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Atto 125 n. mecc. 0406082/87

Atto n. 125 n. mecc. 2004 06082/87

Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del

15 luglio 2004

Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio, DEL BIANCO Marianna, DELLE FAVE Maria Grazia, DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM Maura, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI Giorgio, FRA Laura Maria, LAVOLTA Enzo, MOLINARO Aldo, PUGLISI Ettore, RABELLINO Renzo, VALLE Mauro, VIGNALE Gian Luca, ZACCURI Rocco.

In totale n. 18 Consiglieri

Risultano assenti per giustificati motivi i Consiglieri: : BARBARO Grazia, BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, DEMARIE Stefania, GAI Giorgio, POLLINI Alfredo, QUAGLIA Laura.

Con l'assistenza del Segretario Dott.ssa Anna Maria GROSSO

Ha adottato in

SEDUTA PUBBLICA

il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:

C. 4 PARERE- (artt.43 e 44 del Regolamento sul Decentramento) avente ad oggetto "Tutela del verde e delle alberate".

Il Presidente Guido ALUNNO, di concerto con il Coordinatore della VI Commissione Ferdinando CARTELLA, riferisce:

Con nota del 14 giugno 2004, n.prot.2927, il Consiglio Comunale ha richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere di competenza ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del verde e delle alberate". La proposta è stata illustrata e discussa nella VI commissione del 30 giugno 2004.

L’Amministrazione Comunale di Torino ha affrontato negli ultimi dieci anni un periodo di intense trasformazioni urbanistiche, avviatesi dopo l’adozione del nuovo P.R.G.C. (12 dicembre 1993) e la sua definitiva approvazione da parte della Regione Piemonte (maggio 1995). Queste trasformazioni hanno riguardato sia vaste aree di proprietà pubblica, sia vaste aree di proprietà privata, nelle Zone Urbane di Trasformazione, con il passaggio dalla destinazione industriale alla destinazione residenziale e a servizi; contestualmente si sono avviati grandi interventi infrastrutturali (nuove linee di trasporto pubblico, nuovi assi viari, sottopassi e realizzazione del Passante Ferroviario, linea 1 della Metropolitana), che stanno modificando profondamente 1’assetto di Torino.

Secondo le associazioni ambientaliste ed i cittadini proponenti la città si è trovata per gran parte impreparata di fronte a queste trasformazioni, con alcune norme di tutela contenute all’interno delle N.U.E.A. (Norme Urbanistiche Edilizie di Attuazione del P.R.G.C.) richiamate nell’art.27 ("Norme di tutela ambientale") purtroppo rivelatesi insufficienti. Il riferimento alle leggi regionali e nazionali (in particolare n. 1089 e 1497 del 1939, nonché la 431 del 1985, "Legge Galasso", ora riformulate con altre nel testo unico della 490) e alle procedure in materia di V.I.A. e di V.C.A., non è stato sufficiente a salvaguardare in particolare il grande patrimonio costituito dalle alberate cittadine, storiche e non, e più in generale il patrimonio diffuso costituito dalle aree verdi, dai parchi e dai giardini storici, dal "verde di quartiere", pesantemente intaccato dalle grandi trasformazioni – con conseguenti gravi danni per l’ecosistema urbano.

Dalla metà degli anni novanta in poi le Amministrazioni che si sono susseguite, secondo i proponenti, hanno dovuto fare i conti anche con una crescente sensibilità da parte dei cittadini che, singolarmente organizzati in comitati spontanei, con o senza la collaborazione delle associazioni ambientaliste, si sono opposti al taglio di alberi e alla distruzione di giardini di quartiere per far posto a parcheggi pertinenziali o pubblici, e ad infrastrutture comunque connesse alla viabilità.

Nella proposta si legge che l’Amministrazione Comunale si è corredata, con delibera del Consiglio Comunale del 25 novembre 1993, di un "Regolamento dei lavori di ripristino conseguenti a manomissioni di aree verdi e alberate" di notevole importanza, ma rivolto soprattutto a comminare sanzioni pecuniarie e amministrative nei confronti dei responsabili di interventi sul suolo pubblico della Città che vengono ad intaccare il patrimonio di verde pubblico esistente, con valutazioni di risarcimento che investono gli aspetti economici ma non certo il danno ambientale.

