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Comunicato stampa

UN CONVEGNO E UNA MOSTRA IN MUNICIPIO PER I 70 ANNI DELLE EDIZIONI “VIGLONGO”

Promossa da Maurizio Trombotto assieme alla famiglia Viglongo è stata inaugurata nel pomeriggio a Palazzo Civico una mostra dedicata alla casa editrice Viglongo, fondata 70 anni fa.
La mostra è stata allestita con i materiali messi a disposizione da Giovanna e Franca Viglongo, moglie e figlia dell’intellettuale antifascista ed editore (Torino 1900 – 1986), che da molti anni curano l’attività editoriale.
L’evento si è aperto con breve convegno dedicato alla figura di Andrea Viglongo, affollato di cittadini comuni intellettuali e studiosi.
Il vicepresidente del Consiglio comunale, Gioacchino Cuntrò, in rappresentanza della Città, ha letto un messaggio del sindaco, Piero Fassino, ed ha tratteggiato la figura di Viglongo.
Trombotto, ha ricordato gli inizi duri di questo figlio di agricoltori vercellesi, amico di Gramsci e di Gobetti (che fece conoscere al fondatore del partito comunista) e i luoghi di Torino che furono i suoi riferimenti principali nel lavoro e nella politica.
Giovanni Tesio, filologo e critico letterario, ha ricostruito l’attività pubblicistica ed editoriale e la maturazione intellettuale dell’ editore appassionato di studi piemontesi, sempre coerente con l’idea gramsciana di cultura nazional-popolare.
Roberto Antonetto, giornalista, studioso, saggista e autore con Giovanni Arpino, di una biografia di Salgari ( autore quasi “esclusivo” dell’editore Viglongo)ha ricordato gli incontri con l’editore, fondamentali per la documentazione di quel lavoro, sottolineandone la grande “generosità intellettuale”.
Infine Bruno Gambarotta, autore e attore radio-televisivo, oltre che scrittore, ha ricordato alla sua maniera, i suoi contatti di giovane giornalista della Rai e volontario della fondazione Gobetti, con “il mitico Viglongo”.
Altrettanto ha fatto Diego Novelli, ex sindaco della Città, chiamato in modo estemporaneo a dare una testimonianza.
Lui, ha ricordato, giovanissimo libraio alle prese con le urgenze della famiglia priva di reddito per il rifiuto del padre di aderire al partito fascista, si era trovato a trasportare libri dai magazzini della Viglongo alla libreria in cui lavorava. Nacque così un’assidua frequentazione con l’editore e la sua famiglia, che neppure i rimbrotti che gli venivano dal partito comunista (Viglongo era stato radiato dal partito) valsero a interrompere.
La cerimonia si è chiusa con un breve saluto di Giovanna Spagarino, la donna che Viglongo già maturo, sposò giovanissima nel 1937 e che, ha ricordato Antonetto, non è stata coadiutrice di Viglongo ma vera alter ego. Giovanna ha ringraziato commossa Trombotto per l’iniziativa, e con lui “tutti questi volti amici” ed anche se stessa “perché sono stata visitata dall’ispirazione, come diceva Alda Merini, ed ho avuto voglia di fare tutto questo”.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 21 Ottobre 2015

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