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Comunicato stampa

CSI PIEMONTE, RINNOVATA LA CONVENZIONE DELLA CITTA’

Il Consiglio comunale ha approvato (22 voti favorevoli, 3 astenuti) il rinnovo dello schema di Convenzione della Città di Torino con il CSI Piemonte per l’appalto del sistema informativo del Comune; scadrà il prossimo 31 dicembre 2017. La Convenzione aveva durata per tutto il 2016 e prevedeva la possibilità, recepita dalla delibera approvata, di rinnovo fino alla fine del 2017.

La Convenzione è un accordo quadro di definizione delle condizioni contrattuali per i successivi affidamenti in house delle attività. Una volta sottoscritta la stipula della Convenzione, la Città potrà approvare la Configurazione Tecnico-Economica (CTE) dei servizi e le diverse proposte Tecniche-Economiche (PTE), i diversi progetti di sviluppo ed evoluzione del sistema.

L’assessore Pisano ha illustrato l’atto specificando che nella Convenzione è stato recepito il decreto legislativo 50/2016 per gli affidamenti in house e sono stati modificati i limiti ai PTE alla cifra di 40mila euro. L’analisi dello sviluppo dei rapporti con il Csi – ha puntualizzato l’assessore - coinvolge i temi dei Big Data, l’Open Source e la sfera dei Cloud.

Un dibattito tra i Consiglieri comunali ha preceduto la votazione della delibera.

Il consigliere Enzo Lavolta (Pd) ha chiesto informazioni sul futuro del Csi in un momento che ha definito delicato per la storia del consorzio. Ha ricordato, in particolare, due elementi: la riduzione del finanziamento da parte del Comune e l’avviso di gara per l’esternalizzazione delle dodicimila caselle di posta elettronica comunale. E su questi punti, ha chiesto a quale criteri la sindaca e la Giunta di Palazzo civico si stanno indirizzando.

Ha concluso il dibattito Federico Mensio (M5S) che ha spiegato di considerare il Csi più di un fornitore di servizi, alla luce della professionalità di chi ci lavora. Il Csi deve tornare al ruolo di sviluppo e innovazione del sistema informativo. Vorrei tranquillizzare: il bando è stato scritto riferendosi alle normative che tutelano i dati. Guardiamo avanti verso un Csi che faccia ciò per cui è nato lasciando la posta elettronica ai fornitori di servizi. Io credo che questi servizi devano tornare a essere in ogni senso proprietà comunale. Questa è una fase di transizione alla fine della quale potrà tornare al Csi la posta elettronica nella forma più evoluta.

Ufficio stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 15 Maggio 2017

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