In merito ad alcuni articoli pubblicati negli scorsi giorni sulle pagine locali dei maggiori quotidiani, riguardanti il servizio di anticipo della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per i lavoratori delle aziende sottoposte a procedure concorsuali (fallimento, amministrazione straordinaria, ecc) è opportuno fare alcune precisazioni.
· Nel 2003 la Città ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’INPS Piemonte che le consente di anticipare una parte (600 euro mensili) del trattamento di CIGS ai lavoratori, residenti a Torino delle aziende interessate da tali procedure, che presentino domanda agli uffici comunali.
· A dicembre 2004 con un nuovo protocollo, il servizio è stato esteso a tutti i residenti nei comuni che, con apposito atto, si sono convenzionati con Torino.
· I lavoratori presentano la domanda nel proprio comune di residenza, che la trasmette alla Città di Torino, la quale anticipa la CIGS. Grazie alla disponibilità economica di una grande città è possibile consentire ai lavoratori, di usufruire in anticipo, della’assegno di cassa integrazione. Questo senza, peraltro, influire sul patto di stabilità.
· Le convenzioni prevedono che il lavoratore ceda il suo credito nei confronti dell’INPS alla Città, che anticipa l’erogazione; l’INPS trasferisce le somme dovute al lavoratore al Comune di Torino.
· Identico servizio viene effettuato dalla Zona Ovest dell’area metropolitana per i comuni aderenti al Patto Territoriale.
Questo servizio è stato attivato per alleviare le difficoltà dei lavoratori delle aziende in “procedura concorsuale” che precedentemente attendevano anche 8 mesi il pagamento dell’indennità di CIGS.
Attualmente è invece il capoluogo piemontese che, di norma, attende, mediamente per 8 mesi il pagamento delle prime 6 mensilità, mentre normalmente per i restanti 6 mesi occorrono circa 15 mesi dall’inizio della CIGS.
I lavoratori pertanto ricevono per almeno 12 mesi (in alcuni casi ci sono proroghe e deroghe) 600 euro mensili e, quando l’INPS ha rimborsato alla Città l’intero anno e comunicato quanto spetta a ogni singolo lavoratore, ricevono il conguaglio comprendente sia la differenza tra l’indennità spettante e l’anticipo che gli eventuali assegni familiari.
Solo nei pochi giorni che separano l’accertamento, delle somme erogate dall’INPS per i secondi 6 mesi, all’erogazione del conguaglio al lavoratore,
l’Amministrazione torinese è in debito nei confronti del lavoratore stesso; se è prevista proroga o deroga la Città, pur continuando ad anticipare, eroga comunque il conguaglio del primo anno.
Pertanto è la Città di Torino, per i residenti negli oltre 200 comuni convenzionati, o la zona Ovest, per i comuni del Patto Territoriale, che anticipa i 600 euro al mese ai lavoratori e il conguaglio è possibile solo dopo aver incassato dall’INPS e conosciuto l’ammontare per ogni lavoratore.
Per le casse di Torino significa uno sbilancio costante di 3 – 4 milioni di euro con punte che superano i 6. Per la zona Ovest siamo sui 700 – 800 mila euro con punte di 1,5 milioni. (ma.co.)
Torino, 28 Gennaio 2009