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Comunicato stampa

PIÙ INVESTIMENTI IN MEDICINA GENERALE E NELLE CASE DI COMUNITÀ. LO CHIEDONO DUE MOZIONI APPROVATE DALLA SALA ROSSA

Serve incrementare la medicina generale e assumere nuovo personale, in particolare per la creazione delle Case di comunità previste dal Pnrr.
Lo chiedono due mozioni approvate dal Consiglio Comunale di Torino nella seduta del 3 luglio 2023.

La prima mozione (primi firmatari: Vincenzo Camarda - PD, Pietro Tuttolomondo - PD, Ivana Garione - Moderati), approvata con 25 voti favorevoli e 2 astenuti, impegna Sindaco e Giunta Comunale a interloquire con l’Assessorato regionale competente per riportare nella media dello standard nazionale il numero di medici di Medicina Generale e aumentare i posti fruibili nel corso di formazione professionale in Medicina Generale. Si chiede anche di esplicitare il ruolo e le eventuali ulteriori assunzioni all’interno delle Case di Comunità e di avviare percorsi di incentivo alla professione di Medico di Medicina Generale, anche attraverso l’inserimento in equipe associative del personale infermieristico e amministrativo. Infine, la mozione propone di strutturare percorsi e strumenti di maggiore efficacia tra i medici di Medicina Generale e i presidi ospedalieri, in modo da poter garantire una corretta continuità assistenziale.

La seconda mozione (prima firmataria: Alice Ravinale - Sinistra Ecologista), approvata con 25 voti favorevoli e 2 astenuti, invita Sindaco e Giunta Comunale ad aprire un confronto finalizzato a siglare un Protocollo d’intesa con la Regione Piemonte per la realizzazione e la gestione delle Case di Comunità previste per la Città di Torino, che indichi strumenti, risorse e modelli organizzativi capaci di realizzare un vero processo di integrazione socio-sanitaria, partendo dalla considerazione che le risorse del Pnnr sono una grande occasione per riorganizzare e rilanciare la medicina territoriale. Il documento chiede inoltre di avviare un percorso di progettazione partecipata che coinvolga la popolazione nelle sue varie articolazioni politiche e sociali (con particolare attenzione ai bisogni specifici dei diversi territori), con l’impegno diretto dell’Asl Città di Torino, dei quattro Distretti socio-sanitari, delle Circoscrizioni e dei Servizi Socio-Assistenziali del Comune di Torino.

I due atti – ha affermato Vincenzo Camarda (PD) – si muovono all’interno della rivoluzione sanitaria che verrà attuata con il Pnrr, con una rinnovata attenzione al territorio e una medicina sempre più decentrata. Le esigenze di salute della cittadinanza – ha spiegato – non devono essere soddisfatte solo attraverso la cura, ma anche con la prevenzione, con un sistema sanitario pro-attivo, che non gestisca soltanto le emergenze e focalizzi gli investimenti sulla sanità territoriale, rafforzando anche la medicina generale. In Piemonte, infatti, secondo i dati Fimmg, mancherebbero almeno 300 medici di medicina generale.

Il documento proposto da Camarda, così come emendato da Ivana Garione (Moderati), sollecita anche la Regione Piemonte a pubblicare il bando di concorso per l’ammissione al Corso Triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale per il Triennio 2023/2026, ancora non pubblicato.

Tanti cittadini e cittadine rischiano di rimanere senza medico di base e senza pediatra – ha denunciato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) che, con la mozione da lei presentata, ha proposto maggiori investimenti sul personale per realizzare e gestire le case di comunità, anche avviando percorsi di progettazione partecipata, e ha chiesto di incrementare i posti nei Pronto Soccorso. Ha inoltre auspicato che vengano mantenute le funzioni socio-sanitarie dell’ospedale Maria Adelaide.

Le Case di comunità sono fondamentali per la riorganizzazione del territorio – ha dichiarato Ivana Garione (Moderati) – così come occorre rafforzare la medicina generale per ridurre gli accessi ai Pronto Soccorso e alle visite specialistiche, garantendo una piena presa in carico dei malati, in particolare di quelli cronici.

Oltre alle Case di comunità, sono previsti anche gli Ospedali di comunità: per gestirli al meglio serve integrare efficacemente la parte sanitaria con quella sociale e investire negli infermieri di famiglia, come chiedono le due mozioni – ha detto Pietro Tuttolomondo (PD).

Occorre valorizzare la telemedicina e l’università, che ha un ruolo fondamentale per formare il personale medico e infermieristico, ma anche amministrativo – ha sostenuto Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima).

Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha sottolineato l’importanza dei due atti, esprimendo preoccupazione per l’attuale situazione della medicina generale, con risorse insufficienti per coprire il fabbisogno di personale.

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) la situazione della medicina generale è difficile da parecchio tempo e intanto la sanità privata a Torino sta “andando alla grande” e Humanitas si sta allargando. “Sono quasi più i centri medici dei minimarket” - ha denunciato. Oggi si sta navigando a vista – ha concluso, annunciando l’astensione su entrambi i documenti.

I due atti – ha dichiarato l’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli – fotografano l’attuale situazione critica di Torino, con quartieri privi di medici di base e di pediatri, in particolare nelle zone periferiche. Per questo – ha detto – serve intervenire per scongiurare rischi più seri, governando la gestione delle Case di comunità, per evitare che la sanità pubblica arretri ulteriormente, e investendo negli infermieri di comunità e negli infermieri di famiglia.

(M.Q.) - Ufficio Stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 3 Luglio 2024

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