Nella proposta si evidenzia come, per quanto riguarda invece le aree verdi e le alberate di proprietà privata, se si escludono le fasce fluviali ed il territorio collinare (tutelati da norme di rango sovraordinato regionali e nazionali relative alle aree protette e alle aree ritenute di alto valore storico-ambientale), sussistono attualmente pochissime norme di tutela in capo all’Amministrazione Comunale nei regolamenti edilizi vigenti e nelle norme del P.R.G.C..

Nel documento proposto si ricorda che l’argomento è stato oggetto di ripetute discussioni all’interno del Consiglio Comunale nella precedente Amministrazione, con proposte di mozioni e O.d.G. mai pervenuti all’approvazione per la ristrettezza dei tempi, nel corso del 2000 e dei primi mesi del 2001. Anche alcune proposte di integrazione alle N.U.E.A. del P.R.G.C., pervenute da associazioni ambientaliste nel corso delle discussioni sulla variante n. 37 ("Variante normativa") non sono state accolte, adducendo la motivazione di non essere "strettamente connesse" con l’articolato in oggetto.

L’iniziativa popolare infine propone che il Consiglio Comunale avvii con gli "indirizzi" sottoriportati, un percorso che conduca l’Amministrazione Comunale a dotarsi di norme più efficaci per la tutela del notevole patrimonio, sia pubblico che privato, di aree verdi e di alberate, per una sua più efficace salvaguardia e valorizzazione non solo in termini decorativi e ornamentali, ma soprattutto per la grande importanza che esso riveste in termini ambientali con le sue ricadute positive sul microclima urbano.

I proponenti inoltre ricordano ciò che è ampiamente riconosciuto e confermato da numerose ricerche sanitarie e biologiche, cioè che la presenza di quantità di alberi di alto fusto e di verde orizzontale in piena terra migliora sostanzialmente il microclima, la qualità dell’aria e il ciclo delle acque. Con l’impianto di centinaia di alberi e di ampie zone ricoperte da prato si ha un aumento delle zone d’ombra e dell’umidità con conseguente abbassamento della temperatura, in tutta l’area interessata, con effetti significativi anche per un risparmio energetico determinato da un minor uso, nei mesi caldi, degli impianti di condizionamento, La barriera verde rende più salubre l’aria con un assorbimento diretto di sostanze inquinanti quali ozono, ossidi di azoto e di zolfo, l’intercettazione di particolato atmosferico (polvere, cenere, fumo), il rilascio di ossigeno grazie alla fotosintesi, 1’evapotraspirazione e le ombreggiature che, abbassando la temperatura dell’aria, fanno calare i livelli di ozono.

In relazione a quanto suddetto al Consiglio Comunale la petizione popolare in oggetto propone di deliberare quanto segue:

  1. corredare 1’Amministrazione Comunale di un efficace Regolamento per la tutela del verde, sia pubblico che privato, che assuma come base di lavoro ai fini di una sua elaborazione il riferimento ai Regolamenti già adottati da altre città (ad esempio i Regolamenti attualmente in vigore per i Comuni di Bologna, approvato nel gennaio 1998, e di Firenze, approvato nel 1991), integrati con lo studio di diverse regolamentazioni di altre città italiane, dando mandato alla Divisione Ambiente e Verde Pubblico di presentare al Consiglio Comunale una proposta operativa in materia da approvarsi entro mesi 6 (sei) dall’adozione della presente deliberazione;
  2. di dare mandato alla Divisione Edilizia e Urbanistica di presentare al Consiglio Comunale una proposta di integrazione al Regolamento Edilizio attualmente in fase di presentazione al Consiglio Comunale da parte degli Uffici, che traduca in forma normativa con specifici articoli di riferimento tale proposta di Regolamento per la Tutela del Verde. L’integrazione al Regolamento Edilizio dovrà essere sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale contestualmente all’adozione di detto Regolamento di tutela e va elaborata unitamente ad esso;
  3. di dare mandato alla Divisione Ambiente e Verde Pubblico di effettuare contestualmente una revisione del "Regolamento dei lavori di ripristino" del 1993 alla luce dell’esperienza di questi 10 anni trascorsi, integrandolo per una parte in cui venga specificato e valutato anche il danno ambientale in caso di grave manomissione, e non solo il valore economico ed ornamentale. In particolare si propone di approvare la seguente modifica al Regolamento come prescrizione necessaria per la salvaguardia dell’apparato radicale (capo II, secondo paragrafo): "La luce netta di qualsiasi scavo da filo tronco non può essere inferiore a metri 5 (anziché 3) per le piante di prima e seconda grandezza, e metri 3 (anziché metri 1,5) per gli alberi di terza grandezza...";
  4. di modificare gli artt.23, 25 e 27 delle N.U.E.A. del P.R.G.C. con le integrazioni indicate per le parti risultate chiaramente insufficienti e/o inefficienti relativamente ai seguenti commi:

