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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


APPROVATA LA VARIANTE 200

Approvata questa sera in Consiglio comunale la variante 200 al piano regolatore, il provvedimento destinato a cambiare volto alla zona nord est della città.

La delibera è stata votata con 30 voti a favore, 4 astenuti, nessun voto contrario.

Dopo l’approvazione della mozione di accorpamento degli emendamenti alla delibera, presentati da Rifondazione Comunista, Lega Nord e Forza Italia, l’assessore all’Urbanistica Mario Viano ha illustrato le caratteristiche del provvedimento che detta le linee di carattere programmatico degli interventi.

La variante riguarda la trasformazione del territorio interessato dal primo lotto della futura linea 2 di metropolitana che, partendo dalla stazione Rebaudengo del passante ferroviario, giungerà interrata all’ex scalo Vanchiglia, sfruttando il percorso dell’attuale “trincerone” ferroviario di via Sempione/via Gottardo.

L’assessore ha sottolineato i caratteri fondamentali dell’intervento, in particolare la mobilità e l’accessibilità alla città da parte dei cittadini che abitano i comuni della prima cintura a nord di Torino, con un collegamento tra la statale 11, proveniente da Chivasso, e l’ex scalo Vanchiglia, dove potrebbe essere realizzato un parcheggio di interscambio. Ma la delibera programmatica prevede anche uno studio di valutazione sull’eventuale alternativa di una “biforcazione” della metropolitana verso San Mauro. In questo caso il parcheggio di interscambio dovrebbe essere collocato nei pressi della statale 11, a ridosso dell’area Pescarito.

La variante, ha poi aggiunto l’assessore, consentirà al territorio di diventare un nuovo polo di sviluppo, con la rigenerazione dei tessuti socio economici-esistenti.

Viano ha infine evidenziato come la variante abbia inteso portare a vantaggio dell’Amministrazione importanti valorizzazioni immobiliari grazie alle quali si potranno finanziarie le opere infrastrutturali.

Alla relazione dell’assessore è seguito il dibattito.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): La proposta di questa variante ha l’obiettivo di sottoporre il quadrante nord-est della città ad un processo di trasformazione generale, progettando un nuovo asse di mobilità pubblica come asse direttore di nuovi insediamenti. Alcuni punti sono stati approfonditi in sede di commissione, altri verranno chiariti successivamente. Importante è stato l’accoglimento da parte della Giunta della proposta della Circoscrizione 6 per un intervento sulla futura Linea 2 della metropolitana, con una biforcazione della linea in zona Pescarito e la possibilità di realizzare un parcheggio automobilistico di interscambio che snellirebbe il traffico del centro cittadino. Non nascondiamo grande attenzione sul tema degli interventi immobiliari, su quello della sostenibilità economica e ambientale. Chiediamo la definizione delle cubature nel progetto preliminare individuando l’indice 1 sulle aree pubbliche come massimo non fisso e l’utilizzo di tecnologie costruttive innovative volte al risparmio energetico.
Saranno necessarie inoltre garanzie sulla qualità architettonica degli edifici. Crediamo che i servizi dovranno essere progettati contemporaneamente agli interventi edilizi e non successivamente.
Infine bisognerà tenere ben presente l’emergenza abitativa, soprattutto per le fasce di popolazione meno abbiente della città, con una percentuale superiore al 10% di edilizia residenziale convenzionata.

Ferdinando Ventriglia (FI-PdL): Vorrei fare tre osservazioni, muovendo dalla relazione dell’assessore Viano. Si parla di finanziamento e co-finanziamento della Linea 2 della Metro, ma non è chiaro di quale metropolitana si stia parlando. Se sarà Val (già utilizzata per la Linea 1) o altra tecnologia non è irrilevante, visto che hanno limiti e specifiche diverse e diverse possibilità di integrazione con altri sistemi di trasporto urbano. Ci sembra importante capire il perché di una scelta piuttosto di un’altra. E’ poi difficile capire il costo eventuale di questa nuova linea e non sappiamo quali siano le entrate previste con l’attuazione della variante oggi in discussione. Infine, non vorremmo che ci fosse una nuova parte di città avveniristica, un centro molto curato e, in mezzo, una ciambella bisognosa di interventi.

Domenico Gallo (Gruppo Comunista): La Variante 200 rappresenta un’occasione per la città, sul piano economico e su quello sociale. Ci sembra opportuno intervenire sulla zona nord di Torino, per migliorare la qualità della vita di una zona da troppo tempo sottoposta al degrado.
Come gruppo chiediamo però che venga posta la necessaria attenzione ad una serie di problematiche. Sarà necessario che i nuovi quartieri siano a misura d’uomo con la realizzazione di una serie di servizi adeguata. La Città dovrà indicare le linee di sviluppo ponendo attenzione all’equilibrio fra qualità e quantità. Il progetto dovrà essere sottoposto all’esame del Governo per ottenere finanziamenti indispensabili alla costruzione di opere che travalicano l’interesse locale. Infine, si dovrà porre grande attenzione all’emergenza abitativa, con la realizzazione di una percentuale consistente di alloggi in edilizia pubblica sovvenzionata e convenzionata, per rispondere al problema della casa per le famiglie disagiate.

