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Comunicato stampa

L’OMAGGIO DELLA CITTA’ AL VOLONTARIATO TORINESE

IN SALA ROSSA CONSEGNATI QUATTRO SIGILLI CIVICI

In una Sala Rossa stracolma di volontari, amici e familiari, il Consiglio comunale ha oggi consegnato il Sigillo Civico a quattro noti esponenti del volontariato torinese.

A ricevere l’onorificenza, deliberata unanimemente dall’assemblea di Palazzo Civico nel luglio scorso, sono stati Vincenzo Bozza, presidente dell’UTIM (Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettive); Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà; Piera Parnigoni Civallero, presidente dell’ANFFAS (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale); Enzo Tomatis, dirigente nazionale dell’UICI (Unione italiana dei ciechi e ipovedenti).

In apertura della cerimonia, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Porcino, ha rivolto “un caloroso ringraziamento a tutti coloro che si dedicano alle persone con disabilità”, contribuendo “alla costruzione di una società che sia veramente per tutti”. Ricordando che il prossimo 3 dicembre sarà celebrata la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, Porcino ha ribadito come i Sigilli Civici rappresentino “un attestato di stima e riconoscenza al volontariato da parte di tutta la Città”.
Hanno quindi preso la parola, ciascuno incentrando il proprio intervento su uno degli insigniti, il vicepresidente vicario Silvio Magliano e i consiglieri Andrea Araldi, Lucia Centillo e Domenica Genisio.

Magliano ha voluto sottolineare come “per Paolo Osiride Ferrero le difficoltà nel muoversi siano sempre state un motivo per non stare fermo. E’ una persona come tante, ma con un tratto distintivo che lo rende unico tra i tanti”, ha aggiunto il vicepresidente, ricordandone la ventennale attività nella Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD). “Oltre che persone con disabilità – ha concluso Magliano – si è in primo luogo cittadini, con pari diritti”.

Domenica Genisio ha rievocato la battaglia di Piera Parnigoni Civallero e dell’ANFAS, “iniziata in un tempo nel quale la società e le istituzioni confinavano i ragazzi disabili negli istituti, incuranti dei loro diritti”. L’ANFAS diede un contributo importante ”nel rompere queste barriere”, ha aggiunto Genisio, rimarcando come “le istituzioni, a volte, non avessero capito quali confini fosse necessario superare per dare le giuste risposte. Senza il volontariato, oggi Torino non sarebbe una Città dei diritti”.

Lucia Centillo, ripercorrendo l’impegno di Vincenzo Bozza e dell’UTIM, ha ricordato “l’importanza dell’alleanza tra la politica e il volontariato, la quale ha fatto sì che Torino sia una città più vivibile di altre, dal punto di vista della disabilità” e sottolineato come la principale preoccupazione delle famiglie con figli affetti da disabilità intellettive sia il loro destino dopo la scomparsa dei genitori, “cosa che deve impegnarci per costruire il futuro”.

Andrea Araldi ha rievocato l’’impegno di Enzo Tomatis, “uomo risoluto nel battersi per le cause che considera giuste”, come l’integrazione dei bambini ciechi nelle scuole “normali”. Con l’Unione ciechi e la CPD, Tomatis e altri insieme a lui sono riusciti a fare molto per i non vedenti e gli ipovedenti.

Infine, ha preso la parola il sindaco Piero Fassino, rendendo omaggio a chi ha saputo "trasformare la disabilità in un elemento di mobilità attiva per sé e per la società, dando a tante altre persone la convinzione che si può lottare per il rispetto, la dignità, i diritti”. Il primo cittadino ha poi evidenziato come “30 o 40 anni fa, questa cerimonia non sarebbe stata scontata, oggi abbiamo costruito una cultura che riconosce a tutte le persone uguali diritti e dignità, una conquista dovuta anche all’impegno di persone come quelle che oggi sono in sala”. Un impegno che si è incontrato con “la grande tradizione torinese dei santi sociali e del volontariato, cattolico e laico”, sempre impegnati contro la solitudine e l’emarginazione. L’amministrazione comunale torinese, ha concluso Fassino, conferma la propria attenzione al welfare, con l’impegno che “nessuno sia lasciato solo e nessuno si senta solo”.

Prima di ricevere l’onorificenza, tra gli applaudi del folto pubblico, i quattro insigniti sono intervenuti brevemente, per un ringraziamento – e tutti affermando come il Sigillo, idealmente, andasse a tutti coloro che si impegnano nel volontariato - e per alcune riflessioni. Così, Vincenzo Bozza ha sottolineato quello dell’UTIM come “il volontariato dei diritti”, mentre Paolo Osiride Ferrero ha voluto ricordare come “anni fa, i disabili fossero tenuti nascosti, mentre oggi sono considerati persone a tutti gli effetti”. Piera Parnigoni Civallero ha evocato nel “Quarto Stato” di Pelizza di Volpedo la rappresentazione ideale del cammino che il volontariato sta percorrendo, sostenuto anche da politici e funzionari. In conclusione, Enzo Tomatis ha rivendicato come, tutti insieme, volontariato e istituzioni, si sia fatto molto: “non dimentichiamo l’importanza della prevenzione, per limitare le disabilità, ma anche dell’educazione contro i pregiudizi”.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale




Pubblicato il 10 Novembre 2014

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