Vai ai contenuti

Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


BILANCIO PREVENTIVO 2010, OK DEL CONSIGLIO

Approvata dalla Giunta comunale esattamente un mese fa, la proposta di Bilancio per il 2010 è arrivata in Sala Rossa per la decisione finale. Nel corso delle ultime settimane, il documento è stato esaminato da Circoscrizioni e Commissioni consiliari: oggi il varo definitivo da parte dell’assemblea elettiva di Palazzo Civico, che l’ha approvato con 27 voti a favore, 8 contrari e un’astensione.

Questa, in sintesi, la struttura del Bilancio preventivo 2010, presentato in aula dall’assessore Gianguido Passoni, che pareggia per la parte corrente a 1377 milioni di euro.

Le entrate tributarie assommano a 454,2 milioni di euro, mentre quelle extratributarie ammontano a 419 milioni : tra le varie voci, 71 milioni le multe, 50 i canoni e concessioni, 35 le mense, 38 il canone occupazione suolo pubblico-Cosap, 46 le concessioni edilizie e circa 39 di plusvalore derivato da dismissioni patrimoniali.

Da Stato, Regione e altri enti si prevede che entrino 452,1 milioni: complessivamente circa 19 milioni in meno rispetto all’anno precedente, con un taglio dei trasferimento dallo Stato pari a 23 milioni.

Del denaro in arrivo, secondo il preventivo di quest’anno, quello derivante da entrate tributarie costituisce un terzo del totale e altrettanto quello derivato da trasferimenti da parte di Stato, regione ed altri enti. Il 3% è costituito da dividendi e il 31% circa da proventi di entrate extratributarie.

Le voci di maggior peso per quanto riguarda la parte corrente delle spese sono il personale con 431 milioni (-7 milioni rispetto all’anno scorso), i beni e servizi (252 milioni) e i rimborsi di mutui e interesse passivi, che faranno uscire dalla casse di Palazzo Civico 245 milioni di euro. 101 milioni di euro i trasferimenti.

Per quando riguarda gli investimenti, lo stanziamento previsto è di 401 milioni, in parte cofinanziati, dei quali 101 milioni per opere pubbliche e 98 per manutenzioni straordinarie: il rendiconto dell’anno passato aveva chiuso su 285 milioni di investimenti finanziati.

Nella sua relazione di fronte al Consiglio, l’assessore Passoni ha ricordato l’instabilità del sistema economico mondiale e soprattutto europeo, che condiziona inesorabilmente anche la scena locale. L’analisi tracciata da Passoni è poi approdata allo specifico del Bilancio di previsione 2010. “E’ oggi evidente che qualcosa non funziona, se le amministrazioni locali si trovano in difficoltà non solo a costruire i bilanci ma persino a regolarizzare i propri rapporti con i fornitori”. Occorre, secondo Passoni, “una rapida e robusta revisione dell’impianto complessivo della finanza locale”. Il Bilancio 2010 è coerente con gli obiettivi imposti dal Patto di stabilità. Ma Passoni ha anche ricordato come il Comune attenda ancora dallo Stato 9 milioni di trasferimenti statali compensativi dei mancati introiti dell’ICI.

Pur di fronte alla scarsità di risorse (determinate anche, ha sottolineato l’assessore, dalle scelte del governo nazionale che scarica sulle amministrazioni locali i problemi del Paese), la “finanziaria” comunale risponde ai bisogni della cittadinanza, consentendo ai ceti deboli l’accesso ai servizi, garantendo sconti a fasce di reddito anche intermedie, come l’aumento a 10.750 euro della soglia di esenzione dell’addizionale IRE o gli sgravi fiscali per le attività commerciali e artigianali penalizzate dai cantieri delle opere pubbliche.

E questo, ha rivendicato l’assessore, con i tributi comunali che restano sostanzialmente invariati, con l’unica eccezione della TARSU che aumenta del 5% per le utenze domestiche (9% in media su tutti i tipi di utenza, con un incremento di entrate calcolato in 18 milioni di euro), procedendo verso la futura copertura integrale dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

“L’amministrazione – ha aggiunto - ha risposto alla crisi, la percentuale di copertura dei costi dei servizi tramite le tariffe pagate dagli utenti è oggi del 46.6 contro il 51, 7% nel 2009. C’è bisogno di contenere l’indebitamento, per cui la parola d’ordine degli investimenti 2010 è “manutenzione”: più qualità urbana dell’esistente e più fruibilità dei servizi”.

