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Comunicato stampa

IL VICESINDACO TISI CHIEDE L’IMMEDIATA RIAPERTURA DELL’OSPEDALE VALDESE

I progressivi tagli alla sanità regionale mettono a rischio l’assistenza post ospedaliera per centinaia di pazienti. A denunciarlo sono il vicesindaco Elide Tisi e i intervenuti alla riunione della "Conferenza sanitaria cittadina", convocata per affrontare i temi legati alla programmazione immediata delle attività ospedaliere e territoriali, alla presenza dei direttori generali delle Aziende sanitarie torinesi.
La situazione delle strutture che hanno il dovere di assicurare la salute ai torinesi è estremamente critica – hanno sottolineato il vicesindaco e i presidenti delle Circoscrizioni -. Da parte del governo regionale si susseguono atti normativi e di indirizzo che penalizzano e paralizzeranno la sanità pubblica. Sempre più i percorsi assistenziali sanitari e socio sanitari sul territorio sono insufficienti a rispondere ai bisogni dei cittadini, e vi è una grave incapacità di pianificare reali riconversioni di risorse per garantire risposte appropriate e tempestive. In particolare chiediamo all’assessorato regionale alla Sanità di rivedere immediatamente le decisioni assunte il 4 febbraio, con la quale vengono ridimensionati servizi essenziali a tutela soprattutto dei cittadini più fragili, come gli anziani, anche in relazione agli accordi intercorsi con il Ministero al Tavolo Massicci.
Nel corso della riunione sono stati segnalati i disagi effettivi cui vanno incontro i pazienti che necessitano di interventi di post acuzie, che se dimessi dai reparti ospedalieri si ritrovano nella reale impossibilità di proseguire le cure in strutture dedicate, prima di poter fare ritorno a casa o in una struttura residenziale, a causa della mancanza di una adeguata previsione di utilizzo della rete di posti letto di continuità assistenziale, con il conseguente intasamento dei reparti ospedalieri, sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali cittadini e aggravio per i malati e le famiglie.
I posti letto da destinare ai percorsi di post acuzie in città ci sono: sono oltre tremila, distribuiti tra strutture pubbliche e private, anche perché il Comune di Torino ha promosso negli ultimi anni un robusto piano di sviluppo per dotare la città della possibilità di rispondere alle esigenze dei propri cittadini con 1200 nuovi posti letto, già realizzati per oltre il 50%. Il fabbisogno stimato di continuità assistenziale a Torino è di 495 posti letto: il provvedimento regionale ne riconosce 240, prevalentemente fuori città.
La Conferenza sanitaria cittadina accusa la Regione di “scarsa volontà di confronto sui percorsi socio sanitari e sulle prospettive di ambiti fondamentali per la tutela della salute delle persone più deboli, con gravi rischi che l’incapienza della filiera dei servizi sanitari possa avere risvolti drammatici”.
La Conferenza sanitaria ha approvato un piano elaborato dalla Città e dalle Aziende sanitarie che è stato trasmesso all’assessore regionale Cavallera, nel quale - a partire dai reali fabbisogni di continuità assistenziale - si articola in un triennio lo sviluppo progressivo dei posti letto dedicati.
Il vicesindaco Elide Tisi e il presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, hanno inoltre chiesto l’immediata riapertura del presidio sanitario Valdese per rispondere alle emergenze a cui quotidianamente sono chiamati a far fronte gli ospedali torinesi. (mge)




Pubblicato il 26 Febbraio 2014

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