  • Art.23 (Aree per la viabilità) comma 1, riga 17–integrare con: "Ogni intervento deve consentire il reimpianto di alberate di alto fusto, coerenti con 1’impianto storico originario, e garantirne la continuità";
  • Art.23 comma 13–aggiungere: "La realizzazione di parcheggi pertinenziali sottostanti aree di verde pubblico indicate dal piano con tale destinazione non è consentita; concessioni di suolo pubblico per parcheggi pertinenziali, anche fuori dalle aree verdi, dovranno evitare comunque qualsiasi interferenza con le alberate cittadine";
  • Art.25 (Ambiti di riqualificazione dello spazio pubblico) comma 5 punto 3–integrare con: "I parcheggi pubblici realizzati in superficie devono garantire 1’inserimento di alberi di alto fusto che ne permettano 1’ombreggiamento, e devono essere realizzati con pavimentazioni permeabili preferibilmente atte a consentirne 1’inerbimento";
  • Art.27 (Norme di tutela ambientale) lettera b–comma 10–aggiungere:

  • comma 10 bis: "La conservazione e la realizzazione del verde privato, sia interno alle aree di proprietà che fronteggiante gli spazi pubblici, sono da riconoscere come fattori di miglioramento ed arricchimento qualitativo e quantitativo del patrimonio ambientale della città";
  • culturale presenti sul territorio cittadino individuate dalla legislazione regionale e nazionale e tutte le alberature con diametro superiore a cm. 20 (a 1 metro dal colletto) con esclusione delle specie vegetali non longeve e\o infestanti";
  • comma 10 quater: "Per le alberate si definisce un’area di pertinenza, relativamente al loro apparato aereo e radicale, in terra, nuda o inerbita. Le aree di pertinenza delle alberature possono tollerare pavimentazioni superficiali esclusivamente di tipo permeabile, per una superficie complessiva non inferiore al 50%. Le aree di pertinenza possono essere computate sulla base delle specifiche destinazioni di PRG come superfici ai fini edificatori secondo i parametri vigenti, ma sono da considerarsi non direttamente edificabili. Gli edifici o porzioni degli stessi che ricadano in tutto o in parte nelle aree di pertinenza se demoliti possono essere ricostruiti (se consentito dalle Norme di Attuazione del P.R.G.C.) senza eccedere le dimensioni preesistenti sia fuori- che entro-terra";
  • comma 10 quinquies: "L’abbattimento di alberature in presenza di opere edili private e consentito esclusivamente quando non sia possibile nessuna altra razionale soluzione alternativa di progetto, anche derogando dalle misure di rispetto, con un minimo di distanza pari a metri 5 a salvaguardia dell’apparato radicale. L’albero abbattuto deve essere sostituito con altri alberi in modo che la somma di sezioni di tronco sia equivalente alla sezione del tronco abbattuto";
  • comma 11–integrazione: "in tutti i progetti presentati le alberature ad alto fusto esistenti e sotto tutela devono essere rigorosamente rilevate, indicate nelle planimetrie e documentate fotograficamente. I progetti edilizi, anche per le parti in sottosuolo, devono essere studiati in modo da rispettare tali alberature, nonché tutte le specie pregiate esistenti, avendo cura di non offendere gli apparati radicali. 11 rilievo delle alberature esistenti ed eventuali proposte di abbattimento vanno condotti nel rispetto dell’art.56 della L.U.R. comma 8, per cui "il taglio dei boschi, 1’abbattimento e 1’indebolimento di alberi di particolare rilievo naturalistico (interventi soggetti ad autorizzazione) sono regolati dalla Legge Regionale 4 settembre 1979 e s.m.i. (Norme per la tutela del patrimonio forestale)". Detto rilievo dovrà anche evidenziare la presenza di eventuali alberi monumentali, ai sensi della L.R. 50\95 (tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico storico del Piemonte). Ogni pianta di cui venga consentito 1’abbattimento deve essere sostituito da altre in numero variabile da tre a cinque secondo la specie, posta a dimora su un’area di prossimità all’interno del lotto";
  • comma 12 bis–aggiungere: "le nuove alberature devono essere studiate in modo da creare preferibilmente spazi unitari e articolati per specie omologhe, in rapporto con l’edificato e con le relative visuali prospettiche in armonia con il paesaggio circostante";
  • comma 12 ter–aggiungere: "gli spazi a parcheggio, pubblico o privato, devono essere permeabili e dotati di alberature che consentano una miglior copertura dell’area."

