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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


BLITZ AL RISTORANTE “DEL CAMBIO” IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Alle richieste di comunicazioni presentate dai consiglieri Daniele Cantore e Roberto Ravello, riguardanti i fatti accaduti al ristorante “Il Cambio” sabato scorso, ha risposto in aula il sindaco, Sergio Chiamparino: “Si tratta di un episodio riprovevole che ho tempestivamente condannato. Occorre prestare attenzione a queste forme di radicalismo anarcoide che sconfinano in teppismo squadristico, tanto più che, invece, le tensioni indotte dalla crisi economica potrebbero creare un brodo di cultura in cui iniziative di questo genere trovano spazio.

Non è detto che chiudendo i centri sociali episodi di questo genere non si verifichino più. Da quando governa questa amministrazione ci sono cinque stabili comunali occupati in meno. E’ il segno di un’amministrazione che non è rimasta a guardare ma che è intervenuta sempre in stretta intesa con le forze di polizia in quelle situazioni in cui si riteneva opportuno intervenire, anche in relazione ai rischi che poteva comportare per l’ordine pubblico.

Pensiamo di continuare ad attenerci a questa strategia. E’ una strategia saggia che hanno seguito anche le altre città, sia quelle di centro destra che quelle di centro sinistra. Dobbiamo continuare su una strada per vedere se ci sono le condizioni per liberare i centri sociali storici in un quadro di valutazione delle ricadute sull’ ordine pubblico e - ha concluso il sindaco -occorre verificare attentamente quello che si sta muovendo in questa galassia estremistica per evitare passi affrettati. Domani incontrerò il prefetto al quale dirò queste cose che ho già comunicato al ministro Maroni. E’ comunque necessario un approfondimento serio sulla questione. In tutti questi anni sono state le forze di polizia a frenare lo sgombero sulla base di analisi che io ho condiviso".

Dopo il sindaco hanno preso la parola i consiglieri comunali:

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale - PdL): "Signor Sindaco, rinnovi il repertorio delle sue risposte. Da anni la sentiamo condannare certi episodi e scaricare le responsabilità. Noi torinesi siamo proprietari degli immobili occupati. Lei, ne è comproprietario e amministratore: ha quindi mandato l’avviso di sfratto e la richiesta di sgombero? Se sì, quando l’ha fatto? Quando trasformerà in azioni i propri pensieri, le proprie condanne?"

Ferdinando Ventriglia (Forza Italia - PdL): "Al lungo elenco di aggressioni perpetrate dagli anarchici, ora si aggiunge quella al ristorante 'Del Cambio'. E’ curioso, perfino divertente, vedere che il Sindaco vada dal prefetto e dal questore soltanto quando viene colpito il prestigioso locale".

Domenico Gallo (Gruppo Comunista): "O si sgombra il terreno dalle speculazioni politiche, altrimenti stiamo solo perdendo tempo. Noi abbiamo il compito di impedire l’uso sconsiderato della forza: uno sgombero forzato dei locali occupati potrebbe innescare un’incontrollabile guerriglia urbana. Bisogna comunque distinguere tra i centri sociali eversivi e quelli con i quali si può discutere, in un confronto democratico. Come quelli che hanno fornito un aiuto umanitario ai profughi. La situazione può essere normalizzata, come ha fatto il sindaco di Milano Albertini con il Leoncavallo".

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): "Anche noi, in sintonia con il Sindaco, prendiamo le distanze dall’atto compiuto e lo condanniamo. Tendiamo però anche a ridimensionare l’accaduto, a non creare un “clima” di paura e violenza. La realtà dei centri sociali è molto varia: alcuni danno aiuto ai profughi, altri cercano la provocazione. Lo sgombero inoltre potrebbe essere motivo di perturbazione dell’ordine pubblico. Faremmo meglio a occuparci delle condizioni di vita degli ospiti del Centro di Identificazione e Espulsione C.I.E. (ex C.P.T.)".

Mario Carossa (Lega Nord): "Non si possono giustificare certi atti. Io sono contrario a qualsiasi atto d’illegalità e le occupazioni lo sono! Ma è chiaro che una parte della sua maggioranza giustifica l’occupazione dei centri sociali. L’esempio dovrebbe invece essere Tosi, sindaco di Verona, che ha demolito l’unico centro sociale della sua città con le ruspe, punto e a capo. Ed è diverso signor sindaco, dire che se ministro, prefetto e questore sono d’accordo, allora lei è pronto a far sgomberare i centri sociali. Deve essere lei per primo a fare chiaramente questa proposta".

Daniele Cantore (Forza Italia - PdL): "E’ necessario, su questa storia infinita, procedere allo sgombero dei centri sociali, rispetto ai quali, è necessario fare attenzione ai distinguo e alle classifiche su buoni e cattivi. Sono fuorvianti e pericolose. Noi vogliamo sapere se le parole del sindaco lette sui quotidiani questa mattina avranno un seguito. Ma non aspettiamo ministro, prefetto e questore per operare delle scelte, proponiamo noi, in sintonia con loro, e troviamo poi le modalità per dare seguito alle proposte".

Carlo Zanolini (Ambiente e Moderati): "Mi pare che le parole del sindaco denotino un modo intelligente e riformista di affrontare il problema. Come nelle arti marziali e nella scherma, ci sono colpi per offendere e colpi per difendere, E in questo caso è più che mai necessario trovare il giusto equilibrio tra scelte d’intervento e attenzione a non provocare situazioni peggiori. Mi pare inoltre che gli atti di violenza nelle grandi città continuino ad aumentare e questo nonostante la politica di questo governo fatta di annunci di lotta all’illegalità che non riesce a produrre gli effetti sbandierati in campagna elettorale".

Beppe Castronovo (Rifondazione Comunista): "Vorrei ricordare che la responsabilità penale è individuale. Chiedere che a fronte di un atto si arrivi alla richiesta di colpire altri che nulla c’entrano, mi sembra una scelta di rappresaglia. Mi piacerebbe che la medesima richiesta venisse espressa anche per chi commette reati quali l’abusivismo edilizio o l’evasione fiscale. Ma non è così e si continua a fare confusione. Il disagio sociale che stiamo registrando cresce con la crisi economica e ha bisogno di ben altri interventi che non lo sgombero dei centri sociali. La repressione non è una risposta efficace e cerchiamo di non cadere nel banale: 'è più bravo chi è il primo a reprimere'”.

Andrea Giorgis (Partito Democratico): "Non credo che ci sia una questione da minimizzare o da enfatizzare. L’episodio è grave e non era mai accaduto prima un fatto simile. Tuttavia la risposta non può essere la decisione di sgomberare i centri sociali e la Città non può decidere da sola. Si decide insieme con prefettura e questura. Se chiedessimo lo sgombero immediato di ogni e qualsiasi edificio illegittimamente occupato, ci comporteremmo come un’amministrazione che non intende assumersi le proprie responsabilità e costruire quel rapporto di co-governo del territorio insieme alle forze di pubblica sicurezza".

Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 23 Marzo 2009


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