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Comunicato stampa

APPROVATO IL PIANO DI RIEQUILIBRIO DEI CONTI

Il Consiglio comunale ha approvato con 23 voti favorevoli la delibera presentata dalla Sindaca, Chiara Appendino, e dall’assessore al bilancio, Sergio Rolando, relativa al Piano di interventi per il riequilibrio strutturale dei conti del Comune.
In premessa la delibera specifica che si tratta del “punto di arrivo di un lungo percorso di rilievi presentati dalla Corte dei Conti e di deduzioni in risposta elaborati dalla Civica Amministrazione nel corso almeno dell'ultimo quinquennio”.
Così prosegue la delibera: ”L'attuale Amministrazione, ritiene necessario ed inderogabile l'avvio di un piano quadriennale, il quale dovrà riguardare il contenimento della spesa corrente, il corretto perseguimento dell'equilibrio di parte corrente, l'andamento della riscossione e gestione della cassa, il contenimento dell'anticipazione di tesoreria, la riduzione del disavanzo e dell'indebitamento, il rinnovo del calcolo del limite di indebitamento e la regolarizzazione delle pendenze con le società partecipate. Tutto ciò dovrà essere compiuto ricercando fortemente l'obiettivo della massima efficienza ed efficacia nell'erogazione dei servizi ai cittadini affinché, in particolare le fasce più deboli della popolazione e le zone urbane più periferiche, ne abbiano il minor effetto negativo possibile”.
Il piano è articolato nelle seguenti aree di intervento:
1. Riduzione delle spese correnti;
2. Aumento della riscossione delle entrate in conto competenza e in conto residui;
3. Riduzione dell'utilizzo dell'anticipazione di tesoreria;
4. Riduzione dell'ammontare dei residui attivi;
5. Gestione delle entrate non ricorrenti;
6. Entrate straordinarie;
7. Approvazione del piano di revisione degli organismi partecipati;
8. Piano di dismissioni immobiliari;
9. Riduzione dell'indebitamento e gestione prudenziale dei derivati;
10. Verifica complessiva delle garanzie fideiussorie e delle lettere di patronage;
11. Gestione dei fondi vincolati;
12. Riassetto del sistema societario e finanziario in materia di trasporti pubblici;
13. Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (articolo 243 bis del D. Lgs. 267/2000).

L’obbiettivo dichiarato è di realizzare, nel corso del quadriennio, una riduzione di spesa corrente pari a 232,5 milioni di Euro e, nel 2021, di attestare tale spesa ad un valore di 80 milioni di Euro in meno rispetto al 2017.

Le entrate straordinarie previste per il periodo 2018/2021 (vendite di immobili e di attività finanziarie, oneri di urbanizzazione) verranno invece impiegate, in parte, per il pagamento dei contributi relativi a GTT ed Infra.TO. con cui è stato previsto il rimborso in dieci anni delle quote di capitale ed interessi relative ai mutui contratti dalle due società.
“Il Piano di Interventi – conclude la delibera - dovrà trovare effettiva attuazione e declinazione puntuale e specifica nel Bilancio di Previsione 2018/2019/2020 e nei relativi Rendiconti”.


Il dibattito che ha preceduto la votazione:

Eleonora Artesio – Torino in Comune: Considera il piano una scelta politica che non affronta il grande tema del debito pubblico e ancora una volta getta sui cittadini il peso delle politiche nazionali di sottofinanziamento dei servizi pubblici.

Alberto Morano – Lista civica Morano. Il Consigliere parla di un maquillage fraudolento e cita il parere dei revisori dei conti secondo cui non è possibile valutare l’efficacia reale del piano, anche per l’assenza di un piano industriale per il salvataggio di GTT e Infra.To. Morano auspica un rinvio e, in caso contrario, annuncia voto contrario.

Francesco Sicari – Movimento 5 stelle. “Non eravate in grado di amministrare e non mi posso fidare di voi” esordisce, e citando il bilancio previsionale 2016 ricorda: “assenza di specifiche formalizzazioni per 32,5 MIO che vengono comunque iscritti in entrata e che in fase di accertamento nel mese di dicembre risultano ridotti a meno della metà, come segnalò la Corte dei Conti”.

Francesco Tresso – Lista civica per Torino. Per Tresso sarebbe imbarazzante valutare e votare un piano di mere intenzioni, nel segno di una politica recessiva fatta di interventi generici che non individuano priorità e linee di indirizzo per ogni assessorato, né livelli minimi di qualità dei servizi che, come asili e scuole materne, potrebbero essere esternalizzati nel nome della riduzione dei costi. “Imputare al 2018 il debito con Ream è un atto di incoscienza e di arroganza”.