Ovvero, interventi sulle scuole, sul Teatro Regio, sulla Biblioteca centrale, sul Museo Egizio ed altro ancora. E andranno avanti le grandi opere: il prolungamento del metrò fino a piazza Bengasi, il passante ferroviario con il sottopasso veicolare di piazza Statuto, la nuova stazione di Porta Susa.

In conclusione, l’assessore al Bilancio ha affermato che la “finanziaria” comunale del 2010 “potrà accompagnare le necessarie politiche per Torino se orienterà in modo equilibrato le risorse emergenti, ripartendole tra stato sociale e sviluppo”, per costruire “quel binomio di progresso economico e sociale che ispira il programma dell’amministrazione”.

Alla relazione dell’assessore ha fatto seguito il dibattito, con gli interventi dei consiglieri.

Ferdinando Ventriglia (Forza Italia - PDL): “L’assessore dovrebbe avere il coraggio di rompere con una tradizione di cultura assistita che costa troppo, passa indenne la scure dei bilanci e porta risultati modesti o nulli. Il MAO, per esempio, potremmo tranquillamente chiuderlo: è costato 14 milioni di euro e ha incassato 300.000 euro, con circa 60.000 visitatori paganti, contro i 2 milioni della Sindone. Il Comune dovrebbe concentrarsi sugli asset strategici, lasciando perdere ciò che costa troppo e non rende”.

Antonello Angeleri (Lega Nord): “Apprezziamo la buona volontà e la professionalità di Passoni, che ci ha spiegato la situazione economica internazionale. E’ stato però sfortunato perché ha ereditato da Peveraro una situazione fallimentare. La Tarsu è aumentata del 5% per le persone e del 10% per le imprese e siamo la città più indebitata d’Italia per abitante. Invece di scaricare le responsabilità, il sindaco, come presidente Anci, avanzi una proposta di terziarizzazione del credito, come si è fatto in Francia, per aiutare le piccole e medie imprese”.

Marco Grimaldi (Sinistra Democratica): “In questi anni la nostra città ha dimostrato di saper investire. Mentre dal Governo, ad esempio, non è arrivato nulla sul nostro territorio per i festeggiamenti di Italia 150. Per ora abbiamo solo un federalismo delle ineguaglianze. Noi però non abbiamo dis-investito, anche

se ci siamo accorti di aver vissuto sopra le nostre possibilità. Ora bisogna lavorare di più, come fanno molti dipendenti pubblici, nonostante Brunetta. E non lasciare sole le Circoscrizioni, investendo su oratori, centri d’incontro e impianti sportivi sul territorio”.

Mario Carossa (Lega Nord): “Il Governo che la maggioranza in Consiglio tanto critica finora non ha messo le mani nelle tasche dei cittadini, a differenza di quanto fa il Comune di Torino. Le entrate tributarie cittadine, infatti, aumenteranno del 5%, a fronte di una crescita dell’inflazione dell’1,5%. E non dimentichiamo i soldi gettati via in questi anni dall’Amministrazione: nel periodo olimpico ogni opera pubblica costava 5 volte più del normale. E il Comune continuerebbe a sprecare soldi, se non ci fosse il Patto di stabilità da rispettare”.

Domenico Gallo (Nuova Sinistra): “La grave situazione dei Comuni non è solo responsabilità loro ma anche del Governo che, attendendo il miracoloso federalismo fiscale, prepara una finanziaria da 25 miliardi. Sarà la Lega, paladina del popolo a spiegarci come chiudere il bilancio l’anno prossimo, dopo i tagli per 35 milioni di euro di quest’anno? Il taglio del 5% a stipendi da 20.000 euro dei parlamentari fa ridere. Sembra che fermare un’evasione fiscale da 300 miliardi di euro sia secondario. La nostra capacità di rispondere ai bisogni sociali è sempre minore. Tuttavia riconosciamo a questa Giunta di avere fatto il possibile e che l’indebitamento di questa città è virtuoso perché punta alla concretezza ed alla creazione di servizi”.

