Si conclude il lungo magistero dell’Arcivescovo Poletto a Torino: più di dieci anni di ininterrotto lavoro sulla città e per la città, vigile, generoso, segnato dalla disponibilità all’incontro e alla mediazione.
Torino è una città complessa: laica eppure attenta alla pluralità religiosa, schiva ma capace di tessere la tela d’acciaio del volontariato e dell’assistenza, fredda in superficie e ricca nel profondo di quell’attenzione all’altro che portò tanti uomini a scendere in strada e a lavorare per gli ultimi, senza chiedere e senza risparmiarsi.
Un modo di operare e di vivere che la città ha in sé e che non è cambiato negli anni.
Faccio i miei migliori auguri a Monsignor Nosiglia, augurandomi che presto ci sia l’occasione per un incontro di reciproca conoscenza, certo che l’impegno comune, il lavoro, la collaborazione sui temi sociali e sulla libertà delle persone, continueranno ad essere le tappe di un cammino comune, anche grazie alla traccia significativa e profonda che il lavoro del Cardinal Poletto lascia nella nostra Diocesi.
Mi farebbe piacere e sarebbe importante se, nel momento del suo saluto, egli potesse tornare in sala Rossa, come avvenuto qualche anno fa, nel luogo di massima rappresentanza della comunità torinese.
Torino, 11 Ottobre 2010