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Ultimo aggiornamento: 02/10/2013

La Pentecoste (Via Filadelfia 237/11)

La Pentecoste nasce all'interno di via Filadelfia: nel 1972 il sottochiesa, nel 1976 la chiesa secondo il progetto del prof. Mario Bianco; l'esecuzione è ad opera del Geom. Bruno Villata e del Geom. Bertolotti. Fu consacrata nell'ottobre del 1977.
Solo nel 1993 la struttura si doterà di locali ad uso abitazione grazie ad aiuti e prestiti da parrocchiani. L'edificio si presenta come un enorme "garage" con una struttura a rettangoli concentrici, una piccola croce sulla destra e aperture verticali, rettangolari a sinistra per alleggerire la facciata.
 La luce penetra dal lato sud dell'edificio col tramontare del sole e da due stretti lucernari nel soffitto.
L'ingresso principale è a sud, su V. Nuoro, accoglie il fedele un ampio giardino ricco di vegetazione, tra cui numerosi ulivi e rose. Sulla facciata movimentata dai diversi parallelepipedi concentrici, campeggia una grande croce fatta da quadrati metallici.
Entrando, frontalmente abbiamo un secondo ingresso e il confessionale; la zona presbiteriale è sulla parete a est: essa, sopraelevata dalla pavimentazione da due gradini in legno, comprende il pulpito, la mensa, la cattedra e il tabernacolo; tutto arredamento in legno, a parte il fonte battesimale, di moderna fattura.
La parete che fa da sfondo è attraversata da un fascio di luce divino che s'irradia dall'angolo in alto a sinistra e colpisce prima il crocifisso e poi un serpeggiare di linee rosse, fiamme del fuoco divino, che si trasformano in sagome umane. A sinistra del presbiterio è appeso un quadro raffigurante la Vergine con in braccio il Bambino.
Sulla parete a sud dell'edificio sono appese le stazioni della Via Crucis in ceramica dipinta.
Negli anni novanta è stata eretta sulla sinistra della facciata una cappella, a cui si può accedere sia dall'interno della chiesa, che dal sagrato.
Essa è pervasa da un penetrante profumo di legno: infatti l'altare, il tabernacolo, il crocifisso e la statua della Vergine sono tutti intagliati nel legno dall'ingegnere e scultore Capetti, su disegno di Sergio Bozzo.
L'intero spazio è fortemente illuminato da strette finestre sulle pareti longitudinali.