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Comunicato stampa

“CARPANINI, UN SIMBOLO DELLA BUONA POLITICA”

Domenico Carpanini, primo presidente del Consiglio comunale e successivamente vicesindaco, è stato commemorato in Sala Rossa nel 14° anniversario della sua prematura scomparsa, avvenuta nelle battute iniziali della campagna elettorale del 2001, che lo vedeva favorito nella corsa verso la carica di primo cittadino.

Aprendo la cerimonia, il presidente della Sala Rossa Giovanni Porcino ha rievocato il ruolo svolto da Carpanini, il primo a rivestire la carica di presidente dell’assemblea elettiva (una figura istituzionale introdotta solo nel 1993), nel rafforzare la funzione del Consiglio comunale. Questo in un momento storico che vedeva la fine della Prima Repubblica e la novità rappresentata dall’avvento dell’elezione diretta del sindaco. Carpanini, ha aggiunto il presidente ricordando le scene di dolore collettivo seguite alla morte del candidato sindaco, è caduto sul campo dell’impegno civile e amministrativo, dopo aver scritto alcune delle pagine più belle della politica torinese.
Un uomo e un amministratore pubblico, ha concluso Porcino, stimato da tutti: una stima che ricambiava con l’attenzione verso i problemi della città e delle persone.

Giancarlo Quagliotti, presidente dell’Associazione ex consiglieri, ha esordito ricordando come la lunga e intensa militanza comune fosse stata accompagnata da una profonda amicizia. Un impegno politico, quello di Carpanini, vissuto come un’idea di liberazione, come lo schierarsi al fianco dei poveri e dei deboli contro i loro sfruttatori, ha sottolineato Quagliotti, aggiungendo come si trattasse di un impegno totalizzante, sviluppatosi per anni sul territorio prima che nelle istituzioni.
Ricordato il ruolo di Carpanini nelle azioni politiche di contrasto al terrorismo, il presidente degli ex consiglieri ne ha poi rievocato l’approdo in Sala Rossa, nel 1980: colui che sarebbe divenuto il primo presidente del Consiglio comunale non volle entrare in Giunta, preferendo impegnarsi nel partito e nel suo forte gruppo consiliare a Palazzo Civico. Negli anni, ha insistito Quagliotti, seppe divenire esperto di ogni aspetto dell’amministrazione: certo, desiderava divenire sindaco, ma vedeva questo come lo sbocco della strada virtuosa all’insegna di esperienza e competenza.
Tenacemente innovatore rispetto a vecchi schemi ideologici e al tempo stesso profondamente unitario, il riformista Carpanini, ha poi aggiunto Quagliotti, sembrò essere nel 2001 destinato a raccogliere il testimone da primo cittadino, eppure dovette superare resistenze nel suo stesso partito, da chi voleva contrapporgli un candidato, come si diceva allora, della società civile. Alla fine, prevalse la sua candidatura e certamente, ha dichiarato Quagliotti, sarebbe stato un grande sindaco, il più risoluto nel difendere la propria città e nell’intessere rapporti con istituzioni e cittadini: la sua morte – ha concluso – ci ha privati dell’esperienza e della competenza di un uomo che amava Torino e ne comprendeva ansie, umori e bisogni.

Infine, dopo la lettura di un messaggio della signora Fulvia Raineri, compagna del compianto presidente e vicesindaco, ha chiuso la serie degli interventi il sindaco Piero Fassino.
Questa Sala Rossa, ha esordito il primo cittadino, era la sua casa, nella quale ha profuso la sua intelligenza, il suo senso civico, il suo modo di interpretare la politica come un servizio reso alla comunità. Fassino ha poi ricordato il lungo percorso intrapreso in comune, sul piano politico come su quello personale, sottolineando di Carpanini la capacità di conoscere il territorio e i suoi problemi, di riempire l’impegno civile di concretezza - gestendo la quotidianità minuta sempre nel quadro di una visione di medio e lungo periodo – e la dote di saper capire le situazioni e interloquire con le persone senza settarismi.
Egli, ha poi aggiunto il primo cittadino, non temeva le scelte difficili, ad esempio quando assunse il tema della sicurezza dei cittadini come una priorità. E sottolineando come egli avrebbe potuto essere un grande sindaco, Piero Fassino ha poi proseguito ribadendo che sì, il tempo pone tutto e tutti di fronte al rischio dell’oblio: ma che nel caso di Carpanini il ricordo resta vivo, soprattutto in questi anni nei quali la politica offre di sé un’immagine che suscita critiche, rifiuto, a volte ostilità da parte dell’opinione pubblica. Nella memoria di tanti, ha concluso il sindaco, Carpanini rappresenta la buona politica.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 2 Marzo 2015

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