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Comunicato stampa

USCITE ANTICIPATE DA MATERNE E NIDI COMUNALI. IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Comunicazioni in Sala Rossa, questo pomeriggio, da parte dell’assessore ai servizi educativi Maria Grazia Pellerino in merito alla richiesta dei consiglieri Chiara Appendino, Barbara Cervetti e Michele Curto in merito all’uscita anticipata dei bimbi delle scuole materne e dei nidi comunali.

Assessore Maria Grazia Pellerino: Si tratta di una previsione contenuta già nella delibera di Giunta del giugno 2014 che faceva seguito al percorso partecipato “Crescere 0-6”, iniziato nel maggio del 2013 dai servizi educativi, attraverso un confronto con i soggetti interessati quali educatrici, insegnanti e genitori. L’idea era quella di immaginare elementi di innovazione nell’organizzazione dei servizi per una città profondamente cambiata rispetto agli anni ’70, quando i servizi sono stati progettati. Sono così emerse alcune proposte oggetto di un ampio confronto fra le quali, quella dei genitori di poter usufruire di un’uscita anticipata dopo la refezione. Richiesta esaudita con la delibera del giugno 2014, attraverso la previsione di un’uscita anticipata per i nidi alle ore 15,30 e per le materne dopo il pranzo, alle ore 14. Con la delibera approvata successivamente dal Consiglio comunale abbiamo introdotto una riduzione tariffaria del 18% mensile per i nidi e del 25% per le scuole dell’infanzia. Quella delibera conteneva anche l’ipotesi di sperimentazione dei nuovi orari in alcune scuole, dai primi mesi del 2015, che non si è potuta avviare per motivi organizzativi. Si è così scelto di posticipare la sperimentazione in tutte le scuole a partire dal settembre del 2015. Raccolte le adesioni delle famiglie, che ad oggi sono piuttosto poche: 180 su 8000 bambini nelle materne, 70 su 4000 nei nidi, forniremo quei numeri in Quinta commissione. Vorrei infine ricordare che con l’uscita anticipata non priveremo i bambini di alcuna attività educativa, perché viene svolta prevalentemente al mattino, mentre il pomeriggio è dedicato al riposo e al gioco.

Dopo l’intervento dell’assessore Pellerino, si è aperto il dibattito cui hanno partecipato i consiglieri.

Chiara Appendino (M5S): Vorrei partire da una dichiarazione dell’assessora Pellerino del dicembre scorso in cui, riguardo al tema in discussione oggi, sosteneva di non avere ancora una proposta di sperimentazione da presentare in commissione. Stesse rassicurazioni ripetute durante l’approvazione della delibera sulle tariffe. Penso allora che quanto avvenuto sia in contrasto con la scelta politica sottoscritta da quest’aula. La sperimentazione era prevista a gennaio per l'anno 2014-2015 e solo su alcune scuole. Perché iniziare l'iter sul 2016-2017 peraltro su tutti gli istituti? Mi aspettavo un confronto a priori, che non è avvenuto. Così avete creato solo una grande confusione, soprattutto sulle tariffe. Lei dice che vuole usare questa leva dello sconto del 25% per attirare persone più disagiate a iscriversi alla scuola materna, ma l'applicazione dello sconto del 25% avvantaggia di più le fasce ISEE più alte rispetto a quelle più basse. Era meglio incidere sulle fasce più basse per evitare di fare diventare la scuola sempre più esclusiva, non inclusiva. Trovo questa scelta discriminatoria. Mi sembra, infine, solo un modo per iniziare a disimpegnare il servizio. Se questo è, apriamo la discussione in modo trasparente e decidiamo come ridisegnare il servizio.

Barbara Cervetti (Moderati): Vorrei portare il discorso sui due piani del metodo e del merito. Sul metodo, rimango basita rispetto all’iniziativa dell’assessore di modificare la programmazione didattica di sua iniziativa, ridisegnando il servizio e non procedendo ad una sperimentazione. Entrando nel merito, non riesco a comprendere il vantaggio di un’uscita alle ore 14 per i bambini, né rispetto ai bambini, né rispetto alle famiglie. Ho paura che, semplicemente, vada ad intaccare la qualità del servizio e a penalizzare chi è già penalizzato. Perché non è vero, soprattutto per i bambini di cinque anni che il sonnellino pomeridiano non lo fanno più, che nel pomeriggio nelle scuole materne non si fa nulla. Si svolgono, eccome, attività educative. Come conciliare poi tre uscite alle 13, alle 14 e alle 16, con il pranzo e l’inizio del sonnellino per i bambini di tre e quattro anni che comincia alle 13,30? Nel pomeriggio come verranno strutturate le attività del pomeriggio?
Infine, ho dei dubbi che uno sconto piuttosto limitato, 10 euro al mese, sia davvero utile per le famiglie in difficoltà della nostra città. E togliere due ore al giorno di convivenza e socializzazione a questi bambini, riportarli nelle case e non garantire quel servizio, non mi sembra andare incontro alle esigenze delle famiglie, anzi lo ritengo discriminatorio.

Enzo Liardo (NCD): Volevo chiedere all’assessore se tutto ciò sia su base volontaria. Qualora accada in questi termini, ovvero che la riduzione di orario avvenga su diretta richiesta da parte dei genitori, la cosa è positiva; se invece è una modifica che riduce il servizio per tutti i bambini, allora è inaccettabile.

Michele Curto (SEL): Io avrei tanta voglia di parlare di metodo, perché credo che stia al senso e alle cose che siamo chiamati a fare. Sul merito di questa vicenda il Consiglio Comunale era stato chiamato a pronunciarsi prima di una sperimentazione, che, a quanto si era detto in passato, sarebbe stata applicata solo ad alcuni istituti. È vero che tutto ciò potrebbe permettere agli esclusi di accedere, ma si può credere che sia un palliativo rispetto al problema vero dell’accessibilità ai Servizi Educativi. Mi preoccupa, tuttavia, un punto del testo, che parla di una possibile riorganizzazione dei Servizi Educativi stessi. La modifica dell’attuale stato è necessaria, specialmente alla luce dei prossimi pensionamenti, ma deve essere condivisa e dibattuta da tutti, senza dimenticare quella che è l’importanza del servizio e l’assoluta necessità di assunzioni.

Ha concluso la serie degli interventi la replica dell’assessore Maria Grazia Pellerino: “La riduzione di orario è una scelta volontaria riservata alle famiglie che ne fanno richiesta e non limita minimamente il servizio offerto. L’obiettivo è venire incontro alle famiglie che hanno necessità, le quali potranno cambiare idea anche in corso d’opera e le possibilità di uscita, come ribadito, saranno due. Noi cerchiamo di fare si che tutti possano accedere ai servizi educativi, anche con la possibilità di orario ridotto. Se fosse stato un problema di riorganizzazione avremmo certamente agito in un modo diverso”.

(ML) - Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 2 Marzo 2015

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