Urban Barriera

URBAN BARRIERA DI MILANO Urban Barriera è un programma di sviluppo
urbano finalizzato a innescare un processo di
miglioramento complessivo dell’area di Barriera di
Milano, quartiere storico della zona Nord della
città di Torino:

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Pubblicato il 9 Agosto, 2012

La mia vita è la Barriera

di Carla Gravina
 
La mia casa è la Barriera: corsi e ricorsi della mia vita, nel breve spazio di una cartella o poco più
Eh, sì! Sono proprio nata in Barriera, precisamente in corso Palermo, anno 1958 … casa di ringhiera dove una volta era affisso un cartello che vietava giochi e schiamazzi (mentre oggi –
magari – è evoluta con i progetti di cohousing).
“Mamma mia ! E’ un corso troppo rumoroso … ci passa il tram … come fate a dormire ???”.
Dormivo benissimo, abitudine, non era neppure un rumore, era un suono familiare, faceva buona compagnia … verso le 23 nel corso transitava uno degli ultimi proveniente da Mirafiori … la FIAT …il miraggio economico di tanti immigrati del Sud di quel periodo … papà era uno di questi, gran lavoratore (e mamma non è mai stata da meno !), arrivava a quell’ora, alla fine del secondo turno, insieme ad altri colleghi … se riuscivo a tenere gli occhi aperti, lo aspettavo ancora sveglia, altrimenti lo rivedevo per poco tempo, tornata da scuola, il giorno successivo.
“Carla, domani è il tuo primo giorno di scuola … non sei contenta ?”
Scuola elementare A.Gabelli, in via Monterosa, a due passi da piazza Foroni, mercato dove conoscevi ogni singola bancarella, prodotto e venditore ambulante … la mia maestra era unica, in tutti i sensi, soprattutto ripensando a quel periodo … era single, laureata in lettere, guidava una Mini Minor bluette, e faceva trottare in piena regola una classe di 33 ragazzine (ho ancora il bellissimo portaghiaccio che mi regalò quando mi sono sposata), alle quali insegnò – fra le tante cose - a dipingere la ceramica e l’amore per la musica classica (“Il lago dei cigni” di Čajkovskij, “Le quattro stagioni” di Vivaldi), che ascoltavamo incisa sui nastri del mitico registratore Geloso (quello con i pulsantoni colorati a lato) mentre disegnavamo in classe.
“Mamma mia, come vola il tempo, ora si va alla scuola media … zia Nives dice che qui, vicino a casa nostra, ce n’è una dove i suoi figli si son trovati bene … e poi, continua a studiare, figlia mia … io e papà ti manteniamo volentieri !!! … io avrei voluto continuare, mi sarebbe piaciuto diventare un’insegnante, ma non ho proprio potuto … altri tempi, mia cara …”.
Scuola media B.Croce, in corso Novara, e poi liceo scientifico A.Einstein, in via Pacini … professori eccezionali, compagni indimenticabili (alcuni dei quali divenuti poi protagonisti famosi della vita politica cittadina), ricerche sul territorio stilate con la mia prima macchina da scrivere, la Olivetti Studio 45 … e poi, le corse veloci verso casa, al termine delle lezioni, per ascoltare alla radio “Alto Gradimento” !!!
Beh!, mi è sempre piaciuto andare a scuola, ma non si vive di solo studio … c’è tempo per lo sport (la piscina … anche se “A Torino c’è il mare” come scrive Laura Sciolla !) e c’è tempo per la parrocchia … Nostra Signora della Pace, in corso G.Cesare … oratorio vivace, con Padre Quinto ed i suoi collaboratori pieni di idee per coinvolgere i ragazzi e i genitori in attività sempre nuove … tanti amici, i recitals, le canzoni di Battisti e di De Andrè, le partite a calciobalilla e a ping-pong, quelle della squadra di calcio, … e poi un famoso e ricco banco di beneficenza, durante il quale ho incontrato proprio lui, l’amore della mia vita, mio marito … era il 1975 …
Ed anche se non abitiamo attualmente in Barriera (ma poco lontano), la nostra vita e quella delle nostre figlie continua ad essere legata ad essa tramite un filo invisibile ma robusto … per entrambe, scuola elementare C.Levi, in via Monterosa: anche qui loro hanno conosciuto maestre in gamba, con un amore sfrenato per gli allievi e per la loro professione, quasi una missione … e
poi, la riprogettazione di un’area in corso Novara, eseguita dalla figlia maggiore nell’ambito di un laboratorio nella facoltà di Architettura … il vecchio ed il nuovo si intrecciano oggi attraverso le
linee tirate non più con righe e squadrette su un tecnigrafo, ma con Autocad su un PC. Poi il lavoro quotidiano, che vede mio marito e me presenti negli uffici di una delle aziende che ha segnato la storia delle telecomunicazioni in tutta Italia, ed anche all’estero, la Urmet di via Bologna: molti di voi ricorderanno sicuramente il mitico telefono a gettoni, collocato nei luoghi pubblici o nelle cabine telefoniche lungo le strade di numerose città italiane, ed ancora il telefono “La mia casa è la Barriera” di Carla Gravina Soro 2/2 in bachelite nera o beige, con il disco numerato in cui infilare il dito indice per comporre il numero di casa dell’amico, e poi ancora il citofono di casa e le tessere telefoniche … altro che cellulare !!!
Ed infine, l’impegno sociale come Volontari del Soccorso in Croce Rossa, nella sede storica di via Bologna …
Ecco, una vita in Barriera, attraverso alcune strade, isolati, costruzioni che hanno un cuore grande, un’anima, dentro, dove persone comuni, ogni giorno, continuano ad elaborare idee e sogni per sé, per i propri figli, per gli altri … e ce la mettono tutta, nonostante tutto, sempre, per un mondo migliore … e la storia continua …
 
 
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