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Comunicato stampa

UNA CABINA DI REGIA PER IL PROGETTO TORINO CITTÀ DA COLTIVARE

Il progetto Torino Città da coltivare (Tocc), approvato dalla Giunta e dal Consiglio comunale nei mesi scorsi, intende promuovere lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio urbano: coltivazioni sostenibili e indirizzate al concetto di “catena corta”, agricoltura sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo, forestazione urbana. Oggi la Giunta, su proposta dell’assessore Enzo Lavolta (di concerto con gli assessori Curti e Passoni), è tornata sul progetto per individuare un gruppo di lavoro composto da direttori e dirigenti dell’Amministrazione comunale (direzioni Verde pubblico, Patrimonio, Ambiente e Territorio).

Con il coordinamento dell’assessorato all’Innovazione, Sviluppo e Sostenibilità ambientale, la “cabina di regia di Tocc dovrà accompagnare l’evolversi del progetto e il suo impatto sul territorio e attivare forme di partecipazione su scala locale.

Il progetto Tocc sarà presentato ufficialmente giovedì 10 maggio alle ore 11 presso l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria 10.

Il progetto Tocc avvierà un’analisi delle aree verdi a uso agricolo esistenti, con un censimento dei fabbricati, delle concessioni in essere e in scadenza e delle superfici, sia quelle di proprietà comunale (due milioni di metri quadrati circa) sia i terreni di proprietà privata. Una volta completato il quadro, l’amministrazione individuerà le forme più idonee per la promozione di forme di agricoltura e forestazione urbana multifunzionale. Si tratta di incentivare una gestione che riconosca le valenze alimentari ma anche sociali, ambientali e di tutela del suolo dell’attività agricola, valenze già riconosciute a livello europeo dalla Politica Agricola Comunitaria.

Il punto di arrivo di questo progetto è la realizzazione di un nuovo modello per un vivere cittadino maggiormente legato al contatto con la terra e con la natura, che abbia ricadute positive economiche per chi abita in città, come aiuto rispetto ai problemi alimentari ed ecologici, e per il Comune, che può in questo modo ridurre i costi di gestione del patrimonio del verde urbano.
(mm)


Pubblicato il 8 Maggio 2012

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