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Comunicato stampa

LE INDAGINI CHE HANNO PORTATO ALL’ARRESTO DEGLI INVESTITORI DEL BAMBINO IN CORSO PESCHIERA

Sabato 3 dicembre 2011, alle 16.50 circa, in Torino, corso Peschiera all’altezza del civico 291, un’auto nera a velocità sostenuta falcia un’intera famiglia sulle strisce pedonali e si dà alla fuga. Un bambino di 7 anni, Alessandro Sgrò, muore, il suo papà rimane in fin di vita, la mamma è gravemente ferita. Dell’auto nessuna traccia: non un numero di targa, non un’indicazione precisa. La Squadra Infortunistica del Corpo di Polizia Municipale effettua i rilievi del caso e rimane con pochi pezzi della carrozzeria del veicolo investitore in mano e qualche testimonianza.

Inizia l’attività di indagine. Lunga e difficile. Il Corpo di Polizia Municipale di Torino impiega tutte le risorse specialistiche e di territorio in un’impresa che appare ardua. L’attività richiede accertamenti di polizia scientifica e così il Nucleo Investigazioni Scientifiche e Tecnologiche del Corpo prosegue le ricerche senza esitazioni e con competenza, anche tecnologica.

Si individua la marca, il modello e la versione dell’auto investitrice – Renault Clio nera 3 porte versione 20° anniversario. si raccolgono dati, si incrociano banche dati, si acquisiscono filmati di videosorveglianza, si analizzano tabulati telefonici, si compiono accertamenti perfino sui sistemi GPS di localizzazione, rilievi scientifici. Si crea un identikit del conducente e del capo di abbigliamento indossato al momento dell’incidente, grazie a un sofisticato software. Si sfruttano tutte le potenzialità delle avanzate tecnologie e l’attività di territorio va a toccare carrozzieri, ricambisti, officine, concessionarie, demolitori. Si rintracciano testimoni, si assumono informazioni, fino al controllo capillare di tutti i veicoli sospetti. Alla fine il risultato arriva: nessuna fortunata fatalità, ma il metodo investigativo, la competenza, la pervicacia sono gli ingredienti vincenti.

Ieri ad Aosta si rintraccia il veicolo; è ancora sinistrato, le “evidenze” (tracce) raccolte combaciano perfettamente con i danni alla carrozzeria; vengono fermati il proprietario Francesco Grauso, 25 anni, di Aosta, con un piccolo precedente per furto e l’amico Alessandro Cadeddu di Aosta, di anni 33.

L’aliquota della Sicurezza Urbana della Polizia Municipale di Torino agisce con professionalità, precisione, in sinergia con la Procura della Repubblica di Torino che ha rubricato il fascicolo per omicidio colposo con colpa cosciente e omissione di soccorso. Ad Aosta gli investigatori del Settore Sicurezza Urbana con la fattiva collaborazione della Polizia Municipale di Aosta, effettuano 2 perquisizioni e numerosi sequestri. Le prove sono schiaccianti e i due confessano. Vince la giustizia e grazie al metodo, alla competenza e alla dedizione il Corpo di Polizia Municipale di Torino ha raggiunto un risultato che appariva impossibile e lo ha fatto sfruttando la potenzialità della rete composta anche dalle altre Polizia Municipali d’Italia.



Pubblicato il 17 Gennaio 2012

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