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Comunicato stampa

INCARICO DI SEGRETARIO ALLA FONDAZIONE PER LA CULTURA

Sala Rossa. In merito alla richiesta di comunicazioni sull’incarico alla dottoressa Angela La Rotella a Segretario generale della Fondazione per la Cultura della città, è intervenuto in Aula l’assessore alla Cultura, Maurizio Braccialarghe: “La nomina della dottoressa Angela La Rotella a Segretario generale della Fondazione per la Cultura è avvenuta in ossequio allo Statuto della stessa Fondazione, come previsto in particolare dagli articoli 11 e 15. Lo Statuto prevede, in sostanza, la possibilità di nomina del segretario da parte degli organi interni della Fondazione. E la scelta può essere fatta anche tra il personale in forza al Comune di Torino, per un incarico della durata di tre anni.
“La persona prescelta ha tutti i requisiti occorrenti – ha spiegato Braccialarghe – per svolgere l’incarico assegnato. Ha un curriculum di valore e offre tutte le garanzie chieste.
“L’assunzione era subordinata alla cessazione del rapporto di lavoro dirigenziale in Comune della dottoressa La Rotella. E così è stato. Il Segretario generale è stato assunto con un contratto di lavoro da dirigente comunale di seconda fascia. La retribuzione annua è pari a 93.000 euro lordi, ovvero 49.000 euro netti, 3.500 al mese per 14 mensilità”.
Ha fatto seguito un dibattito di cui riportiamo una sintesi degli interventi.
Giuseppe Sbriglio (IdV): Si parla della cifra retributiva come se fosse niente, spesso si danno incarichi e si parla di totale netto, mentre i professionisti, tutti i lavoratori, parlano di retribuzione lorda. E 93 mila euro l’anno lordi non sono una cifra di mercato, uno stipendio di questa natura anche come dirigente non è cosa da tutti.
Per rassicurare sulla correttezza delle procedure sono stati letti gli articoli dello statuto della Fondazione per la Cultura, ma le comunicazioni dovrebbero essere collegate agli indirizzi dati dalla Sala Rossa. Era stato assicurato al Consiglio che le procedure per la nomina avrebbero seguito un determinato iter che prevedeva la selezione e non la nomina diretta.
Vorrei sapere se l’Assessore Braccialarghe ritiene opportuna questa nomina. C’è stato un confronto di curricula per scegliere il miglior candidato? Già per la Fam si era ventilata la possibilità della creazione solo per occupare i soliti nomi noti.
Se vogliamo dimostrare che Torino premia la meritocrazia, bisognava agire in un altro modo, così come è stato fatto per la nomina del City manager.
Va benissimo la valorizzazione delle risorse interne, ma non deve essere l’unico canale di selezione possibile.
Non si capisce se all’interno della Fondazione per la Cultura c’erano anche altri candidati da valutare o se, come sospetto, il nome fosse già designato.
Maurizio Marrone (FdI): La risposta è ancor più grave del tema posto. Il soggetto è stato scelto in modo unilaterale dalla Giunta, sottraendo di fatto al Consiglio comunale la possibilità di indirizzo e controllo.
E non solo. La Sala Rossa ha dato indicazioni di procedere alla nomina per evidenza pubblica, parole che sembrano sconosciute alla Giunta. È del tutto inopportuno nominare una persona al centro di un procedimento penale in corso per la nota questione del concorso giudicato nullo da ormai ogni istituzione preposta.
È un perseverare diabolico e non un errare umano inserire sempre gli stessi nomi alle cariche dirigenziali.
Di fatto, è stato sconfessato l’indirizzo della Sala Rossa con questa ulteriore nomina auto referenziale della Giunta.
Andrea Tronzano (Pd): Come al solito il Pd e la maggioranza applicano due pesi e due misure. E’ di questi giorni la discussione sullo svecchiamento del sistema di governo della Città. Sulla Fam invece andiamo a confermare una figura che fa parte di questo sistema da trenta anni. Non inquieta la persona ma il sistema. Il mondo della cultura è dominato dalle medesime persone da quando l’assessore Alfieri si è insediato molti anni fa nell’assessorato. Inoltre, fatto non meno grave, mi risulta che la dottoressa La Rotella stia utilizzando personale in straordinario e non in distacco. Fatto che fa il paio con la dottoressa Martina che occupava gli uffici non essendo più direttore.
Chiara Appendino (M5S): Sindaco, Assessore, siete riusciti con un solo atto a raggiungere il vertice della spudoratezza. La città e i cittadini, anche in seguito alla recenti vicende che coinvolgono la procura, partendo dal concorso annullato per arrivare alla nota vicenda – ad oggi ancora in corso- degli affidamenti diretti, vi chiedono trasparenza parità di accesso e opportunità meritocrazia. Più volte in quest’aula, abbiamo sollevato dubbi sulla gestione di questa Fondazione per la cultura nata per cercare fantomatici sponsor privati, che ad oggi sembrerebbero essere gli stessi che per più di un decennio hanno dato fondi alla Città.