Stefano Lo Russo – Pd. “La Corte dei Conti chiedeva di individuare misure strutturali che nel piano però non traducono in termini economici efficacia e efficienza delle misure”. “Appendino illustrando il piano ha detto che una delle misure del comparto istruzione parla di riorganizzazione del servizio senza spiegare che cosa si intende fare a differenza, per esempio, di quanto fatto per potenziare la riscossione, mentre aggira i nodi politici veri come Gtt. Bisognerebbe procedere con un ordine diverso e aspettare il piano industriale di GTT per avere un quadro che incide per decine di milioni di euro. Non parteciperemo al voto di questo pacchetto di delibere perché non condividiamo il metodo seguito”.

Fabio Versaci – Movimento 5 stelle. “Questa delibera segnerà la storia di questa città. Mai avrei immaginato di trovarmi a parlare di questa delibera che chiede sacrifici ai torinesi che ne fanno già tanti, ma è la Corte dei Conti che parla di squilibri strutturali. Nonostante gli attacchi continui dell’informazione la ringrazio perché grazie ad essi abbiamo imparato molte cose, chiedo solo che tutti siano trattati allo stesso modo. Campi Rom, ex Moi, Suk, su tutte queste cose abbiamo messo la faccia e lavoriamo per le soluzioni. Oggi non si tratta del Movimento 5 stelle ma della Città. Lavoriamo senza cadere sempre nella diatriba politica. Con questo piano non faremo cadere la Città nel baratro. Ringrazio i colleghi di minoranza che hanno portato atti che la maggioranza ha approvato quando entravano nel merito delle questioni. Con questo voto rinnovo la mia fiducia alla Sindaca e alla Giunta”.

Giovanna Buccolo – Movimento 5 stelle. “Vi abbiamo lasciato una città con i conti in ordine...l’ho sentito ripetere insistentemente. Purtroppo non è così, e lo dice anche la Corte dei Conti. Fin dal settembre 2016 ci rendemmo conto che mancavano fondi per un lungo elenco di spese non previste nel bilancio e noi riuscimmo a salvare quei servizi potando in pareggio il bilancio. Già il 31 dicembre del 2014 la Corte dei Conti accertò gli squilibri strutturali del bilancio. Oggi stiamo gestendo un bilancio che sta in piedi solo con entrate non ripetibili. La politica non è corsa ai ripari e ora non si può che razionalizzare la spesa di fronte a un disavanzo strutturale di 80 milioni di euro. Abbiamo scelto di non dichiarare il pre-dissesto. Auspichiamo una presa di coscienza e un lavoro congiunto nel segno della responsabilità”.

Deborah Montalbano - Movimento 5 stelle. “E’ un momento difficile, ma siamo qui da poco più di un anno e non mi sento responsabile degli squilibri di bilancio, io non facevo neanche politica prima di entrare in Consiglio comunale. Tuttavia ci assumiamo oggi questa responsabilità. Vedendo questi banchi della minoranza vuoti mi vergogno della politica”.

Chiara Appendino – Sindaca. “Parlare ai banchi vuoti rende difficile rispondere alle questioni. Questo è oggettivamente un atto fondamentale della Città. Anche io non sono felice di questa delibera, anche io vorrei parlare di investimenti. Abbiamo solo due scelte: o presentiamo un piano di interventi che abbiamo avuto pochissimo tempo per preparare, o andare al pre-dissesto. Non è vero che in questi 500 giorni non abbiamo fatto nulla. La crisi di liquidità del Comune non è paragonabile a quella degli altri Comuni e per questo abbiamo lavorato sulla capacità di riscossione.
Sulla spesa corrente: non possiamo più immaginare di rimanere nello squilibrio. Scelta obbligata dunque, ridisegnare i servizi, cosa molto complessa. La nostra porta sarà sempre aperta a chi vorrà discuterne. Qualcuno dice pre-dissesto: per me sarebbe stato molto più semplice, perché avremmo scaricato la responsabilità politica ma io rivendicherò sempre la scelta di non averlo fatto.
Chi è qui oggi faccia la battaglia per i trasferimenti dallo Stato, una battaglia trasversale che Anci ha avviato. Invito anche io le minoranze a riflettere su cosa significa non votare questo atto perché questo significa scegliere il pre-dissesto. Ringrazio la maggioranza perché so quanto è stato e sarà difficile nei prossimi mesi. Il nostro sforzo sarà sempre di tutelare le fasce più deboli, cosa che la scelta del pre-dissesto non ci avrebbe permesso”.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 30 Ottobre 2017

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