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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


IL NUOVO CAMPUS IED NELLA EX SEDE DELLA GHIA


In quel triangolo compreso tra i sedimi ferroviari a ridosso di Porta Nuova e il cavalcaferrovia di corso Dante, individuato per l’imponente trasformazione urbanistica relativa agli ambiti di riordino Ghia, Osi Ovest e Osi Est, sorgerà la sede torinese dello Ied (Istituto Europeo di Design).

Il ‘progetto campus’ si sviluppa in particolare nell’ex stabilimento dimesso della Ghia, (dove furono inventate le carrozzerie più avveniristiche del mondo: il prototipo della Fiat Gran Luce, della Gilda, e vetture speciali commissionate per lo scià di Persia, Roberto Rossellini, Totò). Nel piano esecutivo convenzionato, approvato dal consiglio comunale, si prevede che l’immobile sia ceduto gratuitamente alla Città per servizi pubblici.

La proposta dello Ied secondo la Città ‘costituirebbe un’opportunità di formazione e scambio culturale, in particolare con riguardo alle discipline del transportation design, arti visive, moda, comunicazione integrata” particolarmente adatta a rivitalizzare l’intero complesso in formazione, così oggi in Giunta è stata approvata la convenzione per disciplinare il rapporto tra la Città di Torino e lo Ied.

Il progetto prevede la realizzazione di una biblioteca di settore con 40mila volumi; un residence tra i 150 e i 180 posti; un ufficio di job placement che oggi tocca punte di ‘piazzamento’ del 90% entro sei mesi dal diploma; infine, da un laboratorio gastronomico/area ristoro, e da un parcheggio di 2200 mq.

Ma il cuore della struttura sarà la piazza-giardino di 8.150 mq. aperta al pubblico: ‘comunicherà in maniera diretta e immediata la filosofia di apertura del progetto’, e sarà teatro di attività ed eventi dedicati al pubblico cittadino.

Un polo tutto torinese, ma orientato all’internazionalità, iper-specializzato nel design, nella moda, nelle arti visive, e anche nella comunicazione e nella sostenibilità ambientale.

Allo Ied auspicano di ‘concretizzare gli obiettivi in un arco di tempo non superiore ai cinque anni’. L’assessore Viano, invece, di tempi preferisce non parlare. “Mi limito a far tutto il possibile perché strutture come questa, di nostra proprietà, possano, grazie alla sinergia con operatori privati, diventare un volano di sviluppo per interi quartieri, come è accaduto nel caso di Eataly.” (ra)

Torino, 27 Aprile 2010


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