Questa Fondazione, al momento, non ha dipendenti, né uffici, se non il Segretario Generale a quasi 100.000 euro all’anno! Come ha operato sino ad oggi? E chi ha gestito l'operatività ordinaria come ad esempio quella bancaria? Con questa nomina avete dato nuovamente la prova di agire in perfetta continuità col passato. Era infatti chiarissimo l'indirizzo del Consiglio Comunale per il quale avreste dovuto usare una procedura pubblica per scegliere il Segretario Generale. Ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi di vedere i vari dirigenti Bassanini piazzati nei vari enti controllati dalla città?
Assessore dimostri senso civico chiudendo immediatamente questa fondazione e rispetto per il lavoro dei dipendenti e per i cittadini, ritirando questa nomina.
Michele Paolino (PD): In occasione del dibattito sulla costituzione della Fondazione per Cultura, gli emendamenti presentati da me e dal collega Ventura proponevano di cercarne la figura apicale in prima battuta all’interno dell’amministrazione e comunque attraverso una procedura di evidenza pubblica. Nel mondo della cultura torinese vediamo orizzonti un po’ chiusi, c’è una sorta di compagnia di giro auto referenziale.
Dovremmo invece individuare e valorizzare nuovi talenti e potenzialità, come nel caso di Artissima. E’ chiaro che contestiamo il metodo di scelta della persona e non la persona stessa. Ma dobbiamo seguire strade nuove, perché certi metodi del passato non devono appartenere a questo Consiglio.
Michele Curto (Sel): Se si fosse seguito il percorso che avevamo tracciato in Consiglio non saremmo alle prese con questa discussione. Si parla di rapporto fiduciario, ma dagli atti risulta che la persona in questione, nel quadro del procedimento giudiziario contro l’ex direttore generale, avrebbe mentito al magistrato. Dal 2001 al 2011, su 3.7 miliardi di debito contratto, 450 milioni sono stati destinati al sistema culturale della città: un campo in cui si è lavorato molto ma che presenta sacche di opacità e inefficienza, è il caso del 40% di affidamenti diretti effettuati da Turismo Torino, con spesa maggiore rispetto alle gare. Forse è il caso di tornare indietro e individuare la figura di vertice della Fondazione con una procedura di evidenza pubblica.
Luca Cassiani (PD): Ho seguito l’evolversi della Fondazione Fam e rivendico questa scelta come vincente. È uno strumento che ha consentito, consente e consentirà di avere un rapporto fruttuoso con sponsor privati. Per quanto riguarda la nomina a Segretario generale della dottoressa La Rotella, non è stata una scelta della Giunta Comunale, ma del CdA della Fondazione: non è stata discussa né in Commissione né in Giunta. Anch’io avrei fatto la stessa scelta, per l’esperienza, la capacità e la professionalità che La Rotella ha dimostrato. Avrei però utilizzato modalità diverse, facendo una chiamata pubblica, anche all’interno dell’Amministrazione comunale.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Ho una domanda da fare al Sindaco e alla Giunta: la nomina della dottoressa La Rotella è l’ennesima azione di forza della Giunta che non tiene conto di quanto deciso dal Consiglio Comunale, oppure una certa dirigenza vi tiene in scacco e vi costringe a determinate scelte? Ci sono persone molto più capaci che potevano essere scelte. È un atto di forza del sindaco, come è avvenuto per la recente nomina del nuovo City manager. Spero che un giorno qualcuno possa spiegare queste scelte.
Ha concluso il sindaco Piero Fassino, ribadendo come la dottoressa La Rotella abbia i requisiti prescritti dall’art. 15 dello Statuto della Fondazione e come si sia dato corso a una procedura prevista dalla stessa norma statutaria. “In questi anni, ha affermato Fassino, la dottoressa La Rotella ha dimostrato ampiamente di avere capacità di direzione nei settori culturali ed è unanimemente apprezzata dai suoi interlocutori. Ho avuto personalmente contezza di tale positiva valutazione da tutti gli ambienti culturali in cui la dottoressa La Rotella ha operato,ove ha riscosso unanime riconoscimento delle sue qualità professionali, delle competenze e della dedizione. “Non mi sono mai occupato di ‘piazzare’ qualcuno, ha precisato. Il mio compito è garantire che la Città eserciti le sue attività al meglio. Siccome sulla cultura stiamo investendo molto, non è secondario, ai fini dell’esito e del successo delle iniziative che mettiamo in campo, che un settore così strategico per la vita della città sia guidato da persone che hanno esperienze capacità e riconoscibilità”. “La scelta della dottoressa La Rotella, ha concluso, è stata determinata unicamente da queste valutazioni, riferite alla competenza, alla professionalità e alla qualità di direzione”.

Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 13 Maggio 2013

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