Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > APRILE

Comunicato stampa

DIPENDENTE ARRESTATO PER CORRUZIONE: IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’assessore Ilda Curti ha risposto oggi pomeriggio in Sala Rossa all’interpellanza generale su “Quali controlli contro la corruzione all’interno del Comune”, firmata dai consiglieri Andrea Tronzano, Federica Scanderebech, Fabrizio Ricca, Vittorio Bertola e Michele Curto. Interpellanza presentata dopo la notizia dell’arresto in flagranza di reato di un dipendente comunale, avvenuto la settimana scorsa.

“L’episodio che ha coinvolto un dipendente dell’Edilizia privata è un fatto gravissimo - ha dichiarato Curti - che nuoce all’amministrazione, all’onorabilità dei dipendenti comunali e all’istituzione oltre che configurarsi come un reato su cui gli organi competenti stano indagando per fare emergere eventuali responsabilità individuali penalmente rilevanti. Un episodio che oltre ad avere rilevanza giudiziaria, è sintomo del fatto che la guardia non è mai troppo alta per prevenire e impedire comportamenti illeciti e disonesti. La pubblica amministrazione - ha continuato l’assessore - deve intervenire introducendo anticorpi di sistema, in modo che sia ridotto il margine dell’illecito e dei comportamenti eticamente e penalmente riprovevoli. Non solo per la tutela dei cittadini ma, anche della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici”.

L’assessore ha poi elencato le procedure già messe in campo dall’amministrazione per migliorare il sistema, quali la riorganizzazione interna (2004) e il turn-over dei professionisti incaricati di seguire le pratiche dei cittadini (dal 2007), la semplificazione delle pratiche che passa attraverso l’informatizzazione e la dematerializzazione delle stesse (attiva dal 2012), il controllo e la vigilanza su tutti gli atti e le procedure.

All’intervento di Ilda Curti ha fatto seguito il dibattito.

Andrea Tronzano (PdL): Quanto detto dall’assessore è un buon inizio per rendere trasparenti ed efficienti le procedure. Riconosciamo che ci sono delle complessità nell’organizzare le turnazioni considerando il livello di maturità professionale che è necessario sviluppare in certi ruoli. Ritengo che sia necessario inserire questi uffici tra quelli “a maggior rilevanza”, previsti dal Dlgs 165/2001. Mi aspetto che l’Assessore mantenga la promessa di portare all’esame del Consiglio le sue proposte di riorganizzazione degli uffici, ma registro nel suo intervento la mancanza di impegni sul turn over e sulle semplificazioni normative relative al Piano regolatore generale.

Federica Scanderebech (Fli): Un Comune dovrebbe perseguire principi di legalità e combattere in ogni modo fenomeni di corruzione. Dalla risposta dell’assessore Curti si evince l’intento di seguire questa linea di contrasto. Mi ha stupito il fatto accaduto, tramite geometri che spesso si recano negli uffici dell’assessorato ho la certezza dell’alta competenza, professionalità e correttezza degli addetti. Alcuni funzionari sono stati trasferiti ed ora si trovano in difficoltà a re-inventarsi una nuova mansione dopo anni di assegnazione ad un altro settore. Mi auguro che episodi del genere non si verifichino più. Dobbiamo riflettere sulla possibilità che però sia successo in altri settori senza che ce ne accorgessimo. Auspico che gli altri assessori abbiano un occhio attento verso gli uffici di loro competenza

Michele Curto (SEL): Ringrazio l’assessore per la risposta all’interpellanza generale e per il suo impegno nel predisporre un piano d’azione. È importante che Giunta e Consiglio comunale mettano in campo scelte coraggiose che coinvolgano i nostri dirigenti. Daremo pieno appoggio all’assessore e faremo la nostra parte, anche sapendo che la corruzione è un tema su cui i cittadini ci osservano. La politica deve essere attenta e molto vigile: non possiamo lasciare un fianco scoperto. Ben venga quindi una rotazione più spinta dei funzionari e il coinvolgimento di controllori esterni.