Piera Levi-Montalcini, presidente della Commissione urbanistica: Vorrei riassumere il lungo lavoro svolto in commissione prima di arrivare al voto di oggi. Lavoro cominciato alla fine di gennaio quando la Giunta ha varato questa delibera che riguarda una parte di città che deve essere riqualificata e riutilizzata per superare il degrado attuale. I tempi saranno lunghi per la sua realizzazione e saranno altri Consigli comunali a vedere la fine dei lavori, ma mi auguro che ogni singolo intervento che verrà effettuato si ponga sempre nel quadro totale della trasformazione, per non perdere di vista l’obiettivo finale che la Variante 200 si pone.

Stefano Lo Russo (Pd – L’Ulivo): Prima di giungere in Sala Rossa c’è stata una discussione di alto profilo sia sul metodo che sul merito della variante e sono onorato di poter votare un provvedimento che cambierà Torino.
La linea 2 della metropolitana, il recupero di un’area della città, un nuovo polo di sviluppo, l’entità degli investimenti, la valorizzazione degli immobili sono argomenti forti e smentiscono tutti coloro che hanno definito la variante una sorta di manovra elettorale.

Carlo Zanolini (Moderati): E’ stato applicato un metodo determinante per cambiare una parte importante della città. Si vendono una parte dei terreni della zona nord, ma non ci può astenere dal farlo a causa del federalismo e dei minori fondi governativi per la città. Con la variante non si dà un pacchetto predeterminato, ma una semplice linea d’indirizzo da approvare. Mi auguro attenzione alla qualità dell’intervento, alla bellezza dei nuovi insediamenti e ai temi del risparmio energetico. Auspico siano applicate regole più incisive sui nuovi edifici sulla falsariga del progetto di CasaClima a Bolzano.

Luca Cassiani (Pd – L’Ulivo): E’ rilevante la mozione d’accompagnamento presentata dall’intera maggioranza del Consiglio comunale. Sottolinea temi fondamentali quali: la qualità delle edificazioni e il mix sociale da perseguire, un grande parco che si collegherà alla città, l’attenzione ai servizi del quartiere e il collegamento tra sedi universitarie della città.

Raffaele Petrarulo (Italia dei Valori): Si suggella oggi un atto di grande rilievo, un’iniziativa fortemente voluta dal sindaco Chiamparino. Una promessa fatta, oggi mantenuta e ben concordata dal sindaco e dall’Italia dei Valori in primis.
Si riqualifica una parte rilevante della città. L’ipotesi di biforcazione della linea 2 della metropolitana è molto interessante, anche per i risvolti sulla mobilità e i parcheggi cittadini. Se durante le olimpiadi la zona nord di Torino ha ricevuto poco, con questo provvedimento ben si rimedia.

Antonello Angeleri (Lega Nord): prima di tutto, bisogna chiarire che la nostra posizione non è contraria allo sviluppo della zona e alla realizzazione della linea 2 della metropolitana. Pensiamo che l’improvvisa accelerata per l’approvazione della delibera non sia casuale. Si cerca, da parte della maggioranza, di fare campagna elettorale. Nel merito. non siamo sicuri che ci sia bisogno di un centro commerciale di 25mila metri quadrati, per questo abbiamo presentato un emendamento che lo riducesse a 10mila. Ai “compagni di cazzuola” Domenico Gallo e Carlo Zanolini, comunista l’uno ed ecologista l’altro, come mai votano a favore di questa delibera e cosa ne pensano della veduta sul cimitero che avranno i nuovi edifici.
A Petrarulo chiedo con quali finanziamenti si costruirà tutto e, alla collega Cerrutti, se l’emendamento da lei firmato sia stato scritto di suo pugno o sia frutto di un compromesso con la Giunta.

Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Non partecipiamo al voto sulla variante 200 a causa del respingimento dei nostri emendamenti che tutelavano l’interesse pubblico, attraverso la riqualificazione delle zone interessate.
Gli emendamenti sottolineavano come la realizzazione della linea 2 della metropolitana dovesse avvenire con fondi pubblici e con l’intervento del Governo.
Abbiamo proposto l’accesso alla parte nord est della città con un altro ramo della metropolitana e non con un prolungamento stradale e la riqualificazione dell’area con il riordino e la dotazione di servizi per il territorio.
La riqualificazione che non può passare attraverso l’aumento della superficie edificatoria sulla Spina 4 e la costruzione di un nuovo parcheggio di interscambio in piazza Rebaudengo. Abbiamo chiesto tempi certi per la costruzione dei nuovi edifici insieme a quella dei servizi. Troviamo positivo che l’assessore Viano abbia fatto suo l’emendamento da noi proposto per il prolungamento della linea 2 fino all’autoporto Pescarito luogo di interscambio per accedere in città.

