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Comunicato stampa

FESTE DI VIA: IL DIBATTITO

Prima della votazione del Consiglio comunale sul Regolamento delle feste di via, c’è stato un dibattito in aula, introdotto dall’assessore al Commercio, Domenico Mangone.

Domenico Mangone – assessore Commercio
La delibera arriva in aula dopo due mesi di lavoro. Un lavoro lungo, laborioso e articolato. Ricordo le audizioni in commissione dei rappresentanti delle varie categorie interessate e la discussione sugli emendamenti, non solo di Giunta.
C'è stato un clima di collaborazione e condivisione sugli emendamenti di diversa provenienza e che rispecchiano le diverse sensibilità.
Regolamentare le Feste di via significa aumentare la qualità di queste iniziative e sulla trasparenza dei conti. Significa, anche, coinvolgere il territorio. Con questo regolamento si dimostra di voler lavorare sui centri commerciali naturali.
Non è importante il numero dei banchi, ma che il bilancio sia trasparente e rendicontato alle Circoscrizioni.

Angelo D’Amico – Progett’azione Devo dare atto al presidente di commissione e all’assessore di portare in aula un testo discusso e condiviso. Il testo iniziale è stato corretto in modo importante e questo è frutto del lavoro svolto in commissione. Ci aspettavamo una maggiore apertura, ma quanto fatto è già importante. Non ritiro il mio emendamento, vedrò l’esito degli altri emendamenti e mi riservo successivamente di esprimere la posizione di Progett’azione.

Luca Cassiani – PD
L’impianto sostanziale della delibera mi trova favorevole. Vista la situazione di crisi del commercio, trovo però discriminante il regolamento nella parte relativa al numero di feste. Dando per scontate qualità e trasparenza, se in una circoscrizione o, meglio ancora, in una porzione di territorio cittadino c’è più sensibilità sulla programmazione di feste, perché dobbiamo tarpare loro le ali? Ai centri commerciali abbiamo concesso apertura straordinarie perfino il giorno di Santo Stefano, mi sembra illiberale intervenire così pesantemente sul numero delle feste di via. Sia l’assessore ad assumersi la responsabilità di scegliere lui le deroghe, che devono valere per tutte le circoscrizioni.

Silvio Magliano – NCD
In commissione con l’assessore abbiamo provato in ogni modo a trovare una soluzione che tenesse conto di tutte le necessità e le richieste. Il lavoro svolto è innegabile. Dato spazio tempo e modi per tenere conto di tutte le anime, rispetto a questa necessaria modifica.
L’amministrazione ha costruito negli anni un impianto, e su questo impianto ha dato la possibilità alla associazioni di via di rendere quelle vie più attrattive in alcune domeniche o momenti particolari dell’anno. Per dare uno spazio non agli organizzatori delle feste, ma ai commercianti della zona. E quello è lo spirito che mi accomuna all’assessore, pur con soluzioni prospettate diverse. Infine, cosa intendiamo quando parliamo di qualità: mercati a tema? Chi espone e cosa espone? Lotta all’abusivismo? Con una sola festa a disposizione, per fare cassa verrà esposto di tutto nel tentativo di fare cassa e temo che la qualità, oggi, sia solo un sogno! Per cui chiedo due feste di via per associazione all’anno.

Andrea Tronzano – FI
Le feste di via sono ormai diventate l’occasione per proporre una massa di cianfrusaglie inutili e non un’operazione seria per promuovere il commercio di vicinato che ha fatto nascere questo tipo di manifestazione. Primo compito è allora quello di ridare dignità al commercio fisso, con feste di via che possano ridiventare un momento importante per chi fa commercio di vicinato e per i cittadini vi partecipano. Positivo aver determinato la necessità che almeno il 45% dei negozi siano aperti durante la festa e la richiesta di garantire la legalità, il contrasto all’abusivismo e alla contraffazione. Tempi certi per concedere le concessioni: 20 giorni sono il tempo minimo necessario per organizzare adeguatamente una festa.
Ma il tema centrale rimane la necessità di limitare il numero delle feste, e 12 per circoscrizione (tre deroghe comprese) mi sembra un numero assolutamente congruo per ottenere un aiuto al rilancio del commercio di vicinato.

Marco Muzzarelli – PD
E’ stata importante la modalità con cui si è affrontato questo regolamento, basato sul confronto con le associazioni. Il regolamento, che risponde ad un ordine del giorno votato in Consiglio comunale, conferisce importanza al commercio locale. Fare una festa non significa solo mettere dei banchi ma anche animare un territorio, che magari non può contare su molti eventi.
Con questo regolamento, introducendo il criterio di qualità, abbiamo definito che non tutte le feste di via possono essere uguali. L’elemento qualità non sarà solo dato dal numero dei banchi ma abbiamo inserito elementi come ’apertura del commercio fisso, il coinvolgimento del territorio, le ricadute sul territorio (reinvestimento di proventi delle feste per arredi, luci ecc).
In questo modo le associazioni di commercianti hanno la possibilità di vedere il territorio come risorsa e le feste di via sono l’opportunità per appropriarsi di un ruolo attivo da parte del commercio locale.
Si è cercato di dare oneri ed onori alle Circoscrizioni dando loro così nuove responsabilità. Le deroghe possono essere utilizzate anche per premiare alcune associazioni.

