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Comunicato stampa

AUDIZIONE DI PAOLO MONFERINO E DEI VERTICI DELLA SANITA PIEMONTESE IN COMMISSIONE SERVIZI SOCIALI

L’assessore regionale alla sanità Paolo Monferino, accompagnato dai direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere torinesi, dal direttore generale della sanità regionale, e dai direttori delle federazioni sanitarie della provincia di Torino, ha partecipato nella mattinata ad un’audizione presso la commissione servizi sociali presieduta da Lucia Centillo, alla presenza dell’assessore comunale ai servizi sociali Elide Tisi.
Monferino ha illustrato le criticità economico-finanziarie ed organizzative della sanità piemontese ed i tratti fondamentali della riforma recentemente varata con il Piano socio-sanitario triennale.
Parlando del debito consolidato nei confronti delle Asl, Monferino ha detto “Sono cifre preoccupanti ma non tali da fare pensare ad un’azienda in fallimento, se si equipara la nostra sanità ad un’azienda che fattura 8.697 milioni all’anno”. Il fatto più grave, ha spiegato l’assessore, è che queste cifre in rosso, fino al 2010, quando è stato varato un piano di rientro, erano in costante crescita. Dal 2011 la tendenza si è invertita e la spesa è scesa di 100 milioni di euro.
Il nuovo piano socio-sanitario e la creazione delle federazioni sanitarie abbandonano la centralità di ospedali e Asl considerata “economicamente non sostenibile”, attraverso la gerarchizzazione degli ospedali, da quelli ad alta specializzazione, i cosiddetti Hub, fino a quelli decentrati da destinarsi a prestazioni di base. Il piano prevede il loro accorpamento in federazioni sanitarie e la centralizzazione, sotto una direzione regionale unica, per tutte le 19 federazioni piemontesi, di servizi e funzioni non strettamente sanitarie.
Si tratta, in specifico, della gestione del personale (oggi frammentata in tanti diversi contratti stipulati da altrettante Asl e Aso) e delle gestioni unificate della logistica, dei magazzini e degli acquisti, dalle quali si attendono forti economie di scala.
Il nuovo modello organizzativo, ha spiegato Monferino, dovrebbe produrre da 500 a 700 esuberi di personale amministrativo, riassorbibile nell’arco di due o tre anni attraverso i pensionamenti tra gli 8000 dipendenti di qualifica amministrativa.
Monferino, parlando della riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese, si è soffermato sulle due realtà torinesi attorno alle quali si sono registrati i maggiori allarmi.
“Dell’Amedeo di Savoia vogliamo dismettere non le funzioni ma la struttura - ha precisato - la cui necessaria ristrutturazione richiederebbe più di 60 milioni di euro” . L’ipotesi a cui si lavora è quella di un trasferimento negli spazi dell’ex Richelmy, contigui al Maria Vittoria.
Il Valdese invece dovrebbe diventare un polo di riabilitazione e gli interventi nel campo della senologia (circa 600 casi all’anno) potrebbero essere ricondotti ad un polo di senologia unificato con quelli del Sant’Anna e delle Molinette, “creando un polo di valore nazionale e internazionale da 1700 interventi all’anno”.
Stimolato dagli interventi di Lucia Centillo, Michele Curto, Domenica Genisio, Monferino ha detto che la riforma funzionerà se si riusciranno a sviluppare al meglio le cure domiciliari ed ha assicurato che il progetto “Città della Salute”, nonostante da mesi tardino i 300 milioni di euro impegnati dal Ministero della Sanità, andrà avanti.
Monferino ha anche annunciato per il mese di ottobre la creazione, assieme ad alcune banche, di un fondo di rotazione da 700 milioni di euro cui potranno rivolgersi i creditori della sanità regionale con problemi di liquidità. Le loro fatture, certificate dalla Regione, potranno essere liquidate a condizioni di favore, con oneri maggiori anche prima della scadenza prevista per il pagamento da parte della Regione.
Attualmente i tempi medi di liquidazione delle fatture sono di 285 giorni, attesa che in realtà è per molti assai più lunga se si calcola che tale media viene abbassata dal termine tassativo di 30 giorni con il quale vengono liquidate le aziende farmaceutiche.
A proposito della possibilità di “compensazione fiscale” per le imprese piemontesi, Monferino ha riferito che Il ministro Renato Balduzzi gli ha confermato la possibilità per le aziende piemontesi di usufruirne.
Centillo, a conclusione dell’incontro, ha concordato con Monferino e con Tisi un nuovo momento di confronto dedicato in particolare alla “Città della salute” ed al “welfare”.
Hanno preso la parola anche i consiglieri Fabrizio Ricca, Giovanni Ventura e Guido Alunno.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)



Pubblicato il 7 Giugno 2012

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