Giulio Cesare Rattazzi (Partito Democratico): “Pesante la cifra di 286 milioni per le aziende partecipate, soprattutto per Amiat. E’ interessante una riflessione sulla riduzione di 7 milioni di costi del personale e la sua relazione con le esternalizzazioni. Assurda la pretesa del patto di stabilità di contabilizzare i fondi necessari per terminare metropolitana e passante ferroviario, opere di valenza nazionale. Il bilancio pareggia superando difficoltà che richiedono più scelte permanenti che limature contingenti. E’ un bilancio valido per tutti, ma bisognerà approfondire in futuro il

ruolo del Comune come protagonista del mercato e certe sperequazioni che persistono nella spesa per il welfare”.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): “Diamo atto del grande lavoro fatto in questi anni per la salvaguardia del welfare municipale. Manca però una riflessione ed un’azione coraggiosa

per la riorganizzare la macchina comunale e dare nuove risposte a nuovi bisogni: decentramento, piano regolatore sociale, numero dei dirigenti. Il nostro voto è favorevole ma sollecita una riflessione sulle scelte della città sulle aziende partecipate per la salvaguardia di occupazione e qualità dei servizi ai cittadini. In particolare chiediamo che le indennità di presidenti e amministratori delegati non superino il 50% di quella del sindaco”.

Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): “E’ noto il nostro dissenso verso le continue varianti urbanistiche e le vendite del patrimonio immobiliare comunale. Si costruiscono nuove case e ci sono migliaia di alloggi sfitti. Abbiamo bisogno di case popolari e di programmazione urbanistica, non di cementificare la città. Occorre incrementare i cantieri di lavoro e diffondere le attività culturali sul territorio non limitandosi ai grandi eventi: Infine, siamo contrari alla privatizzazione dei servizi pubblici, per i quali anzi occorrerebbe forse il ritorno alle aziende speciali, cosa che consentirebbe di usare gli utili a fini sociali”

Giuseppe Lonero (La Destra): “Mi preoccupa l’esaurimento della fantasia dell’assessore per tenere in piedi i bilanci. Ormai si è dato fondo alle dotazioni patrimoniali della Città e non vorrei che nel 2011 arrivassimo a vendere la Mole Antonelliana. L’indebitamento del Comune di Torino è uno dei più alti in Italia, una brutta eredità per i cittadini. Avremmo avuto bisogno cinque anni fa di un nuovo piano regolatore, oggi dopo 200 varianti sarebbe inutile e costoso”

Andrea Tronzano ( Forza Italia-PdL): “Il discredito della politica, oggi, è dato dal fatto che non offre risposte ai cittadini, non da quanto i politici guadagnano. Ai servizi sociali si rivolgono migliaia di persone per un sostegno al reddito. Dobbiamo pensare all’eventualità di un’agenzia pubblica dell’assistenza

sociale per ottimizzare gli interventi. La revisione di contratti di servizio e appalti, a cominciare da quelli delle mense, potrebbe portare al risparmio di decine di milioni. L’obiettivo è il zero base budgeting per stare nel Patto di stabilità e rispettare gli impegni presi. Perché non prendere in considerazione il leasing in costruendo per investire e riqualificare Barriera di Milano?”

Daniele Cantore (Forza Italia-PdL): “Non si illuda la maggioranza di avere in futuro un altro salvagente come Sergio Chiamparino, né di poter ribaltare sul Governo nazionale le proprie difficoltà. A breve-medio termine ipotizziamo un’imposta comunale che servirà a compensare gli effetti del patto di stabilità. Intanto la pressione tributaria è passata dai 483 euro del 2009 a 499 euro, il debito pro capite da 3389 a 3416. Il Comune perde con la gestione dei servizi pubblici oltre 50 milioni di euro l’anno e produce un debito in costante aumento. Eppure diminuiscono le risorse per la Polizia municipale a cui tocca garantire la sicurezza dei cittadini mentre per fare cassa aumentano le multe: nel 2010 arriveranno a 83 euro a testa, neonati compresi per un totale di 84.755.500 a fronte dei 74.401.500 dell’anno precedente. Non c’è stata la capacità di fare vere scelte, ma solo limature”.

Gioacchino Cuntrò (Partito Democratico): “L’opposizione dice che il Governo non ha messo le mani in tasca agli italiani: per forza, li ha lasciati in mutande! Anche i vostri sindaci hanno protestato contro il Governo. E il federalismo fiscale dov’è finito? Calderoli parla di federalismo demaniale e si prepara a mandarci caserme in disuso che oggi costano al Governo e domani costeranno ai Comuni. Se il debito dei Comuni è cresciuto, quanto è cresciuto il debito nazionale? E a Torino, splendida affollata e apprezzata da turisti - e oggi da circa due milioni di pellegrini - si vede a cosa è servito il debito, non così all’Italia.. Approvare il bilancio ha richiesto lunghe discussioni ma sono servite ad aumentare i posti negli asili, a continuare una politica di vicinanza alla gente. I cittadini apprezzano queste politiche e noi abbiamo uomini e donne che sapranno continuarle con coerenza in futuro”.

