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Comunicato stampa

CASE POPOLARI: L’ASSESSORE TISI CHIEDE L’INTERVENTO IMMEDIATO DELLA REGIONE PER LE MOROSITA' INCOLPEVOLI

Nella case popolari vi sono 3mila e 500 famiglie a rischio di essere sfrattate per morosità e una parte consistente di queste risulta incolpevolmente in debito. La nuova legge regionale in materia di edilizia sociale non fa differenze: con o senza colpa tante famiglie perderanno dal prossimo mese di gennaio il diritto ad accedere al fondo sociale per le morosità.

Il provvedimento di Palazzo Lascaris prevede infatti che ogni nucleo assegnatario di alloggio sociale versi una quota pari al 14% del proprio reddito (minimo pari a 480 euro annui). Da un monitoraggio sui pagamenti del canone, effettuato dagli uffici dell’assessorato comunale alla Casa, risultano esserci 3mila e 500 famiglie, sulle 18mila residenti a Torino in appartamenti di edilizia sociale, non in regola col pagamento e, nei fatti, passibili di sfratto nel corso del 2013. A queste devono essere aggiunte le circa 600 famiglie che non hanno presentato il censimento biennale di Atc: mancata risposta che, secondo la norma regionale, comporta la decadenza del diritto. A rendere ancora più critica la situazione i 4mila sfratti per morosità previsti a Torino il prossimo anno, nel mercato privato della locazione.

Una situazione preoccupante per l’assessore alle Politiche sociali e abitative, Elide Tisi, che ha scritto all’assessore regionale alla Casa, Ugo Cavallera, chiedendo un immediato intervento per contenere gli effetti dell’applicazione della nuova normativa.
“Misure da apportare – sottolinea Tisi - solo a tutela delle morosità incolpevoli e a fronte di una verifica puntuale della reale situazione di impossibilità a corrispondere la quota di canone prevista dalle norme in vigore”.

Per la responsabile delle politiche abitative in città, “a chi non paga pur avendone le possibilità non deve certo essere offerta l’opportunità di farla franca, ma occorre garantire un’applicazione delle regole che tenga però conto della diverse realtà e salvaguardi i nuclei familiari più deboli”.

“Ritengo necessario adottare – aggiunge l’assessore – strumenti per distinguere i casi di reale morosità incolpevole avvalendosi anche del Nucleo di Polizia municipale e di tutte le verifiche da parte di enti competenti (ad esempio per gli anziani soli con invalidità o con patologie importanti). Una verifica utile a “contenere” il numero degli assegnatari che ad oggi, per colpe non proprie, risulterebbero esclusi dall’accesso ai benefici del Fondo Sociale e conseguentemente a rischio di essere estromessi dagli alloggi pubblici”.

Con la lettera inviata a Cavallera, l’assessore Tisi ha proposto l’apertura immediata di un tavolo di confronto e chiesto il rifinanziamento del fondo sociale per le morosità incolpevoli.
(mge)


Pubblicato il 12 Dicembre 2012

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