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Comunicato stampa

CSEA: PARTITA LA PROCEDURA DI FALLIMENTO. IL CONSIGLIO:”TUTELARE STUDENTI E PERSONALE”

Durante la seduta odierna del Consiglio il vicesindaco Tom Dealessandri ha fornito aggiornamenti sulla vicenda Csea che negli ultimi mesi è stata al centro dell’attenzione della Sala Rossa e delle sue commissioni.

Tom Dealessandri – Vicesindaco e assessore al lavoro: Abbiamo esplorato in ordine alla vicenda Csea diverse ipotesi. Una di esse è stata quella di un’amministrazione straordinaria, che però è stata esclusa per mancanza di risorse.
Oltretutto lo Csea ha ormai accumulato un ritardo grave nello svolgimento dei corsi, tale da doverne eventualmente prolungare alcuni fino ad agosto.
Un’altra ipotesi che nel corso delle riunioni di questi giorni abbiamo esaminato è stata quella della formazione di una cooperativa che potesse rilevare corsi e personale. Mi risulta che tale ipotesi è attualmente oggetto di valutazioni da parte dei lavoratori.
Nonostante questi sforzi siamo però di fronte ad un epilogo diverso, avendo ricevuto comunicazione, assieme all’assessore regionale Claudia Porchietto e a quello provinciale, Carlo Chiama, da parte del liquidatore Filippo Brogi, che un’istanza di fallimento è stata depositata nella giornata odierna presso il Tribunale di Torino.
Un epilogo negativo che non significa la sospensione del nostro impegno sulla vicenda. Infatti nei prossimi giorni, aldilà del necessario accertamento delle responsabilità, occorre predisporre atti che ci consentano di affrontare le questioni che ora si pongono. In particolare si tratta di garantire, in primis ai ragazzi nella fascia dell’obbligo, la prosecuzione dei corsi. C’è inoltre il problema della tutela dei lavoratori. A tal fine occorrerà verificare se ricorrano gli estremi per l’avvio di una cassa integrazione in deroga.
La prosecuzione dei corsi, ma anche il riassorbimento di una parte del personale almeno, può essere realizzata con l’affidamento dei corsi e delle docenze alle agenzie del sistema formativo piemontese. A questo proposito occorrerà anche rispondere, in qualche caso, alle richieste di utilizzare da parte di queste ultime, alcune delle sedi formative dello Csea.

Alle comunicazioni di Dealessandri è seguito un dibattito:

Enzo Liardo - PdL: Non è vero che si sono fatti tutti gli sforzi possibili per una situazione di assoluta gravità che io già a settembre, con una mozione, avevo sottolineato. Mozione che non venne approvata a causa del voto contrario della maggioranza. E non è vero che il Comune in Csea c’entra poco, se è vero che negli anni scorsi gli ha delegato la formazione professionale di un gran numero di giovani.
Come finirà adesso? Quali saranno le ricadute sui lavoratori e sui ragazzi che verranno privati di questi corsi?
Mi piacerebbe rimanesse alta l’attenzione e si continuassero a cercare soluzioni per evitare il fallimento. Ma sono piuttosto preoccupato per il silenzio e la poca attenzione, evidenziata anche dalla freddezza con cui anche gli organi di stampa stanno seguendo la vicenda.

Roberto Carbonero - Lega Nord: Il naufragio annunciato di Csea, è stato definito dalle parole del vicesindaco. E purtroppo l’attenzione su questo tema è uguale alla presenza di consiglieri di maggioranza presenti in Sala Rossa in questo momento: bassissima!
La discussione è stata rimandata per troppo tempo, e credo che ora si apra una nuova fase che richiede attenzione: il ricollocamento dei lavoratori e degli studenti del ‘carrozzone’ dello Csea. Spero che almeno in questa fase l’amministrazione della Città (anche se in minoranza nel consiglio direttivo di Csea) sappia vigilare per evitare i soliti pasticci all’italiana

Lucia Centillo – Partito democratico
E’ inutile nascondere l’insoddisfazione per l’epilogo di questa vicenda. Una preoccupazione che si trova anche nel documento della Corte dei Conti che con una nota riferisce che Csea è in perdita dal 2009 e lo stato patrimoniale dal 2005.
Questo epilogo non può essere considerato definitivo, perché ci sono le responsabilità ancora da verificare e chiedo, formalmente, di verificare la possibilità che la Città si costituisca parte civile.
Ritengo che non si possano addurre responsabilità ai lavoratori che non hanno ripreso le loro mansioni.
Infine, due considerazioni. La prima è quella di creare meno disagio possibile ai ragazzi, che si trovano già nello stato di prolungare i loro corsi. Poi, chiedo garanzie per i lavoratori che attraverso le agenzie nel settore, inizieranno nuovi corsi. L’operazione dovrà essere effettuata nel pieno della trasparenza e della chiarezza, nello stabilire i criteri per le diverse fasce dei lavoratori.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 2 Aprile 2012

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