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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2010


NUOVE TUTELE PER I DIPENDENTI COMUNALI

Gli oltre undicimila dipendenti comunali disporranno presto di un nuovo codice di comportamento. Il documento, tutelando la dignità di tutti i lavoratori - uomini o donne – del Comune di Torino prevede, rispetto al passato, la salvaguardia da ogni forma di discriminazione per motivi di razza e di origine etnica.
L’ha deciso questa mattina la Giunta e ora l’atto passerà al vaglio del Consiglio Comunale.

Un primo Codice era stato elaborato nel 1998 dal Comitato Pari Opportunità della Città (su indicazione di una raccomandazione della Comunità Europea) con l’obiettivo di prevenire molestie sessuali, morali e psicologiche e fornire una tutela nel caso in cui esse si fossero verificate. A tal fine, infatti, era stata creata la figura del Consulente di Fiducia cui rivolgersi in caso di necessità.

Nel corso degli anni, con l’approvazione di nuove leggi, si è ampliata la salvaguardia dei lavoratori e la Città, attraverso questo nuovo regolamento, ha recepito le innovazioni.

Un secondo documento, anch’esso varato questa mattina dalla Giunta e proposto all’attenzione della Sala Rossa, tutelerà i dipendenti pubblici dal rischio mobbing.
La decisione è stata presa in seguito alle disposizioni di salvaguardia che hanno via via regolamentato la materia.

Si era partiti nel 1991 con la legge 125 varata per promuovere la parità uomo-donna per giungere, attraverso un percorso caratterizzato da altre norme legislative, alla direttiva del Governo del 2007 che individuava misure per attuare la parità e le pari opportunità nelle Amministrazioni pubbliche.

La recente contrattazione collettiva, inoltre, ha previsto la necessità di dar vita a un Comitato per la tutela del mobbing. E’ per questo motivo che l’Amministrazione civica torinese - forte dell’esperienza maturata in questi anni dal Comitato Pari Opportunità - al fine di velocizzare e semplificare le procedure, ha deciso di concentrare in un solo istituto anche questa funzione, dando vita a un nuovo e unico organismo che si chiamerà Comitato Pari Opportunità - CO.PO.MO.(e.b.)

Torino, 2 Marzo 2010


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