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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


CRITERI E OBIETTIVI PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Torino dagli anni ’50 anni sviluppa cooperazione e gemellaggi con città di altri Paesi.
Attualmente sono 16 le città gemellate, 7 europee e 9 extraeuropee. Il primo gemellaggio avvenne con la città francese di Chambery il 19 maggio 1957, seguirono Colonia, Esch Sur Alzette, Glasgow, Liegi, Lille e Rotterdam.
Al di fuori del continente europeo, le città gemellate sono Campo Grande (Brasile), Cordoba (Argentina), Detroit, Gaza(Palestina), Haifa (Israele), Nagoya (Giappone), Quetzaltenango (Guatemala), Salt Lake City e Shenyang (Cina).
Questi gemellaggi significano cooperazione e attività di natura diversa tra città. Elaborazione di studi e progetti, fornitura e costruzione di impianti o infrastrutture, e anche supporti di personale qualificato o formazione professionale dei cittadini del posto. E si tratta anche di interventi per migliorare la condizione femminile o quella dei bambini.
La delibera-quadro che stabilisce i criteri e gli obiettivi per la cooperazione, è stata approvata oggi dal Consiglio comunale (29 favorevoli su 29 presenti).
Le linee guida per l’approvazione di partenariato con città internazionali, indicati nel documento, sono: la presenza di una forte immigrazione piemontese (Cordoba in Argentina o Belo Horizonte in Brasile) o al contrario, un’emigrazione rilevante nella nostra città.
Poi, la presenza di organizzazioni torinesi, nel territorio della città partner, (Ong, istituti missionari, associazioni di volontariato come i casi di Praia nel Sahel oppure Gaza e Haifa in Medio Oriente), infine partenariati pre-esistenti sul piano imprenditoriale e produttivo (Kragujevac in Serbia).
Gli obiettivi si differenziano in rapporto all’area geografica. In Medio Oriente il motivo principale è la promozione di politiche di distensione e di integrazione europea. Nel continente africano la presenza torinese è collegata ai flussi migratori, alla povertà e promozione di politiche culturali.
In America latina la cooperazione deve portare a evitare il grande squilibrio economico-sociale. Nel Centro America c’è la questione dei diritti dei popoli indigeni e l’attenzione da porre ai processi di evoluzione democratica e rispetto dei diritti umani.
Vicino e Estremo Oriente, l’attenzione è nata dalla solidarietà torinese in occasione dello Tsunami e crescita economica che non è sempre sinonimo di sviluppo.

(t.dn.) - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 18 Maggio 2009


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