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Ultimo aggiornamento: 24/10/2012

Massimo Bartolini

Massimo Bartolini è nato nel 1962 a Cecina (Livorno), dove tuttora vive. Il suo lavoro, che spazia dall'installazione ambientale alla performance, è stato presentato in numerose mostre personali allestite in musei e istituzioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Bartolini è un artista che definisce e re-interpreta gli spazi, dà loro unanuova forma e nuovi significati, creando ambienti inusuali, intrisi di una intensa e suggestiva atmosfera; vengono annullate le coordinate
spazio-temporali e si percepisce il tocco leggero e ironico dell'artista. I suoi lavori coinvolgono lo spettatore che, chiamato a partecipare in maniera attiva, sperimenta un rigenerato punto di vista e sperimenta un senso indefinito di straniamento e di alterità. Nei luoghi creati da Bartolini si è allontanati dall'ovvietà, poiché sono anche caratterizzati da forme, arredi non convenzionali, dalle molteplici funzioni.

Laboratorio di Storia e Storie - Cappella Anselmetti V. Gaidano 75

Laboratorio di Storia e Storie - Cappella Anselmetti V. Gaidano 75

La Chiesetta di via Gaidano è una cappella padronale che faceva parte del più vasto complesso settecentesco Villa Cascina Anselmetti; fu costruita, probabilmente sul progetto dell'architetto Antonio Vittone tra il 1785 e il 1791 circa, su commissione del banchiere Vincenzo Anselmetti ed è un esempio di Barocco piemontese, dalla facciata semplice, ma di armoniosa eleganza. L'ingresso principale dell'edificio è rivolto su via Gaidano, per offrire un servizio religioso anche ai viandanti e agli altri abitanti del contado. Funzionò come luogo di culto fino agli anni Sessanta. Nel 1975 il lotto sul quale era ubicato l'intero complesso fu dichiarato di pubblica utilità e fu demolito dal Comune di Torino per costruire nuove scuole, ad eccezione della Cappella. Per anni rimasta chiusa per degrado architettonico, la cappella è stata riaperta al pubblico nel 2007, dopo un restauro durato 5 anni circa, che l'ha trasformata in un luogo di condivisione, un laboratorio didattico multifunzione: Laboratorio di Storia e storie, voluto da un gruppo d'insegnanti delle scuole Mazzarello e Alvaro-Modigliani a seguito di un lavoro sullamemoria del quartiere.
Il lavoro dell'artista Massimo Bartolini ha interessato i tre ambienti
della struttura: un percorso di graduale passaggio dalla riflessione all'elaborazione.
Segno distintivo del progetto è una libreria appoggiata sulle pareti
longitudinali, costituita da una serie di scaffali, che nella cappella sono
destinati a restare vuoti, mentre nella sacrestia e nella stanza soprastante tali librerie, in ideale continuazione verticale, hanno la funzione pratica di custodire materiali didattici.
Il pavimento della ex sacrestia si trasforma in archivio, formato da un
sistema di moduli/contenitori quadrati in legno, illuminati dall'interno;
i ripiani più bassi delle librerie, una volta estratti, diventano banchi e
panchette e le lavagne verdi sono anche armadi.
Per accedere al piano superiore del laboratorio si deve uscire nel cortile del complesso scolastico, dove Bartolini ha disegnato un tavolo circolare che abbraccia un cedro del Libano.
Tutto l'arredo del laboratorio è polifunzionale: il grande tavolo si
trasforma in una gradinata, utilizzabile come mensole/ripiani a diverse altezze o per sedersi; le lavagne verdi sono ante scorrevoli che scoprono in tre settori, uno schermo e tavoli ribaltabili, che possono fungere da palco per delle rappresentazioni. La luce proviene, oltre che da delle piccole finestre anche da un particolare lucernario circolare incassato nel soffitto spiovente.