Vittorio Bertola (5 Stelle): Sono state dette molte parole; purtroppo la corruzione è una questione endemica nel nostro Paese, è nella mentalità delle persone. Credo sia presto per giudicare le azioni intraprese dall’Amministrazione. Mi limito a dire che spero non si giunga a scaricare il fenomeno della corruzione su un singolo: bisogna aggredirla a livello di sistema. Chiediamoci se possiamo fare di più per evitare che le persone cedano a questo tipo di tentazione

Stefano Lo Russo (PD): La risposta della Giunta è stata esaustiva e completa. Difficile da parte della politica individuare questi comportamenti ma le azioni messi in campo dall’Amministrazione, in questi anni, sono misure precauzionali assolutamente corrette. Il trasferimento dei dipendenti va a tutela loro, dell’Amministrazione, dei cittadini e delle imprese perché si eviti la cristallizzazione di certe situazioni. Rispetto al funzionario, colto in flagranza di reato, oggi sono maturi i tempi perché non ci sia indulgenza rispetto a chi escute denaro in modo illecito per il proprio lavoro. Per questo credo sia giusto il licenziamento del funzionario del Comune di Torino. E’ una priorità la costituzione di parte civile del Comune. Abbiamo gli occhi addosso dei cittadini che ci chiedono attenzione a valori come onestà e senso del dovere: oggi il trasferimento e l’allontanamento non sono più sufficienti. Bisogna alzare il livello di controllo e di sanzione, soprattutto in una situazione di crisi economica che sta producendo la perdita di tanti posti di lavoro. Se vogliamo difendere i lavoratori licenziati per una causa non giusta, dobbiamo essere fermi nel licenziare quando esiste causa giusta, come in questo caso. Occorre però rompere il muro di omertà. Ai cittadini e alle imprese rivolgo l’appello perché facciano venire alla luce situazioni di questo genere rivolgendosi alle forze dell’ordine, perché in questa maggioranza troveranno un terreno politico disponibile a recepire istanza di legalità che il Paese reclama a gran voce.

Domenico Mangone (PD): Non si tratta del primo caso di corruzione in Comune, ma questo ha caratteristiche differenti: è un caso che coinvolge un funzionario pubblico e un privato cittadino, con modalità applicabili in ogni dove. E non credo che il turn over rappresenti una soluzione. Occorre invece una risposta politica chiara e netta. La persona che si è macchiata in questo episodio va licenziata in tronco. La Pubblica amministrazione non deve tentennare per non alimentare situazioni di questo genere. Ora che abbiamo toccato il fondo dobbiamo punire chi ha sbagliato.

Roberto Carbonero (Lega Nord): E’ lodevole quello che l’assessore intende fare, però io noto che in questi casi si parla solo di impiegati e funzionari, ma si tentenna di fronte alla parola "dirigente". Questo episodio non è frutto della crisi economica ma di una propensione del singolo soggetto. Va bene il turn over, però serve la massima attenzione a prassi apparentemente normali che possono nascondere la propensione a garantirsi entrate extra. Controlliamo, inoltre, quelle procedure, pure legali, che in relazione ai collaudi di opere importanti, mettono in gioco sempre le stesse persone

Marco Grimaldi (SEL): Voglio fare solo poche precisazioni, in primo luogo, la politica deve fare appelli coerenti su questi temi, chiedendo a tutti, cittadini e dipendenti, di denunciare chi compie atti del genere nella pubblica amministrazione. Il secondo punto riguarda il nostro sostegno nei confronti di chi denuncia e di chi ogni giorno lavora onestamente. Per questo chiediamo alla Città che, se non si andasse al rito abbreviato, si costituisca parte civile per quei lavoratori che operano correttamente tutti i giorni nello svolgimento delle loro mansioni. L’ultimo punto è solo per ricordare che già oggi è possibile il licenziamento per giusta causa e la flagranza di reato è un motivo valido per il licenziamento.

Gabriele Moretti (Moderati): Anche noi siamo d’accordo nel condannare un evento di questo genere. È però solo un sintomo di una malattia più complessa, che può generare danni più gravi nella nostra società: fa percepire la mancanza di libertà nell’operare in un settore. E senza libertà non ci può essere sviluppo. La Pubblica Amministrazione invece dovrebbe essere un regolatore dello sviluppo e operare senza compromessi, incentivando le risorse talentuose della società, che possono contribuire davvero ad aumentare il benessere di tutti. Dobbiamo intervenire duramente per punire chiunque commetta questi reati.

Nella sua replica l’assessore Ilda Curti ha ribadito che le procedure elencate nella prima parte del suo intervento, riguardano cose fatte, non da fare, per un processo iniziato dall’amministrazione da anni a tutela del sistema. “Un sistema che va vaccinato - ha dichiarato Curti - per evitare che qualche singolo ne possa approfittare. Per questo però, non serve ascoltare voci e insinuazioni ma denunciare alle autorità competenti i casi di illecito accertati”. Ricordando che il dipendente è stato sospeso, l’assessore ha infine annunciato la volontà da parte della Città di costituirsi parte civile nel processo a suo carico.

Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 23 Aprile 2012

Stampa questa pagina

Condividi

Torna indietro