  1. di dare conseguentemente mandato alla Divisione Edilizia e Urbanistica di stabilire il nuovo testo coordinato delle N.U.E.A. da sottoporre alla procedura di adozione ed approvazione ai sensi delle vigenti leggi urbanistiche, e di inserirle come parte integrante nel nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Torino in corso di adozione. Nelle more dell’iter procedurale gli uffici e le Direzioni competenti dell’Urbanistica, della Mobilità, dell’Ambiente e Verde Pubblico si atterrano al principio della "cautela" nell’approvazione di nuovi interventi, recependo i principi ispiratori della presente delibera di indirizzo sulla Tutela del Verde e delle Alberate.

Relativamente a quanto sopra detto, la Giunta della IV Circoscrizione sottolinea che la città di Torino ha una trama urbanistica e una morfologia del territorio su cui sorge che favoriscono uno sviluppo di superficie verde che ha pochi uguali in Europa. Tuttavia la distribuzione del verde non è omogenea e in questi ultimi anni le Amministrazioni sono chiamate a porvi rimedio sfruttando, da un lato, le opportunità di rinnovo urbano che sono offerte alla città dai vuoti industriali e, dall’altro, tutelando l’esistente. Ora, in questo quadro di cambiamento e sviluppo per cui le stesse Amministrazioni hanno saputo creare tutte le condizioni di fattibilità tecnico-finanziaria e urbanistica, la città deve aggiornare la propria strumentazione normativa per consolidare ciò che di buono è gia stato acquisito e mettersi al riparo dai rischi che si corrono ove non si sia in grado di finalizzare alla salvaguardia dell’interesse pubblico le molte opportunità di "valorizzazione" in atto nella città.

In merito a quanto sopra descritto, visti i pareri di competenza del Settore Strumentazione Urbanistica e del Settore Gestione Verde della Città la Circoscrizione IV, tenuto conto della necessità di ampliare il patrimonio arboreo e di aree verdi del proprio territorio e dell’importanza di una tutela delle stesse, chiede un aggiornamento del censimento delle aree verdi della Città e ritiene opportuno condividere le proposte di indirizzo presentate al Consiglio Comunale che:

  • vincolino alla tutela tutte le alberature oltre determinate dimensioni;
  • limitino gli abbattimenti con le condizioni di sostituzione;
  • prescrivano norme circa le opere edili private;
  • diano criteri dimensionali circa la progettazione delle aree verdi.

Le specifiche proposte di integrazione o modifica delle norme saranno meglio valutate nel testo che sarà redatto dai competenti uffici. Al fine di avere norme che non "ingessino" il ruolo degli stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel regolamento un dispositivo generale che preveda la possibilità di deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti divieti ed obblighi da motivare specificatamente.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE

Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. mecc. 1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca i provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le modalità

PROPONE AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE

di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del verde e delle alberate". Al fine di avere norme che non "ingessino" il ruolo degli stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel regolamento un dispositivo generale che preveda la possibilità di deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti divieti ed obblighi da motivare specificatamente.

VOTAZIONE PALESE

PRESENTI: 18

VOTANTI: 18

VOTI FAVOREVOLI: 18

VOTI CONTRARI: //

ASTENUTI: //

Pertanto il Consiglio

DELIBERA

di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Tutela del verde e delle alberate". Al fine di avere norme che non "ingessino" il ruolo degli stessi organi di indirizzo, si invitano gli uffici preposti a inserire nel regolamento un dispositivo generale che preveda la possibilità di deroga, per particolari esigenze d’interesse generale, ai previsti divieti ed obblighi da motivare specificatamente.


(su archivio centrale http://www.comune.torino.it/delibere/2004/2004_06082.html)
Archivio

inserimento 7.08.2004
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