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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


REVOCA DELL’ASSESSORE SARAGNESE: IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Dopo le comunicazioni del Sindaco sull’attuale situazione politica, si è svolto il dibattito in Sala Rossa.

Antonio Ferrante (Rifondazione Comunista): Rifondazione Comunista non ha mai modificato il proprio assetto con scissioni o ricomposizioni come altri partiti. Il ritiro delle deleghe all’assessore Saragnese fa uscire Rifondazione dal governo della Città. In questi tre anni il partito ha espresso il massimo della condivisione possibile sul programma del 2006. Le questioni sulle quali ci si è divisi non stavano in quel patto oppure non si è voluto fare sintesi, come sulla questione Iride/Enìa. In una difficile fase economica, non si deve vendere in parte o totalmente i beni rappresentati dalle municipalizzate.

Domenico Gallo (Gruppo Comunista): Viene meno l’apporto di un partito che ha contribuito a governare la Città. Condividiamo il patto di fine legislatura che vede coinvolti tutti i partiti dell’attuale maggioranza. Serve però un metodo adeguato per arrivare a una sintesi condivisa sulle questioni aperte, come la variante 200. Non avrei revocato le deleghe a Saragnese, che ha lavorato bene sui temi della scuola. A Rifondazione chiedo di cogliere la sfida sulle questioni di merito perché la maggioranza torni unita. No all’ingresso in maggioranza dell’Udc, partito che ha svolto opposizione anche in modo costruttivo, ma non può far parte della maggioranza.

Andrea Giorgis (Partito Democratico): Non è all’orizzonte un cambio di rotta o un cambio di indirizzo politico. C’è bisogno che si definisca quale atteggiamento debbano tenere le forze politiche che fanno parte di una maggioranza. Condividiamo la lettura del sindaco che vede, nel ripetuto voto contrario su proposte il cui merito è stato definito con Rifondazione, un’auto-esclusione. Stare in maggioranza significa trovare una sintesi e poi difenderla come propria. Gli emendamenti alle delibere approvate, proposti da altri partiti e votati da noi, li consideriamo nostri. L’unità capace di governare presuppone chiarezza e responsabilità.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Nonostante l’apertura di una crisi da parte del Sindaco, il mio gruppo ritiene che la maggioranza possa proseguire il suo lavoro. Esprimo disagio per l’accelerazione della verifica che avremmo voluto senza la revoca dell’assessore Saragnese, che apprezziamo. Auspichiamo che Rifondazione Comunista nel corso del patto di fine legislatura non rinunci a un confronto costruttivo. I tempi cambiano, ma i programmi devono restare, perciò riteniamo che non debbano entrare in maggioranza forze oggi all’opposizione.

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale - Pdl): Lei, Sindaco, ha allontanato un assessore del quale ha appena affermato di aver apprezzato l’operato e così facendo ha schiaffeggiato il principio della meritocrazia stabilendo un primato della politica sui risultati. Così come l’assessore Alfieri a proposito del buco finanziario nella cultura, ha scaricato su altri le proprie responsabilità, Lei Sindaco scarica su un partito della sua maggioranza la responsabilità del fallimento del suo progetto politico fingendo di ignorare che il nemico è nelle fila del suo partito, che ha perso durante la legislatura ben 7 consiglieri. Abbia il coraggio di tornare a sottoporsi al giudizio dei cittadini e risparmiare squallidi mercati e trasformismi fumosi.

Daniele Cantore (Forza Italia - Pdl): Lei Sindaco di solito è più chiaro dei suoi compagni, ma oggi non capiamo se ha aperto una crisi a tempo o una verifica. L’assessore Saragnese è stato rimandato a giugno e in questi due mesi sarà messo sotto esame. Mi rivolgo al Presidente del Consiglio comunale e alla Presidente della Commissione Servizi sociali, entrambi di Rifondazione Comunista, invitandoli a lasciare gli incarichi. Non capisco perché si caccia PRC e non Sinistra Democratica o Italia dei Valori, se non per dare un monito agli alleati. Stanno per giungere in maggioranza altri democratico-cristiani. Il Sindaco si prepara per andare in Regione, magari aprendo spazi in Comune per una candidatura di Vietti.

Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Abbiamo chiesto agli uffici di verificare quali sono le delibere in cui abbiamo votato contro, visto che secondo il Sindaco sono tutte le delibere più importanti della legislatura. La presidenza della Commissione da me diretta è a disposizione del Consiglio comunale.

Mario Carossa (Lega Nord): Il Sindaco, dopo tre anni di discussioni, non ha ancora deciso di mettere fuori dalla maggioranza Rifondazione Comunista. Sono sicuro che in meno di un mese tutto tornerà come prima. In otto anni di governo è stata cementificata la città, senza far niente per la gente: gli operai non vengono pagati e, vergognosamente, sono stati tagliati i soggiorni al mare ai disabili gravi. Inoltre, il Presidente del Consiglio Castronovo e la Presidente della quarta Commissione Silvestrini si dimetteranno? Con l’aggiunta della delega all’istruzione, il Vice Sindaco Dealessandri sarà oberato di lavoro e ciò non aiuterà certo i cittadini.

Giovanni Maria Ferraris (Moderati): Apprezziamo il coraggio del Sindaco nei confronti di quella parte di maggioranza che non si sta comportando come il suo ruolo imporrebbe. Questo è un momento importante: lo sviluppo della città è la premessa per la prossima legislatura. Noi rispondiamo con i fatti realizzati, negli anni, da tante persone di buona volontà. Respingiamo l’idea che alcuni partiti entrino in maggioranza. Auspichiamo, inoltre, che il Presidente del Consiglio comunale dimostri coerenza, se non altro per un fatto di dignità, e liberi lo spazio che la maggioranza non gli riconosce più.

Alberto Goffi (UDC): Oggi ci aspettavamo una discussione su Rifondazione Comunista, e non sull’UDC. Ciò ci fa molto onore: non sapevamo che il nostro ruolo fosse così fondamentale. Mi compiaccio con il sindaco che, con coraggio, ha messo fine a un “tormentone”. E voglio ribadire che l’UDC non è disponibile agli “inciuci”. L’unica soluzione che intravediamo è quella di aprire una crisi, fissare della priorità e cercare un accordo per un “patto per la città”.

Giuseppe Lonero (La Destra): Mi viene da chiedere: che maggioranza Le rimane, signor Sindaco? Il consigliere Gallo, pur di rimanere in maggioranza, è uscito dal suo partito. La consigliera Cerutti, fino a ieri “fustigatrice” della maggioranza, ha affermato di essere in linea con il suo programma. Il suo progetto politico ormai è concluso: è fallito sia nella scelta dei contenuti che delle persone.

Al termine del dibattito in Sala Rossa, è intervenuto il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castronovo, il quale, rispondendo a coloro che chiedevano le sue dimissioni, ha ricordato che, prima di prendere qualsiasi decisione, aspetterà l’esito del suo ricorso al TAR e di quello predisposto dalla Giunta al Consiglio di Stato e valuterà il prosieguo della vicenda politica.

Infine, il sindaco Sergio Chiamparino ha concluso: “Credo sia emersa un’ampia disponibilità a siglare un patto di fine legislatura”.

Dopo avere fermamente escluso l’ipotesi di candidarsi alla presidenza della Regione Piemonte (“C’è già l’attuale presidentessa, che mi risulta molto gradita ai piemontesi, come candidata naturale”), il sindaco ha quindi chiarito che tutti i suoi futuri impegni politici dipenderanno da quanto riuscirà ancora a realizzare in città.

“Non sono affezionato a disegni politici” – ha spiegato Chiamparino – “ma al completamento del programma. Convocherò quindi presto una riunione dei Capigruppo del Consiglio comunale per avviare un percorso che porti a un accordo, e quindi a un rimpasto di Giunta”.

(Ufficio stampa Consiglio comunale)

Torino, 11 Maggio 2009


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