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Comunicato stampa

TORINO JAZZ FESTIVAL: NEL 2013 UNA RICADUTA DI 1,7 MILIONI DI EURO

Tempo di bilanci per l’edizione di quest’anno (la seconda) del Torino Jazz Festival. A presentare i risultati di un’indagine sul pubblico e sulla valutazione dell’impatto della kermesse è intervenuto oggi in Commissione Cultura (presidente: Luca Cassiani) Alessandro Bollo, responsabile dell’area Ricerche della Fondazione Fitzcarraldo, ente che ha curato lo studio, nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Osservatorio Culturale del Piemonte.

Si sono registrate 130mila presenze nei 150 eventi sui tre palchi principali (piazza Castello, piazzale Valdo Fusi, Murazzi), nei cinque giorni del festival (dal 26 aprile al 1° maggio 2013).

L’impatto economico diretto generato (escluso quindi il pubblico residente e chi era già a Torino per altri motivi) è stato calcolato in 1.760.468 euro (comprende spese per pernottamenti, ristorazione, shopping, svago, trasporti, ecc.), di cui 1.049.889 derivanti dalla spesa dei partecipanti e 710.579 dall’organizzazione dell’evento (la manifestazione è costata 1.042.478 euro, 200mila euro dei quali per la comunicazione).

Sulla base dei 1.503 questionari raccolti (759 in piazza Castello, 218 in piazzale Valdo Fusi, 526 al Fringe ai Murazzi), il pubblico è stato in prevalenza maschile (il 54,4%), in controtendenza rispetto al panorama culturale, ma in linea con gli eventi legati al jazz.

L’ètà media è di 39 anni; il 35% è under 35; uno spettatore su 4 è over 50. Il 72,2% del pubblico proviene dall’area metropolitana torinese (il 63% da Torino città); il 4,4% dalla Provincia di Torino; il 5,8% dalle altre province del Piemonte; soltanto il 14% da fuori Piemonte (Lombardia, in particolare) e solo il 3,6% dall’estero, con prevalenza dalla Francia.

Il livello di istruzione media dello spettatore è elevato: il 58,3% con laurea o titolo post laurea; il 36,9% con diploma superiore. Chi ci è andato, per il 53,7% era con amici; per il 35,1% con il partner. Il 13,4% si è recato agli spettacoli da solo. I partecipanti sono stati per lo più dipendenti privati (23,1%) e studenti (20,3%).

Il 46,5% del pubblico ha partecipato per la prima volta alla manifestazione, il 53,5% aveva assistito anche alla prima edizione.

Degli spettatori non residenti in città, un quarto (25,2%) è venuto per la prima volta a Torino e il 22,2% ha pernottato per cinque notti. In generale, chi si è fermato a dormire, ha soggiornato da amici e parenti (51%), il 29,6% in albergo, il 10,3% in bed and breakfast. L’84,2% ha dormito in Torino città.

Queste le principali motivazioni dei partecipanti: gratuità 4,1%; atmosfera del festival 4,1%; piacere di stare con chi apprezza il jazz come me 3,8%; programma 3,7%; consiglio di amici 3,1%; artisti 3,7%. Con differenze in base alle fasce d’età: i quarantenni sono i più esperti e attenti al programma del festival e agli artisti; i giovani apprezzano di più la gratuità.

I giudizi più positivi vengono associati alla scelta di tenere gli spettacoli gratuiti, alla qualità e alla varietà della programmazione, agli spazi e alle location del Festival. Sito web e attività sui social network sono considerati gli aspetti relativamente meno soddisfacenti.

I commenti negativi riguardano per lo più: la scelta errata del periodo di svolgimento, che, secondo il 26% degli intervistati, andrebbe spostato in un periodo di clima meteorologico meno incerto; la scelta di alcune location, che vengono considerate inadeguate in caso di pioggia e inadatte all’ascolto di musica jazz, sia per la mancanza di sedie sia per l’affollamento che si verifica nei locali più piccoli, come quelli della sezione Fringe; la campagna di comunicazione e informazione, che viene giudicata dal 10% dei rispondenti, carente sia nella periferia di Torino, sia nel caso di spostamenti e cambi nel programma del Festival dovuti a fattori indipendenti da esso, quali la pioggia. Anche la gratuità viene intesa in molti commenti come elemento negativo che non consente di individuare un pubblico competente. Alcuni intervistati, infatti, hanno suggerito una politica di pricing simbolica, per evitare l’eccessivo affollamento e per attrarre un pubblico realmente interessato.

La terza edizione del Torino Jazz Festival si svolgerà dal 25 aprile al 1° maggio 2014. Si aggiungeranno nuove location (anche al chiuso) e alcuni eventi potrebbero essere a pagamento. Il programma dovrebbe venire presentato a metà febbraio 2014.

“Ci sono ottime premesse per la prossima edizione – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe – il Torino Jazz Festival è una buona pianticella che, se ben coltivata, può dare buoni frutti. Non dobbiamo però tagliare le radici ed è necessario investire su una comunicazione virale”.

(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 10 Dicembre 2013

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