), ben distanti dalle realtà rurali o montane cui molti ecomusei fanno riferimento. Una sfida per il tentativo di stimolare la produzione culturale (dai singoli cittadini, dalle scuole o dalle associazioni locali), per non dire la tutela attiva e partecipata del patrimonio che si sente "comune".

Ma l'Ecomuseo Urbano di Torino non può prescindere da un più vasto contesto che è quello della rete regionale degli ecomusei. Ricordando che la Regione Piemonte è stata la prima a dotarsi di una normativa in materia ecomuseale (Legge Regionale n. 31 del 14 marzo 1995, modificata con Legge Regionale n. 23 del 17 agosto 1998), giova menzionare il Protocollo d'Intesa che la Città di Torino ha firmato con la Regione stessa (approvato con deliberazione della Giunta Comunale mecc. 2004 12269/026), creando una forte collaborazione ed un'unione di sinergie ed esperienze. A tal proposito, la Città ha prontamente attivato la richiesta di riconoscimento fra il novero degli ecomusei regionali, e, con lettera n. 24171721/5 del 19 dicembre 2006, ns. prot. n. 103 dell'8 gennaio 2007, la Regione Piemonte ha comunicato l'approvazione da parte del Comitato Scientifico per gli Ecomusei, dei requisiti richiesti all'EUT per il riconoscimento regionale, con la trasmissione della documentazione al Consiglio Regionale che formalizzerà il riconoscimento stesso.

Successivamente, con deliberazione della Giunta Comunale del 29 maggio 2007 (mecc. 2007 03148/026), è stata approvata la formazione di un gruppo di lavoro interdivisionale con compiti di raccordo e supporto alla realizzazione e allo sviluppo del progetto di "Ecomuseo urbano" affidandone le funzioni di coordinamento tecnico al Settore Educazione al Patrimonio Culturale. Primo compito del gruppo di lavoro era redigere, attraverso il metodo deliberativo e la partecipazione degli abitanti, una Carta per il patrimonio culturale urbano che orientasse le attività dell'EUT e ne definisse, dopo tre anni di sperimentazione, missione, finalità e forme gestionali più idonee.

L'Ecomuseo Urbano di Torino è nato e si è sviluppato in questi anni grazie agli stimoli, le proposte e la progettualità di decine, oggi centinaia, di cittadini torinesi e si propone come strumento per una pratica partecipata di salvaguardia del patrimonio culturale (materiale e non materiale), espressione di una comunità locale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile; si fonda su una logica federativa secondo i principi della prossimità e della sussidarietà.

La promozione dei processi di tutela attiva del patrimonio culturale, attraverso il sostegno alle istanze di partecipazione delle persone e l'applicazione dei principi della democrazia deliberativa, rientrano appieno tra le sue finalità; la responsabilità civica costituisce infatti uno dei pilastri su cui si basa l'impianto del progetto. Nell'ultimo anno il gruppo di lavoro interdivisionale ha integrato le proprie attività con una serie di incontri aperti alla cittadinanza conclusi con la elaborazione finale di un testo denominato Carta per il Patrimonio Culturale Urbano, una dichiarazione programmatica, uno strumento per condividere le scelte sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio culturale cittadino individuandone - insieme - le forme e i modi.

Essa si compone di due titoli: il Titolo I "Il Patrimonio Culturale" nel quale si esprime il significato di patrimonio culturale e la necessità della sua preservazione e custodia e il Titolo II "L'Ecomuseo Urbano di Torino" quale strumento per l'organizzazione e la messa in pratica dei principi indicati nel Titolo I, una guida per orientarne le attività, un passaggio obbligato per ripensare la sua missione in un confronto aperto con la collettività".

