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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


LA CASERMA DI VIA ASTI OSPITERA’ I PROFUGHI PER SEI MESI

“Non c’erano altre soluzioni per dare ospitalità ai rifugiati, attualmente nell’ex clinica San Paolo, se non la caserma di via Asti. Anche con enti privati e religiosi non è stato possibile individuare altre soluzioni”.
Lo ha spiegato questa mattina il prefetto di Torino, Paolo Padoin, di fronte alla Conferenza dei capigruppo svoltasi in prefettura, ricordando come le stesse associazioni di volontariato che in questi mesi hanno fornito assistenza ai profughi e ai rifugiati, hanno più volte richiesto un edificio militare adatto allo scopo.
Per gli aventi diritto, verificati tramite un censimento, la sistemazione sarà provvisoria e durerà sei mesi.
Successivamente, in collaborazione con le associazioni, si valuterà la distribuzione di piccoli gruppi su tutto il territorio regionale, perché sia favorito l’inserimento nel tessuto sociale delle persone, molte delle quali in possesso di professionalità.
Il trasferimento dall’ex clinica San Paolo avverrà entro un mese, il tempo necessario per verificare la sicurezza degli impianti di via Asti.
La struttura sarà sorvegliata, in modo da evitare nuovi arrivi, così come avvenuto nella struttura di corso Peschiera. Potranno entrare solo gli ospiti e gli operatori. Eventuali altri incontri dovranno svolgersi al di fuori della caserma.

Nel corso della riunione sono intervenuti i capigruppo.

Mario Carossa (Lega Nord) ha chiesto conferma di tempi e censimento, mentre Roberto Ravello (An – PdL) ha sottolineato l’assenza di una rete degli enti locali per gestire l’accoglienza che deve avvenire in equilibrio con il territorio. Per Maria Teresa Silvestrini (Prc), la vigilanza deve comunque consentire lo svolgimento di una vita normale e ha chiesto se esista il consenso delle associazioni sulla scelta della sede. Anche per Monica Cerutti (Sinistra democratica) la vigilanza deve essere discreta, soprattutto per limitare l’impatto con i cittadini, ma occorre anche pensare ad un progetto complessivo, a come, ad esempio, saranno sistemate le donne musulmane o l’utilizzo della cucina. Domenico Gallo (Gruppo Comunista) ritiene importante che le forze politiche non si schierino a favore o contro e occorre che sindaco e prefetto spieghino ai cittadini che si tratta di situazione temporanea e vigilata. Secondo Giovanni Maria Ferraris (Moderati), serve un appello all’adozione solidale da parte della cittadinanza mentre per Domenica Genisio (Pd) è importante la distribuzione di piccoli gruppi sul territorio perché sia agevolato il dialogo e l’inserimento. Daniele Cantore (Forza Italia – Pdl) sottolinea come occorra comunicare con i cittadini della zona che in parte non gradiscono la soluzione e ai quali, forse, non sono stati fatti comprendere bene gli elementi della situazione. Il vice presidente del Consiglio comunale Michele Coppola ha chiesto infine chiarimenti sul destino dell’ex clinica San Paolo. Il prefetto ha assicurato che lo stabile verrà messo in condizione tale da non poter più essere occupato.

F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 10 Luglio 2009


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