Nella sua replica, Passoni ha concluso: “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sorta di furore ideologico contro la spesa pubblica e contro l’idea dell’investimento pubblico come fattore di sviluppo. Se a Torino il Comune non avesse investito, anno dopo anno, centinaia di milioni di euro (perché il PIL torinese è fatto anche da questo) non avrebbe potuto aiutare la città ad attraversare la crisi. E’ stata una politica keynesiana corretta, per evitare che la crisi economica travolgesse il tessuto sociale cittadino”. Dopo ogni fase espansiva, occorre però rientrare nella norma e ora è necessario contenere l’indebitamento. “Non esiste bilancio perfetto – ha terminato la sua replica Passoni – ma è il migliore possibile, in questo 2010 caratterizzato dalla crisi economica e dall’impoverimento dei cittadini, per non rinunciare a politiche di sviluppo”.

Infine, il sindaco Sergio Chiamparino: “Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti al dibattito. In una situazione generale complicata, questo bilancio è un piccolo capolavoro. Non tocca, anzi allarga le maglie delle politiche sociali, e mantiene le esenzioni fiscali esistenti. Inoltre, ci saranno 200 posti in più negli asili nido. Non si tratta solo di far quadrare i conti: dietro a questo bilancio c’è una visione della città. Un conto è fare debiti per completare la metropolitana, un altro è costruire all’isola della Maddalena edifici che poi verranno distrutti. La storia del debito pubblico italiano è lunga, ma si può fare qualcosa. Dovremmo ridurre le indennità dei politici non del 5, ma del 10%, però in maniera progressiva. I Comuni sono pronti a fare la propria parte. Negli ultimi due anni hanno infatti contribuito con 2,5 miliardi di euro al saldo positivo della finanza pubblica. E anche noi vogliamo continuare a farlo: ci va però – ha concluso il primo cittadino - una precisa volontà politica, nell’interesse di Torino, la città a cui tutti noi siamo affezionati”.Il Consiglio ha anche approvato alcuni emendamenti proposti dalla stessa Giunta, che definiscono le competenze del Verde Pubblico delineando gli interventi sulle aree verdi (parco Dora,

Parco Stura, Parco Fioccardo, pista ciclabile Anselmetti e altri ancora) ed accolgono i pareri favorevoli delle dieci Circoscrizioni. Approvato anche un emendamento presentato dai consiglieri di Forza Italia-PdL (primo firmatario Daniele Cantore) relativo alla costituzione di una user community tramite 5T per comunicare agli utenti interessati ogni provvedimento relativo alla mobilità cittadina.I consiglieri hanno poi approvato la mozione presentata da Sinistra Democratica, prima firmataria Monica Cerutti, con cui Sindaco e Giunta si impegnano, tra l’altro, a contenere i compensi degli amministratori delle aziende partecipate, a sostenere le politiche di internazionalizzazione e le iniziative che attirano su Torino l’interesse dei giovani. Inoltre , secondo la mozione, dovranno essere valorizzati i contributi giovanili di innovazione e creatività e sostenuti i “presidi di socialità” giovanile, sia laici che religiosi.

Ok dell’aula anche per la mozione del Partito Democratico (primo firmatario: Giulio Cesare Rattazzi) sulla riduzione e razionalizzazione del personale del Comune di Torino. Il documento chiede inoltre maggiore trasparenza nelle procedure di promozione e premiazione dei dirigenti, con il coinvolgimento delle Commissioni consiliari.

La mozione impegna inoltre Sindaco e Giunta a trovare modalità di assegnazione degli appalti che garantiscano la qualità dell’opera e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Infine, il voto. Si sono pronunciati a favore in 27: oltre al sindaco, il Partito Democratico, i Moderati, Nuova Sinistra, Sinistra Democratica, Italia dei Valori e Alleanza per l’Italia. 8 i contrari: il Popolo della Libertà (FI-PdL e AN-PdL), la Lega Nord e Rifondazione Comunista. Astenuta l’UDC.

(S.L.- M.Q. - C.R.) Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 17 Maggio 2010


Torna indietro | Stampa questa pagina | Torna all'inizio della pagina

Condizioni d’uso, privacy e cookie