Seguici su Facebook | Mappa del sito |

Ultimo aggiornamento: 19/09/2012

Massimo Ghiotti

Massimo Ghiotti è nato il 19 maggio 1938 a Torino, città dove vive e lavora. Cessati gli studi di Economia e Commercio, realizza il suo antico desiderio di compiere gli studi artistici all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Su sollecitazione di Sandro Cerchi inizia ad esporre le sue prime sculture nel 1972 alla Galleria La Minima di Torino. Dopo un primo periodo di adesione al figurativo e alla ritrattistica, il suo forte senso plastico lo porta ad un'interpretazione espressionistica del modellato.
Nel 1977 espone per la prima volta all'estero. Realizza per committenze pubbliche e private opere in acciaio inossidabile tagliato, saldato, inciso al plasma. A partire dagli anni 2000 è invitato ad un ciclo di mostre
personali nei principali musei delle capitali dell'est europeo. Dopo undici anni dalla sua ultima mostra torinese, da ottobre 2007 ad aprile 2008 tiene una personale di opere monumentali nel Cortile d'Onore del
Rettorato dell'Università degli Studi di Torino.

Giardino Monfalcone Via Monfalcone angolo via Rovereto
Giardino Monfalcone Via Monfalcone angolo via Rovereto

Giardino Monfalcone Via Monfalcone angolo via Rovereto

Ad un primo sguardo, si notano le realizzazioni "architettate" per questo spazio per i colori squillanti e la disposizione "casuale" sulla superficie rettangolare della piazza stessa, ma dietro questo complesso c'è un lungo lavoro di riflessione da cui queste opere si sono liberate.
Lo spazio a disposizione è stato interpretato con grande equilibrio sul versante del rapporto pieni-vuoti, parti in primo piano e parti arretrate.
Ne è scaturito un complesso di sculture organico alla piazza e non imposte alla piazza. L'artista ha inteso dare precisa animazione formale e simbolica allo spazio. Su uno degli spigoli in vista, si presenta come un'architettura astratta, un'ipotesi di bandiera geometrica dai colori giallo blu, identificativi della città di Torino, chiamata "VESSILLO".
Sul fronte opposto, un' altra architettura astratta, intitolata "LIAISON", è appartata come luogo simbolico di aggregazione per una piccola comunità.
E accortamente non al centro fisico-spaziale della piazza, ecco apparire "SVELATA", una fontana contemporanea atta a dare il tono complessivo all'intera area. Il linguaggio astratto/geometrico di Ghiotti, memore delle esperienze dell'Astrattismo internazionale del XX secolo viene interpretato in queste sculture monumentali secondo un consapevole innesto di rigore e libertà: l'uso degli angoli retti non esclude snodi più intriganti, una curva può innestarsi su forme quadrate, le combinazioni di colori primari possono lasciare lo spazio ad una forma tutta rossa, intelligentemente posta a confronto, per contrasto, con il dinamismo calcolato e discreto dell'acqua che la percorre e la anima. Introdotta dalle quinte delle altre due opere, è certo la fontana rossa il fulcro scenico della piazza.