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Comunicato stampa

IL GIARDINO DI LARGO ORBASSANO INTITOLATO A SIMON WIESENTHAL, IL CACCIATORE DI NAZISTI

Alla presenza di autorità civili e militari, oltre che di un folto gruppo di esponenti della Comunità ebraica e di numerosi altri cittadini, ha avuto luogo questa mattina l’intitolazione del giardino di Largo Orbassano alla memoria di Simon Wiesenthal, scomparso nel 2005 dopo aver dedicato decenni della sua esistenza ad individuare e far consegnare alla giustizia i criminali di guerra nazisti.

Il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris, nel suo intervento a nome della Città, ha sottolineato come “grazie ad un instancabile lavoro di indagine ed alla fitta rete di relazioni con le istituzioni ed i governi di tutto il mondo, Wiesenthal, con il suo Centro di ricerca, abbia identificato e consegnato alla giustizia 1100 responsabili del diabolico progetto hitleriano tristemente noto come ‘soluzione finale’. L’attività antinazista di Wiesenthal – ha proseguito il presidente - fu per anni una battaglia legale paziente e meticolosa. ‘Giustizia, non vendetta’ non è stato solo il titolo del suo ultimo libro, ma il principio ispiratore del suo lavoro”.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Comunità Ebraica di Torino, Beppe Segre (“E’ necessario l’impegno democratico di tutti noi per opporci a ogni forma di sopraffazione e di razzismo”) ed Enrico Loewenthal, già partigiano di Giustizia e Libertà, per vari anni collaboratore di Simon Wiesenthal, del quale ha ricordato il ruolo nello smascheramento e nell’arresto dell’ufficiale tedesco responsabile della strage di Boves, nel Cuneese.

Il consigliere comunale di Savigliano Carmine Bonino - promotore della proposta di intitolazione insieme alla Comunità – ha dato lettura di un messaggio pervenuto da Paulinka Wiesenthal, la figlia di Simon, nel quale, tra l’altro, è sottolineato come si tratti del primo giardino dedicato alla memoria dell’infaticabile cacciatore di nazisti attualmente vive in Israele.

Alla cerimonia ha preso parte anche Marta Levi, vice presidente del Consiglio comunale.

Così come Primo Levi, Simon Wiesenthal era convinto che l’Olocausto non fosse stato solo un dramma degli ebrei, ma dell’umanità intera: e nel corso della cerimonia questo è stato rimarcato da vari oratori. Infine, “questa è l’eredità che Wiesenthal ha lasciato a ciascuno di noi”, secondo le parole del presidente Ferraris: “non rispondere alla violenza con odio e con altra violenza, ma con il desiderio di una giustizia basata su istituzioni democratiche che rispettino la vita e la dignità del genere umano”.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 31 Maggio 2013

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