Questa Circoscrizione condivide le motivazioni che hanno portato la Città a dotarsi di una Carta per il patrimonio culturale urbano e i suo contenuti e soprattutto riconosce che è il frutto di un lungo percorso, durato quasi un anno, che ha visto coinvolti diversi attori (collaboratori dei vari centri di interpretazione, funzionari del Comune di Torino, volontari del Servizio Civile Nazionale, cittadini, sia come singoli, sia come membri di associazioni, studenti interessati all’argomento); pertanto si riconosce che la Carta è stata "messa insieme" secondo le logiche e le pratiche della partecipazione durante incontri aperti a tutti e realizzati in collaborazione con le Circoscrizioni cittadine aderenti all’Ecomuseo Urbano.

Anche in linea con il lavoro svolto si ritiene che debba essere maggiormente esplicitato il ruolo dell’ente decentrato per riconoscere appieno il contributo delle circoscrizioni a quanto già realizzato e allo sviluppo futuro.

Tutto ciò premesso, questa Circoscrizione ritiene di esprimere sulla proposta di deliberazione sopra richiamata parere favorevole, ma evidenzia la necessità di una nuova formulazione dell’art.11 della Carta , prevedendo che le risorse economiche destinate all’EUT vengano ripartite in sede di Comitato di Coordinamento del Decentramento.

Il parere in questione è stato discusso nel corso della seduta della V^ Commissione tenutasi in data 27 Novembre 2008.

Tutto ciò premesso,

La Giunta Circoscrizionale

  • Visto l'art.54 dello Statuto;
  • Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e s.m.i., il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca i provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le modalità;
  • Visti gli artt. 49 e 107 del Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.L.gs 18 agosto 2000 e s.m.i.;

Propone al Consiglio DI Circoscrizione

per le motivazioni espresse in narrativa che qui si richiamano integralmente

  • di esprimere parere favorevole, sulla proposta di deliberazione del Consiglio Comunale con oggetto "Ecomuseo Urbano della Città di Torino – Una carta per il patrimonio culturale urbano – Approvazione", evidenziando la necessità che venga accolta la nuova formulazione dell’art.11, comma 11.3, come di seguito riportato:

"In fase di approvazione del Bilancio della Città, vengono definiti i programmi di attività e le risorse economiche messe a disposizione da tutti gli attori dell’EUT per l’anno in corso. Le risorse destinate vengono ripartite in sede di Comitato di Coordinamento del Decentramento come previsto dall’art.33 del Regolamento del Decentramento. Le Circoscrizioni predispongono un rendiconto dell’attività svolta nell’ambito della Relazione consuntiva allegata al Bilancio annuale".

e di conseguenza che venga soppresso l’art.11, comma 11.4

OMISSIS DELLA DISCUSSIONE

Risultano assenti dall’aula al momento della votazione i Consiglieri Novo e Pepe per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto sono 19.

VOTAZIONE PALESE

PRESENTI: 19

VOTANTI: 16

VOTI FAVOREVOLI: 15

VOTI CONTRARI: 1

ASTENUTI:3 (Lavecchia-Maffei-Puglisi)

Pertanto il Consiglio

DELIBERA

per le motivazioni espresse in narrativa che qui si richiamano integralmente

  • di esprimere parere favorevole, sulla proposta di deliberazione del Consiglio Comunale con oggetto "Ecomuseo Urbano della Città di Torino – Una carta per il patrimonio culturale urbano – Approvazione", evidenziando la necessità che venga accolta la nuova formulazione dell’art.11, comma 11.3, come di seguito riportato:

"In fase di approvazione del Bilancio della Città, vengono definiti i programmi di attività e le risorse economiche messe a disposizione da tutti gli attori dell’EUT per l’anno in corso. Le risorse destinate vengono ripartite in sede di Comitato di Coordinamento del Decentramento come previsto dall’art.33 del Regolamento del Decentramento. Le Circoscrizioni predispongono un rendiconto dell’attività svolta nell’ambito della Relazione consuntiva allegata al Bilancio annuale".

e di conseguenza che venga soppresso l’art.11, comma 11.4

su archivio centrale http://www.comune.torino.it/delibere/2008/2008_08308.html

Archivio

inserimento 23.01.2009- a cura di Redazione web Circoscrizione 4 - Ufficio Comunicazione&Immagine
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