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Comunicato stampa

L’ULTIMO SALUTO A UGO SPAGNOLI

Si sono celebrate questa mattina a Palazzo Civico le esequie di Ugo Spagnoli. Allestita la camera ardente in Sala Rossa, prima della cerimonia funebre si sono succeduti gli interventi di chi ne ha condiviso l’impegno politico e professionale.

Primo ad intervenire il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris che, dopo aver tracciato un breve profilo di Ugo Spagnoli, ne ha ricordato le battaglie parlamentari sui diritti civili e per i lavoratori. “Ugo Spagnoli - ha sottolineato Ferraris - seppe coniugare in ogni occasione coscienza sociale e militanza politica; con lui Torino e l’Italia intera perdono uno strenuo difensore della libertà di pensiero, un uomo capace di gestire i conflitti con determinazione professionale, lealtà politica e coraggio intellettuale”.

Dopo Ferraris è intervenuto il vicesindaco Tom Dealessandri per leggere un messaggio del sindaco Piero Fassino, impossibilitato a presenziare alla cerimonia per precedenti impegni istituzionali. Nel messaggio, il sindaco ha rimarcato le doti di saggezza, umanità e lucidità politica di Ugo Spagnoli: “doti che si univano in lui alla capacità di ascolto nei confronti di ogni interlocutore, a cui si porgeva con rispetto, con attenzione, con aperta disponibilità a fornire consiglio, ausilio, sostegno”. Tratti di profonda umanità che ne facevano: “un uomo circondato da universale stima, anche degli avversari politici, di cui si ebbe inconfutabile testimonianza in occasione della sua elezione alla Corte Costituzionale avvenuta in Parlamento con esito plebiscitario a cui concorse il voto di tutti i gruppi parlamentari”.

Nel concludere la lettura del messaggio, Tom Dealessandri ha sottolineato, per sottintendere la grande raffinatezza intellettuale di Spagnoli, la sua capacità non comune di “saper spaccare il capello il quattro”.

“Era un amico, un compagno un maestro”, così lo ha definito un commosso Luciano Violante, “un testimone e un costruttore che ha usato la sua autorevolezza per trasmettere valori a tante generazioni”. Accanto al ricordo di amicizia, legato prevalentemente alla stagione in cui entrambi ricoprivano incarichi in Parlamento, Violante ne ha sottolineato la lealtà, “l’anima laica e sobria, che ha anteposto l’idea di costruire a quella di apparire”, aggiungendo, infine, come avesse sempre considerato negativa la faziosità e avesse sempre guardato con attenzione ai valori, primo fra tutti quello dell’uguaglianza.

L’avvocato Nino Raffone è tornato con la memoria agli anni ’60, quando Ugo Spagnoli, avvocato già affermato, accoglieva con grande disponibilità i giovani colleghi. “Aveva doti di cordialità, disponibilità, allegria, capacità di ascolto e di comprensione delle tesi opposte alle sue. “Riteneva - ha aggiunto - che solo con gli strumenti del diritto si costruisce una società diversa, le scorciatoie sono pericolose”.

Mario Dogliani ha portato il saluto dell’Università di Torino, dove Spagnoli aveva studiato, era entrato come giovane docente ed è tornato ad insegnare dopo la sua lunga carriera parlamentare e professionale. Università che, ha ricordato Dogliani, aveva già celebrato Spagnoli nel settembre del 2009 con una giornata di studi cui parteciparono amici e colleghi.

“In questa storica sala sono stato testimone dei primi passi di Ugo Spagnoli nel suo impegno nell’istituzione”, ha ricordato Diego Novelli. “Qui, mise il luce il suo interesse per la città, investita allora da una convulsa ondata immigratoria che sconvolgeva il tessuto urbano. Si impose per la serietà e lo scrupolo con cui affrontava e approfondiva i nuovi problemi, indicando soluzioni costruttive che salvaguardavano i valori della persona”. “Sempre schierato dalla parte degli ultimi, equilibrato e rispettoso della parte avversa, raccoglieva la stima di tutta l’aula. Era vicepresidente del gruppo del Partito Comunista, allora presieduto da Giorgio Napolitano. Era sempre guidato dai principi di libertà ed eguaglianza, dai valori della Resistenza, a cui da giovane aveva partecipato”. “Ancora oggi - ha concluso Novelli - la sua figura è un modello di come bisognerebbe intendere la politica, al servizio del bene comune”.

Andrea Giorgis, citando Gramsci per descrivere l’essenza di ogni impegno politico, ha sottolineato come la conoscenza di Ugo Spagnoli lo abbia portato a pensare di “aver avuto la fortuna di poter conoscere qualcuno in grado di dimostrarsi esperienza vivente di questo impegno”. “Ricordando quello che ho imparato da lui - ha concluso Giorgis - penso in particolare alla sua idea di fiducia nella possibilità che le persone, pur essendo capaci del male, se sorrette dall’impegno e dalla condivisione, siano invece capaci del bene e come abbia allora senso impegnare tempo e fatica per provare a migliorare la società in cui viviamo”.

Ha chiuso la serie degli interventi Gustavo Zagrebelsky, che si è soffermato in particolare sul periodo di Ugo Spagnoli quale giudice della Corte Costituzionale: ”In realtà, Spagnoli non è uscito dalla Corte costituzionale, perché anche quando un giudice costituzionale non ricopre più la carica, restano i documenti scritti, le sentenze che solitamente si chiamano con il nome dell’autore”. “Ciò che è rimasto di Ugo è la sua passione allegra, la fiducia, un entusiasmo contagioso anche quando, chiamato dall’Università a tenere dei corsi, ha continuato a lavorare per i suoi studenti fino alla fine”.

Ugo Spagnoli, nato a Messina nel 1926, giovanissimo partigiano durante la Resistenza, è stato avvocato, parlamentare, giudice costituzionale, docente all’Università di Torino. Deputato dal 1963 al 1986 per il Partito Comunista Italiano, è stato eletto in Consiglio comunale nella terza e quarta consigliatura, dal luglio del 1956 all’ottobre del 1964. Eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 6 febbraio 1986, è stato nominato vicepresidente della Corte il 16 gennaio 1995. Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, ha presieduto il Centro per la Riforma dello Stato dal 1976 al 1979.

Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 19 Gennaio 2012

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