Vincenzo Cugusi (Sinistra Democratica): Sarebbe stato auspicabile una maggiore presenza dei consiglieri della maggioranza di Palazzo civico ai dibattiti in Commissione. Sono certo che questa delibera, dal punto di vista elettorale, non abbia portato alcun vantaggio.

Daniele Cantore (Forza Italia PDL): Siamo sempre stati interessati a parlare della variante 200 perché attenti al tema della penetrazione della città da nord a sud. Ma ci chiediamo se non fosse stato meglio discuterne ancora in Consiglio e non in campagna elettorale, proprio perché non neghiamo l’importanza dell’intervento. Se il sistema di finanziamento messo in atto funzionerà, gli interventi non potranno essere spacciati come la riqualificazione dell’intera Barriera di Milano. Una possibilità realizzabile solo se l’approvazione della variante non fosse stata inficiata dalla fretta.

Marco Grimaldi (Sinistra Democratica): Mi dispiace che la destra non abbia capito la portata di questo intervento, mentre noi abbiamo colto per primi quali sono le difficoltà del quartiere in oggetto. Ma questo non è l’unico intervento sull’area sulla quale sono già stati investiti il 100% dei fondi di rigenerazione urbana provenienti dall’Unione europea. Si chiama Urban 3, è diventato esecutivo in questi giorni e sta diventando operativo in tutta Barriera di Milano.
La destra dimentica che a fianco alle rigenerazioni urbane ci sono nuove visioni. Siamo stati i primi in Italia a far si che questo tema, insieme alla sicurezza, facesse parte delle stesse strategie. I primi a pensare che non ci fossero ghetti e che l’immigrazione potesse stare anche nel centro delle città. Saremo i primi in Italia a dare una nuova identità architettonica a tutti i nuovi edifici nel segno della clean technology e della green economy. E’ vero che Barriera di Milano ha delle difficoltà ma noi chiediamo che vengano fatti subito interventi in quel quartiere, per un progetto che diventerà operativo nelle sue prime parti già durante questa consigliatura.

Alberto Goffi (UDC): Ero già convinto della necessità della Variante 200, lo sono tanto di più dopo aver sentito una parte di quest’aula criticarla.
Hanno accusato di averla proposta in periodo di campagna elettorale, ma l’unica ad averne parlato è stata una candidata che l’UDC non sostiene durante una conferenza stampa indetta appositamente. Una seconda critica riguarda l’ipotesi che il Comune approfitti di questa variante per fare cassa e non fallire, ma io tutto voglio meno che il fallimento di questo Comune. Infine sull’accusa rivolta al Comune di trasformarsi in proponente immobiliare, ricordo che la stessa candidata di cui parlavo prima per tutta la campagna elettorale ha proposto un nuovo modello imprenditoriale per gli enti, attraverso l’acquisto di centraline idroelettriche. Ora ci preoccupiamo che il Comune faccia una un’operazione urbanistica così importante da incassare fondi utili per essere competitivi sulle linee metropolitane? Stiamo parlando di un’opportunità importante per la città, viziata da inquinamento da campagna elettorale. Se non fossimo a pochi giorni dal ballottaggio, questa variante avrebbe ricevuto i voti di tutto il Consiglio.

Giovanni Maria Ferraris (Moderati): E’ una variante importante per lo sviluppo strategico di Torino e per la migliore mobilità che potrà garantire.
La città offrirà con questo intervento un nuovo sviluppo dell’area metropolitana. Per la futura omogeneità sull’area d’interesse serve una perequazione tra investimenti pubblici e privati, e per gli aspetti di carattere architettonico e urbano sarà importante l’impiego di risorse e intelligenze già oggi presenti sul territorio.

Dopo il dibattito generale la replica dell’assessore Viano. In merito allo scalo Vanchiglia, ha sottolineato come interventi di carattere sociale e ambientale abbiano senso a patto che esistano le risorse per realizzarli. Ha poi assicurato che la Stu (Società di trasformazione urbana) che dovrebbe avviare gli interventi, terrà conto delle esperienze già avviate anche in altre città e farà tesoro delle criticità che si sono evidenziate.

Viano ha anche detto che gli interventi di trasformazione di questa parte di territorio avviene in parallelo con gli altri interventi previsti in Barriera di Milano.
Ha infine precisato che rispetto alla metropolitana, non si è vincolati ad una unica gestione o ad una unica tecnologia.
Rispetto al cofinanziamento dell’opera, la Città farà la sua parte senza incrementare l’indebitamento.

Sono intervenuti per esprimere le intenzioni di voto i consiglieri: Francesco Salinas (Sinistra Democratica), Andrea Giorgis (PD), Domenico Gallo (Gruppo Comunista), Raffaele Petrarulo (IdV) e Giovanni Maria Ferrraris (Moderati) che hanno confermato il loro sì alla delibera.
Daniele Cantore (FI) e Roberto Ravello (An) hanno annunciato la loro astensione.
Mario Carossa (Lega Nord) ha confermato la decisione di non partecipazione al voto.

(Ufficio stampa Consiglio comunale)

Torino, 15 Giugno 2009


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