Alessandro Altamura – PD
In questo regolamento ci sono ancora lacune, alcune non riconducibili direttamente alle competenze dell’assessore. Alcuni temi, come l’abusivismo, potevano essere affrontati diversamente.
Dal 2003 al 2010 il deterioramento delle feste di via metteva l’Amministrazione in condizione di prendere una decisione attraverso un percorso concordato e condiviso per dare una sterzata più rigida rispetto ad alcune questioni come il tetto massimo delle feste legato anche alle deroghe domenicali.
Nel deterioramento della qualità del commercio non c’era l’elemento esclusivo del numero di feste o di qualità degli operatori o della mancanza di controllo. Il deterioramento si salda soprattutto con la crisi che ha colpito il commercio in sede fissa che, soprattutto la domenica, ha costi maggiori di apertura.
Si puntava a riorganizzare la geografia delle associazioni ma oggi bisogna interrogarsi sulle decine di associazioni che non sono più operanti. E’ inutile parlare di qualità se c’è discrezionalità nei controlli ed è inutile parlare di controllo se non c’è il coinvolgimento pesante della Polizia Municipale.
La discrezionalità delle Circoscrizioni è solo sulla carta.

Gioacchino Cuntrò - PD
Questo testo nasce nella sua stesura definitiva da un ampio confronto in Commissione, nel corso del quale sono stati focalizzati alcuni problemi, a partire dalla qualità delle feste e dal coinvolgimento del territorio.
Abbiamo voluto limitare il numero delle iniziative, non “irreggimentare” le associazioni, rispetto alle quali occorrono ferrei controlli sulla loro rappresentatività: inoltre, si è scelto di tenere conto anche del commercio fisso (negozi e mercati) che va tutelato dalla proliferazione incontrollata delle feste.
Il tetto fissato al numero delle feste di via organizzabili ogni anno nelle diverse Circoscrizioni va nel senso di tutelare la qualità delle feste stesse e dell’offerta ai cittadini.

Vittorio Bertola - Movimento5Stelle
E’ bene che vengano stabilite alcune linee guida per le feste di via, che sono una buona cosa per i quartieri pur con alcune contraddizioni delle quali occorre tenere conto, dai disagi per alcuni residenti al proliferare di banchi con merce di scarsa qualità.
Limitare il numero delle feste organizzabili in un anno aiuta a tutelare la qualità dell’offerta.
Abbiamo presentato alcuni emendamenti, parte dei quali sono stati accettati (ad esempio, apertura delle feste all’associazionismo, iniziative tematiche). Resta la nostra richiesta di una maggiore trasparenza, anche rispetto a eventuali conflitti di interesse, come nel caso di consiglieri circoscrizionali che siano anche responsabili di associazioni di via.

Paola Ambrogio - Fratelli d’Italia
Il provvedimento non è risolutivo dei principali problemi del commercio, quali il calo delle vendite, il caro affitti e la tassazione eccessiva. Incide tuttavia sull’organizzazione delle feste di via, avendo raccolto anche suggerimenti di consiglieri, Circoscrizioni e associazioni.
La promozione del commercio fisso nelle diverse zone, questa deve essere la finalità principale delle feste di via: con questo regolamento speriamo di dire addio ad ammassi di bancarelle slegate da qualsiasi contesto di promozione del territorio.
E’ anche corretto chiedere maggiore rappresentatività alle associazioni, per individuare validi interlocutori. Non ci opporremo a questo regolamento, vogliamo dare fiducia all’assessore e anche all’elaborazione collettiva che sta dietro al provvedimento oggi in votazione.

Guido Alunno – PD
Va riconosciuto che è possibile una proposta della Giunta, un dibattito ampio, l’ascolto del territorio e un percorso così giustifica la mediazione raggiunta.
Tuttavia non possiamo pensare che le feste di via siano l’obbiettivo, che invece è sostenere il piccolo commercio, che può concorrere a migliorare la qualità della vita, soprattutto nelle periferie. Non si tratta soltanto di varare una regolamentazione, pur necessaria.
L’accenno della delibera ai centri commerciali naturali può essere la strada da percorrere per chiedere al commercio di assumere un ruolo più rilevante nello sviluppo dei nostri quartieri.

(Ufficio stampa del Consiglio comunale)


Pubblicato il 27 Gennaio 2014

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